Avete ragione, ragazzi: le vacanze sono più belle della scuola, ma scommettiamo che anche la scuola può essere più bella di quanto non osiamo sperare? Questo è l'augurio affettuoso che ho rivolto a me stessa, ai miei figli ed ai miei alunni all' inizio dell'anno scolastico: vivere il segreto della felicità, non certo per impedire fatica, problemi, paure...
È suonata la prima campanella: la scuola è davvero iniziata, le vacanze sono finite!
Si allontana il tempo beato del dolce far nulla, del mare, del sole, del far tardi la sera quasi impunemente. I ritmi pian piano incalzano, le sveglie inesorabili ricominciano a suonare, gli orologi riacquistano un senso nell’organizzazione delle giornate. Come genitori, dopo tre mesi di tregua trascorsi per lo più a discutere, senza troppa convinzione, sul rispetto degli orari notturni e sulla differenza fra una casa ed un albergo, motiviamo allo studio i nostri figli, sfoderando i migliori consigli dal “manuale del buon inizio”: puntualità, importanza della prima impressione sugli insegnanti: fatti la nomina e coricati; chi ben comincia è a metà dell’opera; studiare ogni giorno costa meno e rende meglio…
Per anni ho iniziato il mio primo giorno di scuola mettendo tutto l’impegno possibile nel tentativo di svegliare le giovani menti dei miei alunni, entusiasmando sui programmi da svolgere, sui sogni da realizzare, sull’importanza della cultura per aprire nuovi orizzonti a se stessi e all’intera umanità…Avrò il tempo di farlo domani!
Oggi ho scelto un altro modo per cominciare la scuola: condividere con loro la fatica e la gioia del primo giorno; riconoscere che hanno ragione quando affermano che le vacanze sono la parte più bella della scuola: esse vanno vissute pienamente, come tempo della ri-creazione, in cui cogliere opportunità di vita, di crescita, di gioia, di riposo, di svago, di impegno diverso rispetto alla routine quotidiana. Tuttavia so bene, ed in fondo lo sanno anche loro, che le vacanze hanno senso proprio perché c’è la scuola e la scommessa che voglio giocare e vincere insieme è che anche il tempo della scuola può essere un tempo utile per stare bene, per essere felici. Ed è per questo che oggi ai miei alunni e ai miei colleghi ho raccontato” il segreto della felicità”, così come l’ho imparato da un vecchio racconto sentito chissà dove e chissà da chi:
Il viaggiatore: «Che tempo farà oggi?»
Il pastore: «Il tempo che piace a me»
«Come fai a sapere che sarà il tempo che piace a te?»
«Perché ho scoperto, Signore, che non posso avere sempre ciò che mi piace, ho imparato a essere contento di quello che ho. Perciò sono sicuro che avremo il tempo che piace a me».
Questo è l’augurio affettuoso che ho rivolto a me stessa, ai miei figli ed ai miei alunni all’ inizio dell’anno scolastico: vivere il segreto della felicità, non certo per impedire fatica, problemi, paure, ansie, incomprensioni, ma nella certezza che la felicità non sta negli eventi, ma nel modo in cui siamo capaci di affrontarli.
La scuola è impegno e responsabilità, ma anche gioia, scoperta, amicizia, sostegno, crescita, orizzonti nuovi, confronto con il passato in vista di un futuro migliore.
Avete ragione, ragazzi: le vacanze sono più belle della scuola, ma scommettiamo che anche la scuola può essere più bella di quanto non osiamo sperare?
Mimmi Monaco
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