Foglie verdi è una rubrica giovanile a cura dei ragazzi della Comunità Proposta che parla di vita e speranza. A partire dalla realtà quotidiana vogliamo cogliere la voce di Dio che ci parla attraverso gli eventi più semplici.
Un paio di settimane fa una mia amica mi ha detto che stava preparando un incontro per dei ragazzi dalla terza alla quinta superiore del suo oratorio.
Il tema dell’incontro doveva essere legato ad una canzone, e lei aveva deciso di partire dalla canzone “A te” di Jovanotti e parlare dell’amicizia che lega noi due. Quando me l’ha detto io sono rimasto molto colpito perché non mi era mai capitato di sentire qualcuno che volesse portare come testimonianza il rapporto che lo legava a me. Lo stupore è addirittura aumentato quando questa amica mi ha proposto di partecipare all’incontro, per fare una doppia testimonianza, insieme.
Ho sempre ritenuto l’amicizia con lei qualcosa di veramente grande, profondo e bello; un rapporto semplice e puro, dove l’affidamento all’altro è spontaneo e dove ogni maschera cade come una foglia d’autunno, ma mai avrei pensato di portarla come esempio ad una testimonianza davanti ad altre persone.
La mia amica ha subito pensato a me perché anche lei sente che il rapporto tra di noi non è alimentato solamente dal numero di messaggi che ci mandiamo, da quanto ridiamo o da quante belle parole spendiamo per l’altro, ma è una relazione fondata sopra un denominatore comune: l’amicizia con Dio. È anche grazie a questo che noi riusciamo a condividere tante cose insieme, senza farci problemi e senza preoccuparci del giudizio dell’altro. Portare l’esempio di un’amicizia del genere a degli adolescenti che stanno crescendo anche in mezzo a dubbi ed incertezze, è un bellissimo gesto perché gli fa capire che una relazione così non ha bisogno di chissà quanti anni di esperienza, e nemmeno di una maturità da adulti; si basa sul totale ed incondizionato affidamento verso l’altra persona, ma soprattutto verso Dio.
Quella sera non sono riuscito a partecipare alla serata però lei ha portato comunque la sua testimonianza e mi ha detto che è piaciuta tanto ai ragazzi. Questo episodio mi ha fatto capire quanto sia fortunato ad avere un’amicizia così bella con lei, è proprio un dono di Dio e in quanto tale non è giusto che me lo goda da solo. Al giorno d’oggi una relazione profonda non è una cosa scontata, soprattutto tra gli adolescenti le amicizie spesso sono legate da cose futili e senza spessore. Per questo ritengo che condividere con altre persone la gioia di avere una relazione spontanea e bella, nella quale è evidente la presenza di Gesù, sia giusto e possa essere un esempio che può aiutare a metterci in discussione. Inoltre penso che avere al nostro fianco qualcuno che ci faccia crescere come persone e in santità, sia uno dei requisiti per essere felici ed è giusto pregare affinchè il Signore possa aiutarci a trovare questa persona, oppure affidarla alla cura di Dio in modo che il rapporto tra noi e questa persona possa rimanere limpido e genuino.
Giovanni Cestaro
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