Quante volte le nostre mamme hanno fatto un passo indietro? Quante volte abbiamo risposto in modo sbagliato e, nonostante tutto, ci hanno voluto bene?
Poche settimane fa, ho vissuto un evento che mi ha fatto molto riflettere, mentre andavo in cucina per fare colazione ho visto mia mamma seduta in poltrona con gli occhi lucidi per un fatto successo il giorno prima, questo episodio mi ha portato a soffermarmi sulla figura della mamma e il mese di ottobre, mese dedicato a Maria, mi ha aiutato nella mia “meditazione’’.
È interessante pensare a Maria e alle difficoltà che ha incontrato nella sua vita, basti pensare al timore nel dire di sì all’angelo Gabriele, al suo spavento nel non trovare più Gesù quando aveva 12 anni, pensiamo alle nozze di Cana nel quale Maria si è fidata ciecamente di suo figlio dovendo fare un passo indietro, soprattutto pensiamo alla sua sofferenza nel vederlo morire sulla croce.
Ecco penso che Maria sia stata una figura silenziosa e talvolta sofferente nella vita con Gesù, una figura però fondamentale.
Ho deciso di soffermarmi proprio su Maria, per due motivi principali, il primo perché don Bosco, sosteneva che faceva miracoli, e in questo mese, posso affermare che la frase: “se voi sarete per me figli devoti, io sarò per voi madre premurosa” è veramente vera, perchè in questo mese e nei mesi precedenti, ho visto come la sua presenza ha operato nella mia vita, nelle mie relazioni e nelle mie richieste.
In secondo ho riflettuto su Maria, soffermandomi soprattutto sulla figura della mamma, una mamma capace di fare un passo indietro, una mamma che rimane nel silenzio e nella sofferenza, una mamma che si fida del figlio, non credo però che nonostante Gesù fosse figlio di Dio la portasse a fidarsi senza nessuna preoccupazione, insomma una mamma che ha dedicato tutta la sua vita a quel suo unico figlio, una mamma che come con il suo figlio Gesù, è sempre presente ad ascoltare i suoi figli che la cercano.
Penso sia bello soffermarsi a riflettere sulla sua figura, ma penso sia anche bello soffermarsi a pensare alle nostre mamme, a rileggere nel nostro passato quante volte anche loro hanno fatto un passo indietro, hanno sofferto nel non vederci più a casa o con loro, quante volte è capitato di risponderle in modo sbagliato, frettoloso o inopportuno e loro ci hanno voluto bene anche in quel momento, non con poca sofferenza chiaramente.
Noi spesso vediamo e preghiamo verso la statua di Maria, spesso raffigurata con un’espressione serena e contenta, ma è bello anche pensare che dietro a quel volto che preghiamo, c'è stata anche tanta sofferenza, combattuta con tanto coraggio, mi viene spesso in mente che in una canzone dedicata a Maria in una strofa si canta: “e quante volte anche tu di nascosto piangevi…”.
Ecco, questi sono alcuni brevi pensieri su cui mi sono soffermato in questo mese di ottobre, di quanto, detto da un ragazzo, possa essere difficile il ruolo della mamma, un ruolo penso tanto bello, ma non per questo facile.
Concludo con questa breve citazione di Papa Francesco:
“Un mondo che guarda al futuro senza sguardo materno è miope, non saprà più vedere negli uomini dei figli, abiteremo la stessa casa, ma non da fratelli. La famiglia umana si fonda sulle madri. Un mondo nel quale la tenerezza materna è relegata a mero sentimento potrà essere ricco di cose, ma non ricco di domani.”
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Foto di Claudia Wolff su Unsplash
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