Live Aid, il grande rock torna ad aiutare l'Africa

Esce il Dvd del megaconcerto benefico dell'85. Per avere il massimo dei ricavi da destinare al Darfur è stata organizzata un'asta tra le major musicali. E McCartney,Bono e Robbie Williams rifanno Band Aid

Live Aid, il grande rock torna ad aiutare l’Africa

da Attualità

del 01 gennaio 2002

Quando ci si interroga sulle potenzialità dei mezzi di comunicazione o si dibatte sul peso delle azioni di un artista nei comportamenti dei fan, vale la pena sottolineare ciò che si è fatto per l'Africa grazie al Live Aid. E soprattutto quanto sarà ancora possibile fare contro fame, analfabetismo o mancanza di infrastrutture (ora la situazione più grave è nella zona sudanese del Darfur) grazie all'uscita del quadruplo dvd che documenta l'evento rock del 13 luglio 1985. Live Aid fu ideato da Bob Geldof, allora (1984) semplice leader di una rock band di medio successo (i Boomtown Rats), oggi presidente della fondazione Band Aid Trust. Impressionato da un documentario della Bbc sulla fame in Eritrea, riuscì a coinvolgere gratuitamente decine di colleghi in un progetto discografico per l'Africa. Prima venne pubblicato un singolo ('Do they know it's Christmas?), poi - giacché i ricavati iniziali ne coprirono le spese o poco più - ideò lo show tenutosi il 13 luglio dell'85 in contemporanea (contando sul fuso orario) tra Londra e Philadelphia. Lo seguì in tv un miliardo e mezzo di persone. È questo show che diviene ora un quadruplo dvd di dieci ore e passa, rimasterizzato e completato da documentari ed altro anche per evitare una pirateria che ha già sottratto molti fondi al progetto. Geldof non voleva che Live Aid divenisse un video (come spiega qui sotto), però «dopo vent'anni l'Africa è ancora in crisi. Nel 1984 abbracciammo un'idea, riproviamoci; non risolveremo tutto ma forse aiuteremo molti». C'è anche della retorica, certo: attenti però alle cifre. Le esibizioni di Sting, Bowie, U2, Elton John, Queen, Tina Turner, Dire Straits, Beach Boys, Madonna, Mick Jagger, Simple Minds e nutrita compagnia hanno fruttato alla fondazione di Geldof 144 milioni di dollari sino ad ora. Ma oggi - ci si chiederà - come difendersi dalle multinazionali? Geldof lo ha fatto mettendo il dvd di Live Aid all'asta. È grazie dunque a un assegno a sette cifre , anticipo garantito (e non restituibile) per i diritti di pubblicazione, che il concerto viene edito dalla Warner Music. In più, la Warner ha dovuto assicurare massima promozione (50mila copie sono già prenotate da clienti di negozi italiani, dunque già vendute), e tutto il ricavato delle vendite andrà alla fondazione. Gli artisti hanno rinunciato ai diritti d'autore. In fondo, i big presenti nell'85 (qualcuno nel dvd manca, si parla di «nastri persi»; però sul web corre voce di una mancata autorizzazione dei Led Zeppelin a pubblicare la loro mini reunion, in cambio avrebbero versato soldi al fondo pro Africa) aiutarono il progetto di Geldof limitandosi a cantare. Così hanno aiutato l'Africa, così ancora lo faranno: dopo un bis nell'85 è infatti in uscita (29 novembre) Band Aid III. Stavolta saranno McCartney, Bono, Dido, Darkness, Coldplay e Robbie Williams a intonare Do they know it's Christmas?. Come vent'anni fa. Chissà se avrà lo stesso successo.

Rock contro la fame,Live Aid in dvd - Per Natale si riforma la nuova Band Aid

Sono passati vent'anni dal Live Aid, il più grande concerto benefico di tutti i tempi. Bob Geldof, promotore di quell'evento, non ha abbandonato il sogno di sconfiggere la fame nel mondo, nel segno del rock. Mentre esce il dvd del 'Live Aid 1985', è attesa per il 29 novembre la nuova versione di 'Do they know it's Christmas?'. Al brano, che lanciò la campagna contro la carestia in Etiopia, partecipano Coldplay, Williams, McCartney e Bono.

Unico e indimenticabile, il Live Aid si tenne contemporaneamente al Wembley Stadium di Londra, sotto gli occhi di Lady Diana e del principe Carlo, e al Jfk Stadium di Philadelphia. Era il 13 luglio 1985. Quel sabato sera, il concerto fu visto in televisione da più di 1 miliardo e mezzo di persone. I proventi degli show, stimati intorno ai 140 milioni di dollari, furono donati al continente africano per sostenere i problemi legati alla fame. Dal giorno del concerto, il Band Aid Trust ha raccolto nel solo Regno Unito più di 50 milioni di dollari e continua ad operare per contrastare il dramma della fame che affligge molti paesi africani.

Il cast del concerto includeva star del calibro di U2, Sting, David Bowie, Elton John, George Michael, Who, Madonna, Queen, Paul McCartney, Phil Collins, Mick Jagger, Tina Turner, Eric Clapton, Duran Duran, Neil Young, Ozzy Osbourne & Black Sabbath, Spandau Ballett, Dire Straits, Paul Weller, Sade, Paul Young, Adam Ant, The Boomtown Rats, The Cars. Alcuni episodi ed alcuni duetti canori di quella lunga notte sarebbero passati alla storia. Ci fu l'incredibile 'performace' di Phil Collins, che suonò a Londra e poi a bordo di un Concorde (nel 1985 era considerato l'aereo del futuro) volò a Philadelphia per esibirsi anche sul palco del JFK Stadium. E ci furono duetti memorabili, come quello di Elton John e George Michael in 'Don't let the sun go down on me' o come McCartney e Bowie che intonarono insieme 'Let it be'.

Il concerto del 1985 nacque in seguito a un problema di... trasporti. Dopo aver convinto molte star tra cui Bono degli U2, Boy George e Sting, a registrare il singolo 'Do they know it's Christmas?', sulla scia dell'emozione di un documentario sulla fame in Africa proposto dalla Bbc, Geldolf andò di persona in Darfur con i fondi raccolti per comprare del grano. Ma si accorse che c'era un cartello di trasportatori che chiedeva cifre folli per portare il cibo a ovest del Sudan.

Avvistata una flotta di vecchi camion fuori uso, la rockstar, alle sue prime uscite umanitarie, capì che l'unico modo per aggirare il problema era creare un proprio servizio di trasporti, ma per comprare quei 130 catorci servivano 3 milioni di sterline. Live Aid nacque così, e i soldi necessari vennero raccolti in un sol giorno, il giorno in cui 'la promessa del rock'n'roll è divenuta realtà - commenta Geldolf - qualsiasi cosa stesse dicendo Dylan, politicamente si è realizzata'. A 20 anni di distanza, il bilancio di Sir Bob Geldolf rimane positivo: 'ha avuto qualche effetto quel concerto? Si, l'ha avuto. Ha aiutato l'Africa? Si, l'ha aiutata. Ha reso le persone più consapevoli del problema? Sì. Ha fatto si che le persone smettessero di soffrire? Purtroppo no, ma - ha concluso - è per questo che gli abbiamo dato il nome di band aid (cerotto): non si mette un cerotto su una ferita aperta'.

Considerato come “il Juke-box mondiale ”, Live Aid  fu descritto dai media di tutto il  mondo come “il più grande show di tutti i tempi” e ancora “il giorno in cui la musica rock ha cambiato il mondo”. Fu citato come il secondo degli eventi più memorabili di due generazioni ed è stato stato recentemente definito da un sondaggio come il più grande e memorabile evento nei 50 anni di storia del Rock ‘n’ Roll, battendo non solo il lancio di MTV ed il primo disco di Elvis, ma anche il festival per eccellenza degli anni ’60, Woodstock. Dopo 19 anni negli archivi, il concerto Live Aid sarà ufficialmente pubblicato in un quadruplo dvd in tutto il mondo l'8 novembre 2004 mentre in Italia l'uscita è anticipata di tre giorni.

Sir Bob Gel

dolf, che al momen

to si trova proprio nel continente nero per realizzare una serie in sei parti per la Bbc, vuole che il lancio del Dvd sia solo la prima di una serie di iniziative per mettere la questione dell'Africa in cima a tutte le più importanti problematiche geopolitiche, e nutre grosse speranze nel presidente Blair, che nel 2005 sarà presidente del G8, il cui programma verrà messo a punto dalla Commissione Africana, di cui fa parte lo stesso Geldolf. Non a caso, un mese fa il premier e la rockstar si sono incontrati proprio ad Addis Abeba, dove Blair si è impegnato ad aumentare la lotta alla povertà in Africa.

Le sorprese non sono finite. Pochi giorni fa Bob Geldof ha annunciato il progetto 'Band Aid III' che egli stesso coordinerà con l'aiuto di Midge Ure, leggendario leader degli UItravox e co-autore del brano 'Do they know it's Christmas?'. La formazione ufficiale dei cantanti che incideranno o hanno già inciso il brano comprende Dido, Natasha Bedingfield, la rock band The Darkness e Fran Healey dei Travis. Bono, il leader degli U2 canterà la stessa strofa con la quale aveva contribuito alla registrazione del 1984. Danny Goffey dei Supergrass suonerà la batteria, il cantante dei Travis, Fran Healey la chitarra e Chris Martin il pianoforte.

Robbie Williams, impossibilitato a partecipare all'incisione il 14 novembre, ha già registrato a Los Angeles l'intero brano dal quale il producer Nigel Godrich estrarrà poi la strofa interpretata dall'ex Take That da includere nel singolo. Anche la cantante Dido non potrà essere in studio di registrazione ed inciderà il suo contributo anticipatamente. Noel Gallagher degli Oasis e Damon Albarn dei Blur, invece, non parteciperanno. Un'ultima curiosità: sarà Damien Hirst, l'esponente di punta della Brit Art, a disegnare la copertina di 'Do They Know it's Christmas'. Hirst, noto per i suoi animali in formalina, non ha ricevuto istruzioni specifiche in merito al cover-design.

Redazione GxG

http://news.bbc.co.uk/1/hi/entertainment/music/4012975.stm

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