Maddalena Morano: una vita dedicata a Dio ed al prossimo

Nata a Chieri, Maddalena, a soli otto anni, inizia a lavorare con il telaio e a dieci sente il desiderio di fare la maestra. Il suo sogno si avvera dopo cinque anni. Il parroco di Buttigliera d'Asti apre una scuola materna e Maddalena, non ancora quindicenne, è assunta come maestra. Nel 1877 Maddalena confessa alla madre il suo desiderio di farsi suora, ma...

Maddalena Morano: una vita dedicata a Dio ed al prossimo

da Spiritualità Salesiana

del 15 novembre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

 

Maddalena Caterina Morano nacque a Chieri, piccolo centro vicino Torino, il 15 novembre del 1847 in una famiglia ricca di valori cristiani, di amore e di dolore. Nel 1855 perde il padre Francesco e la sorella maggiore.

Riceve dalla madre Caterina la prima formazione religiosa e, grazie al suo carattere energico e deciso, riesce ad affrontare con sacrificio e coraggio le difficoltà della vita. In seguito, Maddalena può avere i mezzi per frequentare la scuola e la concreta possibilità di studiare.

Divide il suo tempo fra le studio e la dura fatica quotidiana, riuscendo a conseguire, nel 1868, presso la Scuola di Pinerolo, il diploma magistrale. Diviene insegnante e promette a Dio di fare dell’insegnamento una missione per il bene della gioventù. Dopo poco tempo, viene assunta nella scuola di Montaldo Torinese dove, per 14 anni, svolge il ruolo di maestra comunale in modo esemplare, fino a meritarsi un pubblico riconoscimento e la stima sincera di tutti quelli che la riconoscono. Da tempo Maddalena desidera essere tutta di Dio nella vita religiosa.

A Mornese, nel 1878, incontra Don Bosco, che aveva conosciuto vent’anni prima a Buttigliera, fondatore dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, trovando in Lui il padre perduto e nell’Istituto una famiglia. Accolta dalla cofondatrice Maria Domenica Mazzarello, ne condivide l’ideale di santità e di apostolato; decisa ad affidarsi a Lei, inizia la sua esperienza mistica, disposta a qualunque sacrificio pur di diventare una buona religiosa.

Il 4 settembre del 1879 pronuncia i voti di castità, di povertà e di obbedienza, pronta ad impegnare la sua volontà ai disegni di Dio, a cui si donerà per sempre.In quell’occasione ripete a Gesù la sua preghiera:“Signore, non permettere che io muoiasenza essere arrivata alla santità.Fammi Santa!”

Con la benedizione di Don Bosco, con il suo paterno incoraggiamento viene mandata in Sicilia, nel 1881, presso il collegio femminile di Trecastagni (Ct), e con la sua formazione spirituale e la sua sensibilità pedagogica riesce a coinvolgere, oltre gli alunni e le loro famiglie, tutta la gente che ha capito che non c’è gioia più grande che quella di sentirsi amati da Dio. Diviene ispettrice non solo della casa di accoglienza di Trecastagni, ma anche delle nuove fondazioni sorte in varie parti dell’isola, che costituiscono la finalità ultima del suo darsi da fare, come monumenti a gloria di Maria Ausiliatrice.

A Catania, la casa di accoglienza, nel 1888, è il primo passo verso la realizzazione dell’Istituto di formazione insegnanti, con la Scuola Magistrale aperta nel 1902; ad Alì Terme la fondazione del 1890, con la nascita del noviziato nel 1891, nell’anno seguente la sede ispettoriale ed in seguito i lavori di ampliamento per il futuro collegio.La Sicilia sarà fino alla fine la sua “patria del cuore”. Certa di aver compiuto il suo itinerario terreno con coscienza del dovere, con coerenza e con gioia, a Catania il 26 marzo 1908, lo abbandona per camminare verso la via del cielo.

Le sue spoglie, esumate il 1° dicembre 1993, oggi sono deposte in un’urna di vetro esposte ai fedeli nella nuova cappella. Esse hanno riposato nel cimitero di Alì Terme fino al 12 settembre 1939, giorno in cui vennero trasportate nella cappella dell’Istituto Maria Ausiliatrice, la “casa del suo cuore”, in mezzo alle sue figlie.

Il 5 novembre 1994, il Santo Padre Giovanni Paolo II°, da Catania annunziava al mondo che Madre Morano era degna di ricevere la venerazione dei fedeli col titolo di Beata, stabilendone la celebrazione della festa al 15 novembre di ogni anno.

La vita di Maddalena Morano è anche oggi profezia di amore e di saggezza nell’educazione della donna, e modello di evangelizzatrice gioiosa e instancabile, la sua memoria è sempre viva nel cuore di tutti e la sua protezione che viene dal cielo, nelle situazioni di maggiore difficoltà è presente nell’Istituto e nel paese.

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