« Mamma, Papà»! Omofobo! Si dice «genitore»!

Donna e Margaux sono una coppia. Una coppia formata da due 'lei'. Due donne americane che si amano. Due donne che hanno un figlio: Grayson. Oggi Grayson ha sei anni e in TV guarda un cartoon 'speciale'...

« Mamma, Papà»! Omofobo! Si dice «genitore»!

da Quaderni Cannibali

del 18 febbraio 2008

Già parlammo dall’insulto alla ragione e al buon senso e dell’ipocrita e superficiale risoluzione della Corte europea dei diritti dell’uomo, capace di tutelare i diritti di tutti, tranne che del bambino! Ora la caduta libera nel vortice di confusione e di qualunquismo, che domina le menti ed ottenebra i cuori, sembra risucchiare come un buco nero tutto quello che si trovi in sua prossimità.

«Donna e Margaux sono una coppia. Una coppia formata da due ‘lei’. Due donne americane che si amano. Due donne che hanno un figlio: Grayson. Oggi Grayson ha sei anni e in TV guarda un cartoon ‘speciale’. I suoi coetanei vanno pazzi per i Simpson, lui invece ama Buddy G.

Buddy G è un bambino in versione cartone animato che ha due mamme, due donne lesbiche che l’hanno adottato. In pratica la storia di Buddy G è la stessa di Grayson. E quelle due mamme sono le ‘sue’ due mamme. A inventare e a realizzare i personaggi del cartoon Buddy G sono state infatti proprio le due mamme di Grayson, diventate la coppia simbolo dei diritti gay al femminile.

Una battaglia, la loro, combattuta anche a colpi di cartoni animati. E i risultati danno loro ragione. Una compagnia di produzione televisiva di Omaha, nel Nebraska, ha prodotto infatti la prima serie di ‘Buddy G - My two Moms and Me’, il cartoon ‘didattico’ per bambini con entrambi i genitori dello stesso sesso. […] La nascita di Buddy G sembra fatta apposta per rilanciare le polemiche sui ‘nuovi nuclei sociali’, che nulla hanno a che fare con la tradizionale famiglia incentrata sui ‘vecchi’ ruoli di padre (maschio) e madre (femmina). Roba passata, oggi bisogna stare a rincorrere i tempi. Tanto che anche il ministro della Pubblica Istruzione britannico ha imposto ai docenti di non usare più termini ‘obsoleti’ come mamma e papà: parole ‘omofobe’ che potrebbero offendere i bambini figli di coppie gay o lesbiche. I professori inglesi dovranno scrivere e dire soltanto ‘genitori’.E nulla più. Senza entrare più di tanto nello specifico. Un DVD con le ultime avventure di Buddy G pare sia già in viaggio verso tutte le scuole del Regno Unito» (1).

Questa mentalità è il frutto di una semente attentamente inoculata nel tempo, attraverso un convincimento occulto e soprattutto mediante l’abbassamento generalizzato (fatto credere tale o mostrato in maniera volutamente esagerata) del livello morale della società.

La ideologia sottesa è un po’ un minestrone di «esistenzialismo» e di «freudismo», correnti filosofiche che sostengono rispettivamente la subordinazione dell’essenza all’esistenza (il che significa adeguare il pensiero alla prassi, ossia il credere al fare) e la necessità di liberare le pulsioni (soprattutto di natura sessuale) al fine di non contrarre possibili nevrosi.

Questi principi, incompatibili con la visione cristiana della vita, la quale afferma non solo la certa individuazione del confine bene/male, ma anche la necessità di vincere il male con il bene, grazie alla luce ed alla forza che vengono dal Signore, sono invece in perfetta consonanza con le dottrine gnostiche di varia tinta e colore che stanno catechizzando il mondo e perfino i cristiani.

Anche la Roma [...] l'assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Roma ha deciso di mandare studenti, docenti e genitori a lezione di omosessualità. Il progetto coinvolge tre istituti superiori. L’obiettivo è combattere l’omofobia. Si comincia la prossima settimana e durerà fino ad aprile.

Ma molte famiglie temono che ai ragazzi, nel delicato periodo dell’adolescenza, siano offerti dei modelli troppo alternativi rispetto a quelli tradizionali. Ed è già polemica. Studenti, docenti e genitori a lezione dagli omosessuali per imparare ad accogliere le diversità.

Con il patrocinio dell’assessorato Pari Opportunità del Comune di Roma; per partire in sei istituti superiori romani con il progetto «Smontiamo i bullismi, impariamo a convivere», promosso e realizzato dal circolo di cultura omosessuale Mario Mieli.

Il progetto coinvolgerà un migliaio di ragazzi che, a partire dalla prossima settimana e fino ad aprile, frequenteranno circa 60 incontri nei quali saranno affrontate tematiche come il machismo e l’omofobia.

 

Sei le scuole coinvolte: Seneca, Alberti, Faraday, Salvini, Sisto V e Anco Marzio (2). Sappiamo però che queste non sono soluzioni vere; ma solo ipocrite imposizioni, che vogliono conseguire un bene, che neppure riescono a riconoscere e a vedere. Ci domandiamo: perché non approfondire invece lo studio del Santo Vangelo, perché non imparare da Gesù, umile e mite di cuore, la carità vera, quella che viene da Dio, mediante l’infusione dello Spirito Santo?

Perché non imporre uno studio serio ed una testimonianza coerente di autentico messaggio cristiano, nel quale non vi può essere posto per l’omofobia?

Il cristianesimo deve indicare ciò che è male, ma nello stesso tempo insegna ad amare il peccatore; odiare il peccato ed amare il peccatore, nel rispetto assoluto della Verità che viene da Dio e che solo rende felice e affrancato il cuore.

Dare libero sfogo alle pulsioni sessuali schiavizza!

Freud ha fallito in pieno (lo dimostra l’aumento sfrenato di nevrosi in questi tempi libertini); la pulsione distruttiva che pervade l’atteggiamento del «bullo» dipende proprio dal fatto che egli si ritrovi privo di ogni punto di riferimento: completamente stordito dal piacere, non riesce a pensare a niente che non sia immediata imposizione di sé, a scapito di chiunque, soprattutto del debole!

E l’omosessuale è sempre un «debole»; lo è, perché vive una situazione di dissonanza tra la sua fisicità e la sua psiche!

Lo è, perché si rende conto, lui stesso, di essere «diverso». Questo fa di lui, una possibile vittima preferita dal «branco di bulli», formato da smidollati senza carattere (perché intorpiditi dal pansessualismo), in ansia di poter trovare un significato al nulla che li pervade.

La vita senza Dio è nulla!

Le due mamme, che impongono un modello di famiglia innaturale al loro bambino ed alla società intera, cercando di convertire gnosticamente il male in bene, non possono essere che vittime corrotte di questo insegnamento aberrante: liberalizzazione sessuale! Vivere come ci si sente!

Questa convinzione produce effetti collaterali esistenziali terrificanti: la disperazione e la tristezza che produce è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliano aprirli.

 

1) Da www.ilgiornale.it/a.pic1?id=239727

2) Da www.fattisentire.net/modules.php?name=News&file=article&sid=2825

Stefano Maria Chiari

http://www.effedieffe.com

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