Marco Lodoli, "Vapore"

Marco Lodoli, Vapore

Einaudi 2013, pagg. 109, e 14.50 €

“Persone opposte, convinte di aggiungere qualcosa al mondo”

  ---

Maria ha 72 anni, un figlio e un marito, sparito da molto, nel nulla. “ Buongiorno, professoressa “ la salutano per strada. Ma ora è una donna anziana e ossessionata dalla paura di dimenticare. Non le resta che ripetere la propria vita, a voce alta, con le parole che resistono, come “ una piccola poesia imparata a memoria “, anche se ogni giorno ne perde una, una strofa, una rima.

Una mattina, il giovane agente immobiliare Gabriele, le annuncia che la sua vecchia casa di campagna, a un’ora da Roma,  ha trovato acquirenti. Vanno a vedere, ma questi non arrivano e così Maria e Gabriele trascorrono intere giornate di attesa su una panchina e insieme ripercorrono la storia del casolare in mattoni, perché “ogni casa è un labirinto e bisogna trovare la porta per uscire e rientrare”.

Nei ricordi, tra memoria e sogni, appare il marito Augusto, il giocoso e inconcludente mago Vapore, l’amato figlio Piero e altri…

Come nelle pubblicazioni dello scrittore  e insegnante romano, 57 anni , si intuisce un significato simbolico e un messaggio  positivo sulla realtà individuale e sociale odierna.  Ha scritto Massimo Onofri : “ Non ci sono scrittori, oggi, capaci di assolvere la vita in ogni caso, di celebrarne la lieve e fuggevolissima bellezza”. Ne abbiamo conferma  nella sovraccoperta dalla tempera Senza titolo  di Marco Tirelli con l’esergo :  Il mondo non è un posto adatto / agli esseri umani, ci stiamo dentro / sognando altro e altro non c’é. / E allora facciamo il nostro spettacolino, / poi un inchino e ciao.

don Severino Cagnin