Premiato il diciassettenne con la sindrome di down il 12 luglio a Sabaudia ha salvato in mare una ragazzina di dieci anni che rischiava di affogare...
del 31 luglio 2017
Premiato il diciassettenne con la sindrome di down il 12 luglio a Sabaudia ha salvato in mare una ragazzina di dieci anni che rischiava di affogare...
“Valerio, il nostro campione”. Recita così la scritta sulla medaglia che il ministro dello sport Luca Liotti ha consegnato a Valerio Catoia, il diciassettenne con la sindrome di down che il 12 luglio a Sabaudia ha salvato in mare una ragazzina di dieci anni che rischiava di affogare. Valerio fa nuoto da quando aveva tre anni, quando gli fu consigliato per rinforzare la muscolatura. Si è poi appassionato e ha cominciato a gareggiare, diventando un tesserato della Fisdir ( Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale), e conquistando l’argento ai campionati nazionali. Quella mattina si trovava sulla riva con il padre e la sorellina quando ha visto due ragazzine in mare in difficoltà. La più piccola ha cominciato ad andare sott’acqua, allora Valerio e il padre si sono tuffati, ma è stato il ragazzo ad afferrare la bambina e a riportarla a riva, dove poi sono arrivati i bagnini. Valerio oltre al nuoto pratica anche atletica, frequenta gli scout e studia al liceo.
«Valerio sei uno sportivo straordinario, hai messo al servizio degli altri la tue abilità da nuotatore e per questo ti siamo riconoscenti», ha detto il ministro Lotti. La medaglia, a cui si è aggiunta una targa con scritto "campione di generosità e coraggio", è stata consegnata dal campione azzurro Stefano Battistelli, alla presenza di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico e dei familiari di Valerio. A sorpresa, anche un video arrivato da Budapest con i saluti a Valerio dei campioni di nuoto Federica Pellegrini, Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri e l'ex campione Massimiliano Rosolino.
«Siamo orgogliosi di lui» afferma Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico «che con coraggio e altruismo si è buttato in mare per salvare una bambina in difficoltà. Si tratta di una delle tante straordinarie storie che vedono protagonisti gli atleti paralimpici, spesso capaci di azioni di grande valore etico e sociale. Valerio Catoia ha compiuto un gesto esemplare che conferma quanto sia importante essere campioni nello sport e nella vita».
Fulvia Degl'Innocenti
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