Mi manchi "tu"

Ruttino / 01

Rubrica di educazione a cura di Richard Kermode.

«Un’alba nuova sorge all’orizzonte», così, in un inno delle lodi, si accoglie il nuovo giorno, augurio anche per una rubrica che riprende, senza indebiti paragoni. Un modo anche per ringraziare chi mi offre questo luogo, dove articolare qualche pensiero…

Così Gramellini sul Corriere (12/10/04): «Anche se Saviano mi ha spiegato benissimo che l’amico ha smesso di rispondermi per motivi che non c’entrano nulla con me nondimeno io continuerò a starci male. Perché quel che mi manca non è lui, ma il sentirmi riconosciuto da lui».

Il contesto è semplice: un amico può non rispondermi più, perché mi vuol bene, cioè non vuole che il peso che lui si sente, diventi un peso anche per me. Gramellini ci resterebbe male – fin qui siamo d’accordo tutti –, poi aggiunge: «quel che mi manca non è lui, ma il sentirmi riconosciuto da lui». Sono sincero, questo mi ha colpito. Mi chiedevo: è questa la mia esperienza, nel momento in cui si crea uno spazio, una fossato (non per dissapori) in un’amicizia, è vero che ciò che mi manca è il suo riconoscimento e non lui?

Mi manchi “tu”, quel “altro” che non conoscerò mai fino in fondo, che ogni volta riesce a sorprendermi, a intuire, a volte anche solo ad esserci… appunto quel sei “tu” oppure mi manchi “tu”, vuol dire che mi manca quel “farmaco” prezioso che mi permette di sentirmi riconosciuto, cioè “esisto”, ho un posto nel mondo, posso vivere nella sicurezza…

Come sempre, direbbe una mia amica, si tratta di tenere insieme le cose. Sono vere entrambe le cose, ma… c’è una precedenza? Se ho una “corte” di persone che mi riconoscono, mi dicono sinceramente bravo, ecc., questi sono miei amici? No… ne sono sicuro. Tu mi sei amico perché ti ho “incontrato”, perché sei “tu”, i tuoi occhi, la tua voce, il tuo modo di ridere, il tuo modo di dire certe cose, che è “tuo” e solo “tuo”… certo in quel “tu”, c’è anche il tuo riconoscimento, ma se mi manchi, mi manchi “tu”.

Caro Gramellini, mi dispiace per te.

So long!

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Perchè "il ruttino"?

Foto di Marc Olivier Jodoin su Unsplash

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