Messaggio dell'Arcivescovo di Chieti-Vasto per l'inizio dell'anno scolastico. "Nella sua radice più profonda, però, la crisi è di ordine morale ‚Äì avverte: egoismi e cecità colpevoli hanno permesso che alcuni si avvantaggiassero a scapito di molti altri, i più deboli".
del 02 settembre 2011
 
          Per emergere dalla crisi, non solo economica, in cui è precipitato il mondo, i giovani dovranno essere artefici di una “rivoluzione morale”. E' quanto scrive mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, nel messaggio per l'inizio dell'anno scolastico.
          All'inizio il presule analizza gli effetti drammatici prodotti sul mondo del lavoro e sulla vita quotidiana delle famiglie dalla bolla finanziaria esplosa alla fine del 2006.
          “La menzogna che aveva indotto molti a ritenere equivalenti l’economia reale e quella virtuale dei giochi finanziari – scrive –, ha prodotto conseguenze devastanti in Paesi, la cui stabilità era finora ritenuta immune da rischi, e si fa sentire da noi nel settore dell’occupazione, nella fatica di molte famiglie a tirare avanti fino alla fine del mese, nei provvedimenti da 'lacrime e sangue' di cui chi governa dovrà farsi carico, con la speranza che sia salvaguardata al massimo l’equità”.
          Dopo aver tracciato lo scenario attuale, mons. Bruno Forte si interroga su quale può essere il contributo dei giovani al superamento della crisi e ne indica innanzitutto uno, lo studio: “studiate, leggete, informatevi, fatevi un’idea di ciò che è avvenuto e sta avvenendo, individuatene le cause e cercate di vaccinarvi il più possibile nei confronti degli errori che sono alla base delle difficoltà attuali”.
          “Nella sua radice più profonda, però, la crisi è di ordine morale – avverte –: egoismi e cecità colpevoli hanno permesso che alcuni si avvantaggiassero a scapito di molti altri, i più deboli. L’Italia, nonostante la vivacità del suo tessuto imprenditoriale e manifatturiero e la qualità dei suoi lavoratori, non è stata meno colpita dalla tempesta etica ed economica che ha investito il 'villaggio globale'”.
          “Occorre perciò – sottolinea – un cambiamento di mentalità e di stili di vita: alla logica egoistica dell’accaparramento bisogna opporre un’educazione alla solidarietà e allo spirito di servizio in vista del bene comune; al consumismo sfacciato e ai falsi modelli che puntano all’avere di più per essere di più, bisogna reagire con una scelta di sobrietà, allenandosi al sacrificio e alla condivisione con i più deboli”.
          “Tutto questo non avverrà senza il concorso di tutti, senza il vostro concorso – prosegue il messaggio –. È l’ora di un sussulto morale che parta da uomini e donne dal cuore puro, sinceramente desiderosi di impegnarsi per il bene di tutti: e i giovani dovranno stare in prima linea in questa 'rivoluzione morale'”.
          “Da parte mia – continua mons. Forte – sono convinto che l’aiuto di Dio, cercato attraverso la preghiera e sperimentato nell’esercizio dell’amore al prossimo, sia la grande forza di cui tutti abbiamo bisogno per questo nuovo inizio”.
          “A Lui Vi affido e Vi invito ad affidarVi, ripetendovi le parole dell’amatissimo papa Giovanni Paolo II, dichiarato beato lo scorso 1 maggio: 'Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!'”.
“È tempo di scelte radicali! Solo preparando ad esse la scuola potrà contribuire a far crescere la qualità della vita di tutti”, conclude infine.
 
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