MRS. DOUBTFIRE

Bisogna fare in modo che i bambini non vivano la separazione dei loro genitori come un abbandono...

MRS. DOUBTFIRE

da Quaderni Cannibali

del 25 novembre 2005

Regia: Chris Columbus

Interpreti: Robin Williams, Sally Fields, Pierce Brosnam

Origine: Usa 1993

Durata: 125’

 

Daniel Hillard viene licenziato perché improvvisa battute durante il doppiaggio. La moglie Miranda, preoccupata per la sorte dei tre figli, chiede il divorzio, insieme all’affidamento dei tre bambini: Daniel potrà vederli soltanto nei week-end. Costretta ad assumere una governante, Miranda mette un’inserzione sul giornale: Daniel, che è affezionato ai figli, si inventa un travestimento da anziana istitutrice inglese e si presenta nella casa dell’ex moglie. Irriconoscibile, viene assunto come “Mrs. Doubtfire” e può occuparsi dei figli. Frattanto riesce a trovare un lavoro da facchino in un centro di produzione televisiva dove viene notato dal produttore mentre si diverte ad inventare un programma per ragazzi. Ottiene così un lavoro; riesce a rendere confortevole il modesto appartamento in cui abita. Intanto a casa dell’ex moglie tutto si svolge nel migliore dei modi: riesce ad avere le confidenze di Miranda e di Lydia, Chris e Natalie, dei quali avverte l’affetto e la nostalgia per il padre, riuscendo anche a mettere zizzania fra la sua ex moglie e Stu, il nuovo fidanzato.

 

 

Hanno detto del film

Attenzione a non scambiare questa farsa – perchè anzitutto “Mrs.Doubtfire è una farsa – per un panegirico indiscriminato e tradizionale della famiglia. Il messaggio del film – se proprio si vuole cavarcelo – è un altro: bisogna fare in modo che i bambini non vivano la separazione dei loro genitori come un abbandono. Volete prendere dal film lo spunto per un dibattito? Deve cominciare da qui. Non c’è dubbio che il finale sia di taglio oratorio appiccicato un po’ con la saliva, ma il discorso che fa è razionale e laico. Non sottolinea soltanto il fatto che i due personaggi sono cambiati, e in meglio, ma questo miglioramento è dovuto proprio alla separazione. Dopo il divorzio saranno migliori di prima o almeno capaci di più intelligente amore verso i figli.

 

 

(Morando Morandini, Il Giorno, 05/02/1994)

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