Verso le ore due, terminata la concelebrazione , il clero in processione si incammina verso la GROTTA , dove dal Patriarca viene portato un bellissimo Bambinello che viene deposto nella Mangiatoia, dove rimarrà fino ai Vespri dell`Epifania. Il tutto ha termine con il canto del Te Deum. In questi anni di Intifada la partecipazione dei locali alla festa del Natale, la loro festa per eccellenza, si è limitata ad una santa messa alla Grotta o alle grotte, rifugendo da manifestazioni di solennità esteriore, e per la tristezza della situazione e per le grosse difficoltà economiche dovute alla quasi totale carenza di lavoro.
del 01 gennaio 2002
Le festività natalizie assumono a BETLEMME, città di Giuda, una particolare importanza perché in essa, come ricordano i vangeli dell`infanzia e una lunga tradizione che risale ai primi secoli, si trova la GROTTA - STALLA dove ha visto la luce come Uomo, il Figlio di Dio e di Maria, la Seconda Persona della Santissima Trinità.
A Betlemme il Natale viene solennizzato per ben tre volte: nei giorni 24-25 dicembre dai cattolici, segnatamente latini, e da tutti i protestanti , il 6-7 gennaio dai greci ortodossi, siriani ortodossi e copto ortodossi…, il 17-18 gennaio dagli armeni ortodossi, che ricordano però l`Epifania.
La Celebrazione piu` solenne . sentita e partecipata , è quella del 24-25.12, con un numero di fedeli e curiosi veramente notevole.
Il Natale Latino, èpreparato da una animata ( la chiesa parrocchiale di santa Caterina, a fianco della basilicà della natività sempre stracolma di fedeli) e spiritualmente , profondamente vissuta, NOVENA, che inizia il 15.12, per terminare il 23, e così lasciare libera la giornata del 24 per altre manifestazioni : l`entrata del Patriarca latino e i primi vespri della solennità.
Il Patriarca parte da Gerusalemme con gli altri dignitari ecclesiastici del suo seguito verso mezzogiorno per entrare nella porticina della Basilica della Natività intorno alle 14.30.
A Mar Elias vicino a Tantur viene accolto dai tre sindaci cristiani della zona (Betlemme, Beit Giala, Beit Sahour) insieme ad altre personalità cristiane , e con un lunghissimo corteo di macchine piano piano ci si avvia verso Betlemme. È l`inizio ufficiale delle celebrazioni.
Alla tomba di Rachele altri si uniscono al corteo rispettando una antica tradizione. Piu` avanti si inseriscono centinaia di scouts ponendosi alla testa del corteo dietro un gruppo di poliziotti palestinesi a cavallo.
Lungo il percorso, una volta entrati a Betlemme, una marea di gente, compresi molti musulmani (il Natale a Betlemme è festa anche civile per tutti, voluta dal defunto presidente Arafat).
I pellegrini ed altri eventuali stranieri si assiepano nella grande piazza prospiciente la Basilica.
Il corteo, nell`ultimo tratto, procede molto lentamente, e all`entrata della piazza, il Patriarca con il seguito lasciano le macchine, vengono accolti e salutati dalle autorità governative palestinesi , mentre alcuni metri piu` avanti ha inizio la lunga processione liturgica con seminaristi, religiosi, clero, che si incamminano verso la piccola porta della Basilica, dove il Patriarca in ginocchio bacia la croce presentatagli dal superiore dei PP.Francescani del convento del Presepio e, subito dopo, attravero la Basilica della Nativita ci si porta nella chiesa di Santa Caterina dove il Patriarca rivestite le vesti liturgiche presiede i primi vespri solenni del Natale.
Le funzioni notturne del Natale , con la chiesa di Santa Caterina, strapiena di fedeli (ci vuole un permesso speciale per entrare e il controllo è molto severo), in genere pellegrini, e con le personalità, comprese le autorità musulmane dell` autonomia palestinese e l`intero corpo consolare di sede a Gerusalemme , schierate nei primi banchi, hanno inizio intorno alle 22,30, con il canto dell`ufficio divino del mattutino, seguito dalla nutrita solennissima concelebrazione, in cui il canto del Gloria coincide con la mezzanotte.
Alla comunione le autorita non cristiane lasciano la Basilica.
Verso le ore due, terminata la concelebrazione , il clero in processione si incammina verso la GROTTA , dove dal Patriarca viene portato un bellissimo Bambinello che viene deposto nella Mangiatoia, dove rimarrà fino ai Vespri dell`Epifania. Il tutto ha termine con il canto del Te Deum.
A partire dalla mezzanotte nella GROTTA il Parroco francescano da inizio alla celebrazione di Sante Messe che continua fino alle ore 16.30 del pomeriggio con solo tre interruzioni : arrivo della processione, messa dei greci ortodossi, messa degli armeni ortodossi, comproprietari con i Latini della Grotta e della Basilica di Sant`Elena.
Nella Mattinata, alle ore 09.00, in Santa Caterina c`è un`altra Concelebrazione , presieduta sempre dal Patriarca, cui partecipano in modo speciale i cattolici di Betlemme… è un po` la messa grande dei concitadini di Gesù, che affollano inoltre la GROTTA e le Grotte poste intorno a quella del Bambinello, dove ci sono Messe per tutta la notte e la giornata sucessiva.
Intorno alle 13 con i PP. Francescani si fa un pellegrinaggio al Campo dei Pastori a Beit Sahour.
In questi anni di Intifada la partecipazione dei locali alla festa del Natale, la loro festa per eccellenza, si è limitata ad una santa messa alla Grotta o alle grotte, rifugendo da manifestazioni di solennità esteriore, e per la tristezza della situazione e per le grosse difficoltà economiche dovute alla quasi totale carenza di lavoro.
Anche questo Natale, pur rispettandosi tutte le tradizioni ufficiali, ha detto il sindaco della città, Hanna Nasser, si cercherà di evitare lo sfarzo, essendo il popolo ancora nel periodo dei quaranta giorni di lutto ufficiale per la morte di Arafat . Inoltre sono ancora pesanti le difficoltà economiche.
Che il Divino Bambino doni la sua Pace alla città natale, a noi e al mondo intero!
A tutti auguri d'ogni bene da Betlemme e un memento orante dalla Grotta.
don Giovanni Laconi
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