L’essere salesiani cooperatori è rispondere con la propria vita alla grazia vissuta nel camminare nella fede insieme a don Bosco: è riconoscere il suo grande amore e scegliere di testimoniare Gesù risorto nell’amare i giovani come lui li amava.
“Basta che siate giovani perché io vi ami assai” (don Bosco). Quante volte abbiamo sentito risuonare questa frase del nostro amato padre. È questo il cuore della spiritualità di tante persone che vogliono condividere nella vita di tutti i giorni l’anelito di don Bosco. Di esse fanno parte i membri dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori, fondata da don Bosco stesso nel 1876.
Prima di allora egli voleva che, tra i suoi figli, vi fossero anche i salesiani "esterni", persone che condividessero l'appartenenza, lo spirito e la missione della Società di San Francesco di Sales, pur rimanendo nel mondo. I tempi non erano ancora maturi per un tale tipo di società religiosa, costituita di laici e consacrati. Da qui nacque l’Associazione dei Cooperatori Salesiani, laici e sacerdoti di ogni estrazione sociale pronti ad aiutare la missione di don Bosco e a condividerne spirito e iniziative. Dalla fondazione sono passati quasi 150 anni. Ora l’associazione è diffusa in tutto il mondo.
L’essere salesiani cooperatori è rispondere con la propria vita alla grazia vissuta nel camminare nella fede insieme a don Bosco: è riconoscere il suo grande amore e scegliere di testimoniare Gesù risorto nell’amare i giovani come lui li amava.
I salesiani cooperatori dopo un periodo di discernimento e di formazione di due anni si impegnano con una promessa pubblica a vivere lo spirito salesiano nel mondo, a condividere lo stile educativo e pastorale di don Bosco estendendo così la sua opera ad ogni ambiente. Si impegnano a viverlo in famiglia, sul lavoro, nella società e nella Chiesa.
Nel Triveneto è presente la provincia Italia Nord Est dell’Associazione. Essa è costituita da più di 500 salesiani cooperatori e salesiane cooperatrici, raggruppati in 24 centri, eretti presso le opere salesiane degli SdB e delle FMA. I cooperatori di un determinato territorio si costituiscono infatti in centri locali tipicamente presso le opere salesiane, a garanzia della genuinità del carisma da essi vissuto.
L’opera che essi compiono si estende alla loro vita quotidiana e ad ogni ambiente lavorativo, ecclesiale e sociale in cui sono inseriti. Il Sistema Preventivo è infatti il faro della loro opera educativa; inoltre, l’attenzione al mondo dei giovani, la catechesi, la vicinanza alle famiglie e l’impegno culturale e socio-politico in cui essi sono coinvolti sono tutti ispirati al carisma di don Bosco, che voleva che i giovani diventassero “buoni cristiani e onesti cittadini”.
La spiritualità e la vita dei Salesiani cooperatori sono guidate dal Progetto di Vita Apostolica (PVA) che costituisce la bussola nel cammino spirituale dei salesiano cooperatori , il punto di riferimento per mantenere vivo il carisma salesiano nella loro vita. In esso sono espressi i luoghi di impegno e lo stile della loro azione.
Secondo le parole di don Pascual Chavez, IX successore di don Bosco, Il PVA “…descrive le ricchezze spirituali della vostra identità carismatica; definisce il vostro progetto apostolico; traccia la via della vostra santificazione e vi invita a testimoniarla come il dono più grande [..]. È intimamente legato al Fondatore, che vi ha voluto comunicare il suo spirito. In esso potete trovare Don Bosco. Il vostro amore per lui passa attraverso l’assunzione vitale del progetto evangelico che egli vi offre. Egli è il vostro modello”.
“Frate o non frate io rimango con don Bosco”. È questa una frase detta dal futuro card. Cagliero che bene si presta a descrivere quindi questa vocazione, incarnata nella normalità della vita. Una chiamata del Signore a estendere il carisma salesiano ovunque vi siano dei giovani. Un impegno da vivere per tutta la vita in unità con tutti i rami della Famiglia Salesiana per portare l’oratorio di don Bosco nelle strade del mondo!
Essere salesiano cooperatore è oggi, più che in passato, una vocazione urgente nella società e nella Chiesa per evangelizzare educando e per educare evangelizzando in ogni luogo, con il cuore di don Bosco: è davvero un sogno che si avvera.
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di Francesco Longo (Coordinatore ASSCC)
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