Sconcertante! Aspetti ma non forzi. Bussi ma non sfondi la porta. Proponi ma non imponi. Vuoi che andiamo da te liberamente, per amore, certi che solo in te troveremo la pace e la gioia che cerchiamo. I tuoi occhi si illuminano di una tenerezza immensa, mentre dici: "Amico, è proprio con te che voglio stare".
del 06 giugno 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
              Gesù. Ti sei fatto uomo perché niente di ciò che è umano, eccetto il peccato, ti fosse estraneo. Hai preso un cuore d’uomo, perché nel tuo cuore d’uomo potessimo sentire il cuore di Dio. Quanto è difficile per noi credere in questo amore che sgorga dal tuo cuore. Siamo così insicuri, paurosi, dubbiosi! Quanta fatica, quanti pesi che ci schiacciano! Sentiamo la tua voce: «Venite a me, voi che siete affaticati e oppressi!». 
           Si, solo tu puoi raggiungere quel luogo profondo, nascosto dove si annidano la nostra paura e la nostra solitudine. Solo tu conosci quel posto. E’ una ferita sanguinante che solo tu puoi abitare e guarire. Il tuo cuore è così grande che tu puoi portare tutte le solitudini e tutte le angosce, perché il tuo cuore non è fatto di pietra come il nostro, ma è un cuore di carne; il tuo cuore non è disseccato  e ristretto come il nostro, ma è immenso e profondo come l’Amore divino. Tu non fai distinzioni tra poveri e ricchi, tra potenti e deboli, tra santi e peccatori. C’ è posto per tutti. Per chiunque si sente affaticato e oppresso.
           Sconcertante! Aspetti ma non forzi. Bussi ma non sfondi la porta. Proponi ma non imponi. Vuoi che andiamo da te liberamente, per amore, certi che solo in te troveremo la pace e la gioia che cerchiamo. Non ti aspetti grandi gesti di generosità; non esigi atti eroici. Unica condizione: la fede. Vuoi aprire le ricchezze del tuo cuore a coloro che vengono a te con fiducia. Non nascondi il tuo grande desiderio di incontrarci e di offrirci la tua amicizia: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi».
           La tua scelta è un grande  gesto di fiducia verso di noi. Tu credi che il nostro povero e fragile cuore sia ancora capace di dire: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!». Si, abbiamo sentito tante parole che ci hanno lasciato il vuoto. Abbiamo seguito tante stelle luccicanti e attraenti: le luci del successo, del denaro, dell’apparenza. Tutto svanisce nel nulla. Solo la tua presenza discreta stimola la nostra libertà a educare la mente, il cuore e la volontà. Ti basta un piccolo segno di fiducia perché ci dica con tanta tenerezza: « Venite e state con me. Voi che siete assetati di felicità e affamati di cose belle e vere che fanno crescere la vita. Venite, voi che siete stanchi, scoraggiati, depressi. Voi che soffrite nel vostro corpo, nel vostro spirito, nel profondo del vostro cuore». Sentiamo le tue parole che scendono lentamente, consolanti dentro di noi. Esse diventano sangue che ci dà vita nuova, carne della nostra carne.
           Gesù. Tu ti inginocchi davanti a ciascuno di noi; prendi i piedi nudi nelle tue mani. Senti la protesta che pian piano sale: «No, Signore, tu non mi laverai mai i piedi!». Resisto a quell’amore dato sino alla fine . Faccio schifo a me stesso, e tu non ti schifi di questo inferno che è il mondo, che è la mia vita. Vorrei dirti: «No, non è possibile! Tu non mi conosci veramente. Non conosci i sentimenti torbidi e ambigui del mio cuore, il mio orgoglio, le mie lacerazioni interiori. No, non sono abbastanza buono per appartenerti. Devi avere qualcun altro in mente, ma non proprio me». 
           I tuoi occhi si illuminano di una tenerezza immensa, mentre dici: «Amico, è proprio con te che voglio stare. Voglio che tu, proprio tu, condivida pienamente la mia vita. Voglio che tu appartenga a me come io appartengo al Padre. Voglio lavarti non solo i piedi ma tutto il corpo, dentro e fuori. Voglio che tu splenda, che tu brilli come una luce, così tu ed io saremo una cosa sola e perché tu possa fare agli altri ciò che io ho fatto con te». 
           Solo adesso cominciamo a capire che dobbiamo abbandonare tute le nostre paure, i nostri dubbi e le nostre angosce. Dobbiamo lasciarci lavare, amare…sino alla fine!
Ma nel tuo cuore, Gesù, sembra che l’amore non abbia fine!
           Stai davanti a noi e ci inviti a tavola. Mentre stiamo mangiando, prendi il pane, dici la benedizione e ce lo dai dicendo: «PRENDETE E MANGIATE; QUESTO E’ IL MIO CORPO. Poi prendi il calice, e dopo aver reso grazie, ce lo dai dicendo: BEVETENE TUTTI, PERCHE’ QUESTO E’ IL MIO SANGUE DELL’ALLEANZA, VERSATO PER MOLTI, IN REMISSIONE DEI PECCATI».
           Adesso ci ami sino alla fine! Ci dai tutto ciò che hai e tutto ciò che sei. Non solo lavi il mio corpo e il mio spirito, ma ti fai cibo e bevanda per il mio corpo e il mio spirito.
           Dove potremo trovare un amore così grande? Chi potrebbe darci un amore così profondo che penetra negli angoli più nascosti del nostro essere? Il tuo amore non è un amore solo a parole, un bel discorso. Il pane che ci dai non è fatto di vaghi sentimentalismi. E’ impastato col sangue dell’Amore dato fino alla fine. Questo pane che condivido con gli altri, impastato col sangue scaturito dal tuo cuore, mi rende figlio del Padre tuo e fratello di altri fratelli e sorelle. Nelle mie vene scorre il sangue tuo e dei miei fratelli. Là, ai piedi della croce, tu dai un cuore nuovo al mio cuore. Dai un cuore al mondo; ci rende tutti un cuor solo e un’anima sola.
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