Inizia il 4 novembre, pensata per la preghiera personale e per essere inserita nelle Lodi o nei Vespri...
L'Ispettoria del Piemonte ha condiviso con noi questa bella novena di preghiera in preparazione alla festa del Beato Artemide Zatti, che sarà il 13 novembre.
La novena, quindi, è da recitare a partire da venerdì 4 novembre.
Un modo bello per riscoprire la figura di questo medico che ha tanto da dire alla nostra vita! I testi della novena sono pensati sia per la preghiera personale che per essere inseriti all'interno della preghiera comunitaria delle Lodi o dei Vespri.
Condividete e...buona preghiera con il Beato Zatti!
NOVENA AL BEATO ARTEMIDE ZATTI
Affidiamo il dono delle vocazioni di salesiani coadiutori per le nostre Ispettorie e per la Congregazione alla intercessione del Beato Artemide Zatti attraverso la preghiera fiduciosa delle nostre comunitaÃÄ. Coinvolgiamo in questa preghiera i giovani, le ComunitaÃÄ educative pastorali, il Movimento Giovanile Salesiano, la Famiglia salesiana. Affidiamo questo impegno anche a persone consacrate, che nella Chiesa si dedicano alla vita di preghiera (ACG 382).
Introduzione
Si propone alle comunità salesiane una novena al beato Artemide Zatti per chiedere al Signore il dono di vocazioni religiose. Essa è strutturata in modo da poter essere integrata alla consueta liturgia delle ore (lodi o vespri). La struttura delle novena prevede una lettura biblica da poter sostituire alla lettura breve, un breve commento che può essere sostituito al responsorio ed infine alcune intercessioni. A conclusione delle ore maggiori è possibile pregare l’orazione legata alla memoria del beato e la preghiera a lui dedicata per la richiesta di nuove vocazioni.
Biografia
Artemide Zatti nacque a Boretto (Reggio Emilia) il 12 ottobre 1880. Non tardò ad esperimentare la durezza del sacrificio, tanto che a nove anni già si guadagnava la giornata da bracciante. Costretta dalla povertà, la famiglia Zatti, agli inizi del 1897, emigrò in Argentina. Il giovane Artemide prese subito a frequentare la parrocchia retta dai Salesiani, trovando nel Parroco Don Carlo Cavalli, uomo pio e di una bontà straordinaria, il suo direttore spirituale. Fu questi ad orientarlo verso la vita salesiana. Assistendo un giovane sacerdote affetto da tbc, ne contrasse la malattia. Spostatosi a Viedma incontrò Padre Evasio Garrone il quale lo invitò a pregare Maria Ausiliatrice per ottenere la guarigione, suggerendogli di fare una promessa: «Se Lei ti guarisce, tu ti dedicherai per tutta la tua vita a questi infermi». Artemide fece volentieri tale promessa e misteriosamente guarì. Dirà poi: «Credetti, promisi, guarii». La sua strada ormai era tracciata con chiarezza ed egli la intraprese con entusiasmo. Accettò con umiltà e docilità la non piccola sofferenza di rinunziare al sacerdozio. Emise come confratello laico la sua prima Professione l'11 gennaio 1908 e quella Perpetua l'8 febbraio 1911. La sua fama d'infermiere santo si diffuse per tutto il Sud e da tutta la Patagonia gli arrivavano ammalati. Artemide Zatti amò i suoi ammalati in modo davvero commovente: vedeva in loro Gesù stesso. Fedele allo spirito salesiano e al motto lasciato in eredità da Don Bosco ai suoi figli – «lavoro e temperanza» – egli svolse un'attività prodigiosa con abituale prontezza d'animo, con eroico spirito di sacrificio, con distacco assoluto da ogni soddisfazione personale, senza mai prendersi vacanze e riposo. Fu un uomo di facile rapporto umano, con una visibile carica di simpatia, lieto di potersi intrattenere con la gente umile. Ma fu soprattutto un uomo di Dio. Nel 1950 l'infaticabile infermiere cadde da una scala e fu in quella occasione che si manifestarono i sintomi di un cancro che egli stesso lucidamente diagnosticò. Continuò tuttavia ad attendere alla sua missione ancora per un anno, finchè dopo sofferenze eroicamente accettate, si spense il 15 marzo 1951 in piena coscienza, circondato dall'affetto e dalla gratitudine di un'intera popolazione.
Primo Giorno - L’Amore per Dio
Dal libro del Deuteronomio (Dt 6,3-9)
Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e disse loro: "Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non esitate a ringraziarlo. È bene tenere nascosto il segreto del re, ma è motivo di onore manifestare e lodare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male. È meglio la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia, che la ricchezza con l'ingiustizia. Meglio praticare l'elemosina che accumulare oro. L'elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina godranno lunga vita.
Dalla lettera di J.E. Vecchi sul beato Artemide Zatti
La novitaÃÄ di oggi, a cui fa riferimento il titolo della lettera, consiste proprio nell’includere un coadiutore fra coloro che la Chiesa ha considerato degni di essere proposti, con atto pubblico, come modelli di vita spirituale e di carità ai suoi fratelli religiosi e, più largamente, a tutti i cristiani. E ciò in base alla testimonianza di molti, confermata da Dio mediante un fatto ‘miracoloso’, attribuito alla sua intercessione. Artemide Zatti è il primo coadiutore salesiano non martire che viene beatificato e il fatto conferisce, come ho detto, un tocco di completezza alla serie di modelli di spiritualità salesiana, che la Chiesa dichiara ufficialmente tali. Ho chiamato questa novità “dirompente”, nel senso che ci scuote, ci interpella nella nostra fedeltà carismatica e nella capacitaÃÄ di proporre oggi modelli di vocazione salesiana laicale davvero significativi e attraenti […] Intendo, invece, rivolgere un pressante invito a meditare sulla figura di Zatti, allo scopo di suscitare un orientamento e un impegno pratico, a livello ispettoriale e regionale, a favore della vocazione del salesiano coadiutore. Dove non si riesce a comunicare e a “contagiare” a quel livello, diventa poco incisivo il nostro lavoro e sterili i sogni di riforme globali. Per poter essere veramente efficaci è indispensabile pensare a livello globale e agire con decisione a livello locale.
Intercessioni
Signore Gesù donaci il coraggio di seguire le orme del beato Artemide Zatti,
perché sul suo esempio possiamo essere testimoni del Tuo amore.
Padre santo nel ricordo del beato Artemide Zatti,
donaci il coraggio di una testimonianza cristiana autentica e profondamente umana.
Secondo Giorno - La Santità di Dio e dell’uomo
Dal libro del Levitico (Lv 19,1-2.17-18)
Il Signore parlò a Mosè e disse: "Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: "Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
Dalla lettera di J.E. Vecchi sul beato Artemide Zatti
Cari confratelli, disponiamoci ad accogliere la grazia e il messaggio che la Chiesa ci comunica attraverso la testimonianza di santità salesiana di questo confratello coadiutore.
La figura di Artemide Zatti costituisce stimolo e ispirazione per renderci sensibili a nuove aree di pastorale oggi urgenti e soprattutto per spingerci a ripensare con generosità e ampiezza la presenza del salesiano coadiutore contrassegnato da questi tratti tipici:
– il desiderio assoluto di rimanere e lavorare con Don Bosco, secondo il da mihi animas;
– il vissuto di una consacrazione totale, che ha la sua espressione più immediata e forte nella partecipazione alla missione comunitaria e nell'amore fraterno;
– lo sviluppo sereno e continuamente aggiornato della propria preparazione professionale come mezzo per fare del bene.
L’evento della sua Beatificazione, che lo propone come modello singolare alla nostra Famiglia e alla Chiesa, sottolinea un elemento fondamentale del nostro vissuto di consacrati all’inizio del terzo millennio: è la priorità data alla dimensione spirituale dell’esistenza, novità e profezia portata dall’Incarnazione, che si manifesta in una carità capace di compiere atti più grandi dell’uomo. Si tratta della principale forma profetica del cristianesimo: sorprendere con la scelta radicale dell'amore, contestando senza paura ogni ambiguità, operando decisamente contro il male, che umilia le persone. Forse l’urgenza oggi non è quella di fondare un gran numero di istituzioni (educative formali), ma di rivedere il messaggio trasmesso dalla nostra vita personale e comunitaria come vangelo dispiegato nel tempo, e prolungamento della vita e dell’agire di Gesù. In una parola, la nostra santità!
Intercessioni
Signore Gesù donaci una sguardo vigile sulle realtà del nostro tempo,
perché la nostra azione sia pronta a servire i bisogni di quanti vivono attorno a noi.
Padre buono che mentre pendevi del legno della croce non hai imputato alcun male ai tuoi carnefici,
donaci un cuore grande capace di accogliere quanti si accostano in cerca di conforto.
Terzo giorno - La vocazione
Dal libro del profeta Isaia (Is 42, 1-4. 6-9)
Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. "Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli. I primi fatti, ecco, sono avvenuti e i nuovi io preannuncio; prima che spuntino, ve li faccio sentire".
Dal documento “Identità e Missione del Fratello Religioso nella Chiesa”
La vita consacrata, «che si pone nel cuore stesso della Chiesa come elemento decisivo per la sua missione », deve guardare a questo cuore per trovare e comprendere se stessa. Il religioso fratello troverà qui il significato profondo della propria vocazione. In questo suo contemplare egli è illuminato dalla figura del Servo di Yahveh descritta da Isaia, al quale Dio dice: «Ti ho stabilito come alleanza del popolo» (Is 42,6). Questa figura acquisisce la sua perfetta fisionomia in Gesù di Nazareth, che sigilla con il suo sangue la nuova alleanza e chiama coloro che credono in lui a continuare la mediazione affidata al Servo: essere alleanza del popolo.
Intercessioni
Signore Gesù che intorno a te radunasti le genti stanche e afflitte,
aiutaci ad essere segno di unità per la tua Chiesa.
Eterno Padre che nella comune vocazione alla santità hai unificato le genti nel tuo amore,
donaci la forza che scoprire e realizzare il tuo progetto su ognuno di noi.
Quarto giorno - Mi hai sedotto Signore
Dal libro del profeta Geremia (Ger 20,7-9)
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. Quando parlo, devo gridare, devo urlare: "Violenza! Oppressione!”. Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: "Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!”. Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Dalle lettere di Artemide Zatti
In quanto a quello di non poter andare avanti colla mia vocazione per essermi messo a studiare tardi, vi risponderoÃÄ come scriveva S. Paolo ai Filippesi che «qui coepit in me bonum opus, perficiet usque in diem Christi Iesu», vale a dire che Dio che mi chiamoÃÄ allo stato religioso mi daraÃÄ tutto il necessario per seguirlo; dove per il contrario minaccia a me, se non persevereroÃÄ, con l’escludermi dal regno dei cieli, dicendo nel Santo Vangelo che qui mittens manum suam ad aratrum respicit retro aptus non est regno Dei; e se sono infermo, do sempre grazie a Dio per questa mia malattia, percheÃÅ sono certo che per mio bene tanto spirituale quanto materiale, l’ha permessa. […] Io mi rallegro molto al sapere che grazie a Dio godete buona salute, e non mi dimentico mai nelle mie indegne orazioni di raccomandare a questo nostro Buon Dio che vi conservi nella sanitaÃÄ del corpo, ma piuÃÄ ancora in quella dello spirito, specie quando penso che nel mondo ci sono tanti pericoli e occasioni di offenderlo! e di corrompersi! Ah! in veritaÃÄ vi dico che questo pensiero mi affligge; ma non lascia di essere al medesimo tempo salutare, percheÃÅ cosiÃÄ io posso trovare motivi di ringraziare Iddio di avermi levato dal maledetto mondo, e portato in questa Santa Congregazione, dove godo una pace e tranquillitaÃÄ perfetta, preludio di quella che Dio tiene preparata in cielo ai suoi eletti [...]
Spero che il Buon Dio vi conceda tutte le grazie che desidero; ed a questo fine tutte le orazioni, incluso la Santa Comunione, del giorno di San Luigi e dei giorni precedenti saranno secondo la vostra intenzione. CosiccheÃÅ mi raccomando che non abbiate paura o vergogna di domandare grazie. Domandate pure ed otterrete; e piuÃÄ domandate, piuÃÄ otterrete; poicheÃÅ chi domanda molto riceve molto; chi poco, riceve poco; e chi niente domanda, nulla riceve.
Intercessioni
Signore Gesù rendi il nostro cuore attento e docile alla voce dello Spirito,
perché possa essere sempre perseverante nel tuo amore.
Padre buono che ci hai sottratto alle lusinghe del mondo per essere tuo fiero testimone,
aiutaci a proclamare la tua Parola con la nostra Vita.
Quinto Giorno - La preghiera
Dal libro di Tobia (Tb 12,6-13)
Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e disse loro: "Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non esitate a ringraziarlo. È bene tenere nascosto il segreto del re, ma è motivo di onore manifestare e lodare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male. È meglio la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia, che la ricchezza con l'ingiustizia. Meglio praticare l'elemosina che accumulare oro. L'elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina godranno lunga vita.
Dalla lettera di Padre Jorge Mario Bergoglio sul beato Artemide Zatti
Nel 1976, credo che fu verso il mese di settembre approssimativamente, durante una visita canonica ai missionari gesuiti del nord argentino, mi fermai qualche giorno nell’Arcivescovato di Salta. Lì, tra una chiacchiera e l’altra alla fine dei pasti, Mons. Pérez mi raccontò la vita del Sig. Zatti. Mi diede anche da leggere il libro della vita. Mi richiamò l’attenzione la sua figura così completa di Coadiutore. In quel momento sentii che dovevo chiedere al Signore, per intercessione di quel grande Coadiutore, che ci mandasse vocazioni di coadiutori. Feci novene e chiesi ai novizi di farne. […] A Salta in varie occasioni sentii l’ispirazione di raccomandare al Signore e alla Signora del Miracolo l’aumento di vocazioni della Provincia (questo in generale, e non specificatamente di Coadiutori, cosa che feci con il Sig. Zatti). […] «Da quando incominciammo le preghiere al Sig. Zatti, sono entrati 18 coadiutori giovani che perseverano e altri 5 che uscirono dal noviziato e dallo iuniorato. In totale, 23 vocazioni. I novizi, gli studenti e i Coadiutori giovani hanno fatto varie volte la Novena in onore del Sig. Zatti, chiedendo vocazioni di Coadiutori. Io stesso la feci. Sono convinto della sua intercessione per questo problema, poiché, considerato il numero, è un caso raro nella Compagnia. In riconoscenza, nella 2ª e 3ª edizione del Devozionario del Sacro Cuore, abbiamo messo la Novena per chiedere la Canonizzazione del Sig. Zatti.
Intercessioni
Gesù fa’ che seguendo il tuo esempio,
sappiamo vivere un intensa vita di preghiera memore di tutti i doni che hai elargito al tuo popolo.
Padre santo, fa che in ogni momento del giorno
il mio cuore resti saldo e il mio spirito sempre rivolto a Te attraverso una preghiera pura e costante.
Sesto giorno - L’umiltà del servizio
Dal libro del profeta Michea (Mi 6,6-8)
"Con che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio a miriadi? Gli offrirò forse il mio primogenito per la mia colpa, il frutto delle mie viscere per il mio peccato?”. Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio.
Dall’esortazione apostolica Vita consecrata (n. 24)
La vita consacrata rispecchia questo splendore dell'amore, perché confessa, con la sua fedeltà al mistero della Croce, di credere e di vivere dell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. In questo modo essa contribuisce a tener viva nella Chiesa la coscienza che la Croce è la sovrabbondanza dell'amore di Dio che trabocca su questo mondo , è il grande segno della presenza salvifica di Cristo. E ciò specialmente nelle difficoltà e nelle prove. È quanto viene testimoniato continuamente e con coraggio degno di profonda ammirazione da un gran numero di persone consacrate, che vivono spesso in situazioni difficili, persino di persecuzione e di martirio. La loro fedeltà all'unico Amore si mostra e si tempra nell'umiltà di una vita nascosta, nell'accettazione delle sofferenze per completare ciò che nella propria carne «manca ai patimenti di Cristo» (Col 1, 24), nel sacrificio silenzioso, nell'abbandono alla santa volontà di Dio, nella serena fedeltà anche di fronte al declino delle forze e della propria autorevolezza. Dalla fedeltà a Dio scaturisce pure la dedizione al prossimo, che le persone consacrate vivono non senza sacrificio nella costante intercessione per le necessità dei fratelli, nel generoso servizio ai poveri e agli ammalati, nella condivisione delle difficoltà altrui, nella sollecita partecipazione alle preoccupazioni e alle prove della Chiesa.
Intercessioni
Ti preghiamo, Padre, affinché il nostro servizio sia tutto dedito al fratello che ci sta accanto,
perché anche oggi possiamo offrire il Tuo volto a quanti vivono nella solitudine.
Ti ringraziamo Padre per le buone azioni seminate nei solchi di questa giornata,
fa’ nessuno abbia mai a soffrire per i nostri egoismi e per le nostre infedeltà.
Settimo giorno - Il digiuno
Dal libro del profeta Isaia (Is 58, 6-11)
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".
Dal documento “Identità e Missione del Fratello Religioso nella Chiesa”
I legami di comunione del religioso fratello si estendono oltre i limiti della Chiesa, poiché mossi dallo stesso «carattere di universalità che adorna e distingue il popolo di Dio ». La vocazione del fratello fa parte della risposta che Dio dà al vuoto di fraternità che oggi ferisce il mondo. Alla radice vocazionale del fratello c'è un'esperienza profonda di solidarietà che, essenzialmente, coincide con quella di Mosè di fronte al roveto ardente: egli scopre se stesso come gli occhi, gli orecchi e il cuore di Dio, del Dio che vede l'oppressione del suo popolo, ascolta il suo grido, sente la sua angoscia e scende a liberarlo.
Intercessioni
Gesù Maestro concedi ai tuoi servi uno spirito ardente nel servizio,
perché possano farsi sempre prossimo alle necessità del Tuo popolo.
Padre buono, sostieni il nostro cuore nelle prove e tentazioni del mondo,
perché il nostro spirito possa sempre essere saldo contro le insidie che il nemico dissemina sul nostro cammino.
Ottavo giorno - Cercare il Signore
Dal libro del profeta Sofonia (2,3; 3,12-13)
Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l’umiltà; forse potrete trovarvi al riparo nel giorno dell’ira del Signore. Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero. Confiderà nel nome del Signore il resto d’Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.
Dal documento “Identità e Missione del Fratello Religioso nella Chiesa”
La fraternità dei religiosi fratelli è uno stimolo per tutta la Chiesa, perché, di fronte alla tentazione del dominio, della ricerca del primo posto, dell'esercizio dell'autorità come potere, rende presente il valore evangelico delle relazioni fraterne, orizzontali: «Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo» (Mt 23,8-10).
Intercessioni
Signore Gesù che ci insegni a formare in noi un cuore umile, seguendo il tuo esempio,
fa’ che non deviamo mai dal cammino che hai tracciato per noi.
Padre Santo, fa’ che rivolgiamo continuamente a te le nostre preghiere e i nostri pensieri,
perché ogni giorno possa essere vissuto nel tuo amore.
Nono giorno - Il Signore è l’eredità
Dal libro del Deuteronomio (Dt 10,8-9) - Il Signore è l’eredità
In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per portare l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore, per servirlo e per benedire nel suo nome, come avviene fino ad oggi. Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità, come gli aveva detto il Signore, tuo Dio.
Dall’esortazione apostolica Vita consecrata (n. 103)
Quanti abbracciano la vita consacrata, uomini e donne, si pongono, per la natura stessa della loro scelta, come interlocutori privilegiati di quella ricerca di Dio che da sempre agita il cuore dell'uomo e lo conduce a molteplici forme di ascesi e di spiritualità. Tale ricerca oggi, in molte regioni, emerge con insistenza come risposta a culture tendenti, se non sempre a negare, certo ad emarginare la dimensione religiosa dell'esistenza. Le persone consacrate, vivendo con coerenza e in pienezza gli impegni liberamente assunti, possono offrire una risposta agli aneliti dei loro contemporanei. […] Ogni persona consacrata è impegnata a coltivare l'uomo interiore, che non si estrania dalla storia né si ripiega su di sé. Vivendo in ascolto obbediente della Parola, di cui la Chiesa è custode e interprete, essa addita nel Cristo sommamente amato e nel Mistero trinitario l'oggetto dell'anelito profondo del cuore umano e l'approdo di ogni itinerario religioso sinceramente aperto alla trascendenza. Per questo le persone consacrate hanno il dovere di offrire generosamente accoglienza e accompagnamento spirituale a quanti, mossi dalla sete di Dio e desiderosi di vivere le esigenze della fede, si rivolgono a loro.
Intercessioni
Padre buono, forma ogni giorno in noi un cuore di educatore e pastore,
perché sull’esempio dei tuoi discepoli possiamo essere vere guide per il tuo popolo.
Gesù, Signore nostro, fa’ che vivendo con coerenza la nostra consacrazione,
possiamo rispondere agli aneliti del cuore di quanti cercano il volto nella loro vita.
ORAZIONE
O Dio, che negli umili e nei semplici
riveli i grandi segni del tuo amore di Padre,
per intercessione del beato Artemide, religioso, donaci, ti preghiamo,
di saper vedere in ogni fratello che soffre
nel corpo e nello spirito,
il volto trasfigurato del tuo Figlio.
Egli eÃÄ Dio, e vive e regna con te, nell’unitaÃÄ dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Preghiera di intercessione
O Dio, che nel Beato Artemide Zatti ci hai dato un modello di salesiano laico, aiutaci a riconoscere il dono di questa vocazione per tutta la Famiglia salesiana. Donaci l’intelligenza e il coraggio di proporre ai giovani questa particolare forma di vita evangelica al seguito di Cristo ed al servizio dei giovani più poveri. Rendi i giovani disponibili all’azione dello Spirito, perché si lascino affascinare dalla tua chiamata e accolgano generosamente il tuo invito. Insegnaci ad accompagnare coloro che tu chiami per questa via, con cammini formativi di qualità e con guide esperte e preparate. Te lo chiediamo per l’intercessione del Beato Artemide Zatti e per la mediazione di Cristo Signore. Amen
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