Il Vangelo di domenica risente del clima teso che si è venuto a creare tra Gesù e le autorità religiose del tempo, alle quali peraltro non viene risparmiato nulla. Gesù guarda il cuore delle persone e mette in guardia oggi me e te dal curare solo la facciata!
Letture
1 Re 17, 10-16
Ebrei 9, 24-28
Marco 12, 38-44
Sono alcune domeniche che leggiamo dei brani del Vangelo di Marco segnati dalla polemica e dalla controversia di Gesù con i farisei, sadducei ed erodiani nel tempio di Gerusalemme. E anche il brano di oggi risente del clima teso che si è venuto a creare tra Gesù e le autorità religiose del tempo, alle quali peraltro non viene risparmiato nulla. L’affondo diretto, preciso e coraggioso con cui il brano odierno inizia ne è un segno più che convincente: “Guardatevi dagli scribi!”
Accusa pesante: difendetevi da gente come questa, non abbiate nulla a che fare con loro! Perché? Sono persone cui interessa solo la vanagloria, l’ostentazione, la vanità, il farsi vedere, l’apparire. Nulla di più contrario alla semplicità, schiettezza, tipiche della predicazione del Maestro: Il vostro parlare sia sì sì, no no…. Quando pregate non state ritti agli angoli delle piazze per far vedere a tutti che pregate Quando digiuni non sfigurarti il volto, ma profumati il capo Quando preghi non farlo vedere a nessuno: chiuditi in camera Non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te Chi vuole essere il primo si faccia servo di tutti ………………………………………………………………………………………
Invece gli scribi e i farisei amano passeggiare in lunghe vesti e l’abito esige rispetto, riguardo (una sorta di divisa che … divide!) amano essere salutati nelle piazze amano avere i primi posti nelle sinagoghe e nei banchetti ostentano lunghe preghiere
Gesù guarda il cuore delle persone e mette in guardia oggi me e te dal curare solo la facciata:
che tutti sappiano che prego e anche tanto che il mio nome compaia sulla lista dei benefattori per l’offerta data che nessuno si permetta di parlare male di me o di non elogiarmi come merito ………………………………………
Ti lascio due punti per verificare se curi la facciata o la profondità del tuo cuore:
1. la gioia: sei contento/a? “Ho capito in questi giorni che la mia gioia non coincide con le cose che faccio. Molto spesso mi viene da dire: Sono contento perché faccio questo e questo…. Ho capito pure che la mia gioia non coincide con il successo legato alle cose che faccio: Sono contento perché quel lavoro è riuscito bene, perché a quell’iniziativa aderiscono molte persone… Ho capito che al fondo della mia gioia ci deve essere solo Gesù, Lui mi deve bastare!”
2. la preghiera: dici delle preghiere e quindi fai pregare le labbra o preghi con il cuore e quindi è lo Spirito Santo che prega in te? Gli scribi e i farisei sono persone avide di guadagno per questo “divorano le case delle vedove”, che sono una delle fasce più deboli, da sempre difese da Dio. Questa nota dimostra la falsità della loro preghiera disgiunta dalla carità e dice come la ricerca di vanagloria mascheri un cuore falso, duro, avido di rapina.
La scena della vedova: diventa il modello della vera religiosità, del discepolo che ha capito l’insegnamento del Maestro e vive di conseguenza:
gli altri fanno di tutto per farsi notare, lei invece non richiama l’attenzione di nessuno e nessuno la nota, solo Gesù (“ Il Padre tuo che vede nel segreto…”) Dona tutto: “Vi getta tutta la sua vita!” un gesto di spogliazione totale. Ricordi il vangelo di domenica scorsa? “Amerai con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le tue forze…” L’amore esige il dono totale, senza riserve. La cosa peggiore è amare con il contagocce! Diventa l’immagine di Gesù e del Padre: “Spogliò se stesso assumendo la condizione di servo…” Come non pensare al Calvario luogo della donazione totale, fino all’ultima goccia, di Gesù per noi? Mancano pochi giorni a che tutto questo si realizzi. Il gesto della vedova ne è un anticipo! Tu doni con il contagocce o con generosità grande? Stai facendo, là dove ti trovi, un dono totale della tua vita, senza riserve?
A te continuare la riflessione: Cosa significa per te dare tutto? Qual è la moneta che devi far scivolare nel cesto delle elemosine? Qual è la paura più grande che ti frena in questo dono?
Ancora un pensiero che il brano odierno mi suggerisce. Si potrebbe pensare: ma cosa sono due spiccioli? A cosa servono? Non salvano nessuno! Cosa erano pochi pani e due pesciolini che quel ragazzino anonimo offre a Gesù? Eppure diventano la materia per una moltiplicazione prodigiosa. Il poco, il quasi-nulla, nelle mani del Signore si moltiplica a dismisura e raggiunge un gran numero di persone. Di qui il coraggio di seminare, di non calcolare, ma di buttare nel cuore di Dio quel poco che siamo e facciamo. Semina a piene mani: Lui farà il resto!
Ti lascio alla lettura di quanto hanno scritto i vescovi al termine del Sinodo nel loro messaggio: "I giovani ci stanno a cuore! Vogliamo sostenerli nella loro ricerca e incoraggiamo le nostre comunità a entrare senza riserve in una prospettiva di ascolto, dialogo e di proposta coraggiosa verso la difficile condizione dei giovani. Per riscattare e non mortificare, la potenza dei loro entusiasmi".
Don Gianni
Versione app: 3.26.4 (097816f)