Ora di religione: perché non perderla

Ogni istante è aperto ad uno dei misteri che l'uomo fin dagli albori dell'umanità cerca: il senso della vita

Ora di religione: perché non perderla

del 13 gennaio 2017

Ogni istante è aperto ad uno dei misteri che l'uomo fin dagli albori dell'umanità cerca: il senso della vita

 

Tempo di iscrizioni a scuola e tempo di scegliere per le famiglie e per gli studenti più grandicelli che ormai decidono in autonomia se iscriversi per frequentare l’ora di religione, lezione che sempre più, soprattutto alle scuole superiori, viene “snobbata” al punto che sono numerose le classi in cui il numero di chi rinuncia a questo momento formativo e di riflessione supera quello di chi, invece, ne  comprende l’utilità e l’opportunità.

In occasione della Giornata di sensibilizzazione alla scelta dell’Ora di Religione il Cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Cei, si è così pronunciato: «Si parla spesso di una certa fragilità che rende difficile resistere nelle difficoltà della vita, alle quali nessuno può sottrarsi. È segno di uno smarrimento interiore che nasce dal non riuscire a fare sintesi, a ordinare le conoscenze, le emozioni, le esperienze, i sentimenti... Anche il ricco mondo della scuola, con le conoscenze e le competenze che offre  chiede un punto di sintesi, perché il giovane non diventi un'enciclopedia, ma una persona matura». In questo senso, prosegue Bagnasco, «l'insegnamento della religione cattolica, anche per la sua valenza culturale, può essere per tutti un momento di chiarificazione e di equilibrio: i contenuti, la storia, il confronto con le civiltà, sono un riferimento necessario per comprendere il tempo e la società che abitiamo, uno strumento per il dialogo con tutti».   

Alle sue parole vogliamo aggiungere quelle di chi lavora sul campo, di un insegnante di religione, Angelo Bertolone, che gestisce un blog (Religion Hour) e una omonima pagina Facebook, e proprio ieri ha così ricordato agli studenti e alle loro famiglie: «l'ora di Religione è fatta più o meno di 60 minuti che per qualcuno possono essere pochi, ma vi assicuro che ogni istante è aperto ad uno dei misteri che l'uomo fin dagli albori dell'umanità cerca: il senso della vita». 

Ha quindi poi  stilato un piccolo decalogo per convincere e mostrare la bellezza di questi 60 minuti, parole e pensieri che ci piace condividere con voi lettori: 

 

I cinque buoni motivi per avvalersi dell'Ora di Religione

1.L’insegnamento  di  Religione (IRC) è  un’ora  curriculare,  cioè  una  disciplina  scolastica  vera  e  propria,  che  si  avvale  di  docenti  sempre  più  preparati  e  attenti  alla  vita  dei  ragazzi.  Fa  parte  quindi  dell’orario  scolastico  e  delle  discipline  scolastiche  a  tutti  gli  effetti.  La  legislazione  infatti  recita: “La  Repubblica  Italiana,  riconoscendo  il  valore  della  cultura  religiosa  e  tenendo  conto  che  i  principi  del  cattolicesimo  fanno  parte  del  patrimonio  storico  del  popolo  italiano,  continuerà  ad  assicurare,  nel  quadro  delle  finalità  della  scuola,  l’insegnamento  della  religione  cattolica  nelle  scuole  pubbliche  non  universitarie  di  ogni  ordine  e  grado”.

2. La diocesi di Milano è  una  realtà  multi - culturale  e  multi - religiosa:  è  importante  che  voi giovani conosciate  bene  le  tradizioni,  la  cultura  e  la  religione  che  ha  segnato  le  radici  dell’Italia, per  essere  aperti al  dialogo  con  tutti.  Per  questo  durante  l’ora di Religione si conoscono anche  le altre  culture, le Religioni e non a caso in molte realtà sono sorte collaborazioni con le Comunità Religiose non cristiane presenti sul territorio. Ciò può essere motivo di arricchimento per ognuno di voi che conoscendo una cultura e una religione diversa dalla vostra può aprirsi all'accettazione dell'altro.

3. Gli  Insegnanti  di  Religione,  attraverso percorsi di  aggiornamento  presso Università accreditate dal MIUR e con i Corsi di Aggiornamento proposti dal Servizio IRC della Diocesi sono sempre  attenti  alla persona,  coniugando  l’aspetto dell’istruzione (ambito metodologico - didattico) con quello dell’educazione (ambito psico - pedagogico). Questo perché l'IRC é una materia che mira allo sviluppo integrale della Persona umana senza tralasciare nessun aspetto per un pieno accrescimento delle proprie Competenze in tutti gli ambiti.

4. L’IRC nella  Scuola  italiana  è  una  preziosa  opportunità  culturale  ed  educativa, perché  guida  voi ragazzi  a  scoprire  le  radici  della  storia,  dell’arte  e  della  cultura con agganci alle altre discipline di studio;  vi aiuta  a  rispondere  alle  domande  di  senso  che  tutti  - appartenenti  ad  ogni  popolo,  cultura  e  religione  - portiamo  nel  cuore:  “Chi  sono  io?  Da  dove  veniamo?  Che  senso  ha  la  vita?  Perché  esiste  la  morte?  Cosa  c’è  dopo  la  morte?  Come  affrontare  la  vita?  Cosa  c’entrano  gli  altri  con  me?”.  Una  ragazza  o  un  ragazzo  che  impara  ad  affrontare  le  grandi  domande  della  vita,  vivrà  in  modo  molto  più  sereno  i  momenti  della  crescita.  Non  solo:  se  scopre  il  perché  di  quello  che  fa  e  di  quello  che  vuole  essere,  se  impara  ad  avere  uno  scopo  nella  vita,  se  ha  capito  che  tutta  l’esistenza  è  un  cammino  di  ricerca,  allora  la  vita  appare  nella  sua  bellezza  e  lo  studio e la  cultura  sono  l’occasione  per  compiere  questo  itinerario.

5. L'IRC é l'unica materia che si può scegliere, infatti, rispetto a tutte le altre discipline che sono obbligatorie, per l'IRC il dinamismo della scelta gioca un ruolo fondamentale proprio perché si tratta di una materia che investe tutto l'essere della persona in tutti gli ambiti della propria vita. Questo però non vuol dire che bisogna per forza "credere" in una determinata confessione (cristiana nello specifico).

 

Orsola Vetri

http://www.famigliacristiana.it/

 

 

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