Le beatitudini evangeliche sono piantate al centro della spiritualità salesiana. Sono il suo «codice della felicità». «Viviamo con radicalità la vita nuova delle beatitudini annunciando e testimoniando alle giovani e con le giovani la Buona Novella della redenzione» afferma un articolo delle Costituzioni delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
del 25 agosto 2011
 
 
          Le beatitudini evangeliche sono piantate al centro della spiritualità salesiana. Sono il suo «codice della felicità», disse il Rettor Maggiore don Juan Vecchi. «Viviamo con radicalità la vita nuova delle beatitudini annunciando e testimoniando alle giovani e con le giovani la Buona Novella della redenzione» afferma l’articolo 8 delle Costituzioni delle Figlie di Maria Ausiliatrice. 
1. Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.
Accontentati! “Nulla rifiutare e nulla domandare”. La prima caratteristica della povertà di don Bosco è stata un’incrollabile fiducia nella Divina Provvidenza. I veri poveri hanno il cuore sgombro per liberare tesori d’amore verso Dio e verso i fratelli. Il vero povero trova sempre per loro un pezzo di pane e un posto a tavola.
2. Beati gli afflitti perché saranno consolati.
Sto soffrendo sul serio, però voglio reagire. Non voglio lasciarmi possedere dal fatalismo o dallo scoramento. Sono deciso a riprendermi, come Giobbe: “Dio ha dato, Dio ha tolto”. La consolazione di Dio è la speranza nel cuore del dolore. “Dove c’è sofferenza la terra è consacrata” (Nietsche). 
3. Beati i miti perché erediteranno la terra.
Mi manterrò calmo, conterò fino a dieci prima di reagire, voglio essere benevolo, amabile, sensibile, educabile, buono sempre, dovunque, comunque. «Non con le percosse, con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici» disse il Signore a Giovannino nel sogno dei nove anni. I miti non sono i fiacchi e i rassegnati, ma gli uomini solidi e pazienti che non temono di parlare anche quando le parole fanno male, che hanno il coraggio di affrontare i conflitti, che per sposare la causa di Dio, la sua infinita pazienza, la sua tolleranza sconfinata, a volte accettano di lasciarsi inchiodare su una croce.
4. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati.
Da’ il meglio di te. Dio ti ha dato più di quanto pensi di essere. Questo “più” è quello che devi dare “in più”. Coloro che hanno fame e sete di giustizia sono coloro che contro tutto rimangono giusti, che usano la loro intelligenza per dare a ognuno ciò che gli è dovuto: coloro che armonizzano azioni e pensieri con la volontà di Dio, che hanno la passione dell’uomo e che pagano di persona perché l’uomo più non sia una merce che si compra e si vende: coloro che si battono perché egli possa vivere in piedi nella sua dignità. 
5. Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia.
Tratterò gli altri come vorrei che gli altri trattassero me. È una promessa.È un principio efficace, è una norma di felicità. Dio si prende cura di te perché tu possa prenderti cura degli altri.
I missionari e le missionarie salesiani sono stati uomini e donne di misericordia fin dall’inizio. «Quante schiere di giovani si vedono oggi dedite con immensa gioia al servizio dei fratelli in ogni luogo e nelle circostanze più difficili della vita! La testimonianza del servizio e della fraternità che offre la gioventù di oggi è una delle cose più consolanti e stupende del nostro mondo» (Giovanni Paolo II). 
6. Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.
Fatti amare. Il cuore puro è il cuore semplice, schietto, limpido. Ci sono persone che ci vengono incontro sin dall’infanzia con qualcosa di limpido e puro, schietto e vero. Un incontro con per-sone del genere ci fa bene. Illumina qualcosa in noi. Così era don Bosco per i suoi ragazzi. Se incontriamo una persona i cui occhi brillano senza se-conde intenzioni, allora anche in noi qualcosa diventa limpido e schietto.  
7. Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.
Sii costruttore di ponti. Essere pacificatori, facilitatori, motivatori. Essere tra coloro che resistono a tutte le forze dell’odio e della divisione che sconvolgono il mondo. Coloro che mai accettano la separazione, che non hanno paura del ridicolo pur di salvare l’unità, coloro che sono sorgente di riconciliazione e di pacificazione nel groviglio delle tensioni. In un secolo in preda a guerre e rivoluzioni, don Bosco fu, contrariamente a parecchi suoi concittadini, un costruttore di pace.
8. Beati i perseguitati per causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli.
Scegli di essere felice! Sta a te sentirti felice, a te solo. Coloro che sono poveri in spirito sono come coloro che vengono perseguitati per la giustizia: uomini liberi interiormente, che non dipendono dall’opinione degli altri. Questi uomini sono liberi, perché non si lasciano dominare dagli altri e neppure dall’opinione pubblica, ma perché hanno trovato in Dio la loro vera essenza. Dio regna in loro. E dato che Dio regna in loro, sono del tutto se stessi, liberi dal potere degli uomini. Dato che Dio è il loro centro, sono loro stessi al proprio centro, in armonia con se stessi. 
 
8 atteggiamenti - 8 modi di essere che possono aiutarci a vivere felici:
1. Accontentati
2. Sto soffrendo sul serio
3. Mi manterrò calmo
4. Da’ il meglio di te
5. Tratterò gli altri come vorrei che gli altri trattassero me
6. Fatti amare
7. Sii costruttore di ponti
8. Scegli di essere felice
 
Don Arnaldo Scaglioni
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