Ho imparato che dentro di noi c’è una luce, la luce di Gesù, che ci rende belli e che non potrà mai spegnersi.
Questo fine settimana, sono andata per la seconda volta all’incontro di gruppo Biennio. Un po’ come altri potevo scegliere di stare a casa per riprendermi dalla settimana di verifiche prima della conclusione del quadrimestre. Invece ho seguito la suora che ha insistito perché io venissi e devo dire che alla fine, se fossi stata a casa a dormire, non mi sarei sentita così rigenerata!
All’inizio non ho riconosciuto gli stessi ragazzi dell’altra volta ma poi, quando sono arrivati anche loro, ci siamo subito messi a parlare come se non fosse passato nemmeno un giorno da quando ci siamo salutati. Anche se mi vergogno a ballare, insieme a loro mi sono buttata nelle danze e mi sono pure divertita (ho invidiato un po’ quelle ragazze formidabili che sapevano tutte le mosse delle canzoni).
Ho sentito proprio mio il tema di cui abbiamo riflettuto questa volta nel laboratorio in cui sono andata. Non sapevo se i laboratori ripetessero le stesse cose che si erano affrontate anche l’altra volta (spoiler: si fanno sempre cose diverse) per cui ho scelto di cambiare dimensione e devo dire che mi è piaciuta molto perché ho imparato che dentro di noi c’è una luce, la luce di Gesù, che ci rende belli e che non potrà mai spegnersi. Mi ha fatto bene ascoltare queste cose perché a volte mi percepisco chiusa in una gabbia in cui mi sento sola e non voluta da nessuno. Mentre queste parole ricevute mi hanno dato un po’ di speranza.
Tant'è che alla sera ho avuto anche il coraggio di andarmi a confessare! Era da tempo che non andavo e anche lì ho ricevuto parole di conforto che mi hanno fatto sentire bene.
Ringrazio che in questa occasione di biennio ho avuto questa opportunità perché probabilmente a casa non avrei mai avuto il coraggio di farla.
La notte ho potuto dormire vicino alle amiche che ho conosciuto lì a Mestre ed è stato fantastico svegliarsi vicino a loro e iniziare la giornata così. Sono diverse dalle solite amicizie che ho a scuola perché con loro non mi sono vergognata di parlare di Dio o di farmi vedere che con un dito lasciavo il mio segno di colore in un cartellone. Infatti, nel momento formativo di domenica mattina abbiamo proprio riflettuto sulle nostre amicizie e sull’amicizia con Dio.
Purtroppo ci siamo dovuti salutare troppo presto ma anche prima di andare via ci siamo divertiti tantissimo con i cori e le sfide di canzoni organizzate in mensa. Quindi posso proprio dire di essere tornata a casa con interrogativi sulle mie amicizie che ho instaurato e con il cuore felice, colmo e grato di non essermi fatta vincere dalla pigrizia di rimanere sul divano.
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