Numeri alla mano, la cura dimagrante alla quale è stato sottoposto il settore è inequivocabile. I volontari entrati in servizio sono passati dagli oltre 30mila del 2009 ai poco più di 14mila del 2010. Una stretta legata al crollo delle risorse pubbliche a disposizione. Una situazione che si ripercuote sul numero dei volontari richiesti dalle associazioni per i propri progetti
del 02 settembre 2011
 
          Calano vertiginosamente i volontari impegnati nel servizio civile in Italia. Il contingente di giovani reclutati nel 2010 si è più che dimezzato rispetto all'anno precedente, mentre continuano a ridursi i finanziamenti per il settore, sforbiciati anche dalla manovra economica di luglio. Come si evince dalla relazione presentata nei giorni scorsi al Parlamento dal sottosegretario di Palazzo Chigi, Carlo Giovanardi, a poco più di dieci anni dall'istituzione (marzo 2001) il servizio civile volontario non sembra godere di buona salute.
          Numeri alla mano, la cura dimagrante alla quale è stato sottoposto il settore è inequivocabile. I volontari entrati in servizio sono passati dagli oltre 30mila del 2009 ai poco più di 14mila del 2010, mentre erano stati quasi 46mila nel 2006. Una stretta legata al crollo delle risorse pubbliche a disposizione, che dai 296,1 milioni del 2007 sono scese ai 170,2 milioni dello scorso anno, calo motivato anche della restitutizione di un debito di 90 milioni maturato a causa del mancato versamento dei contributi Inps 2007-08. Una situazione che si ripercuote sul numero dei volontari richiesti dalle associazioni per i propri progetti: dai 98mila del 2009 ai 70mila dello scorso anno.
          Per il 2011, intanto, i fondi si fermano a 110,8 milioni, ai quali si aggiunge una quota parte di 24 milioni spalmati su tre anni e recuperati dal bilancio della Presidenza del Consiglio. Ma se con una mano si concede, con l'altra si toglie: dal totale vanno infatti sottratti circa 11 milioni tagliati dall'ultima manovra economica.A risentire della stretta sono le associazioni che svolgono le attività con i volontari. Come l'Arci servizio civile (Asc), che a oggi conta 1.300 giovani in servizio, il 60% in meno rispetto al 2007. «È lungo l'elenco dei 'no' ricevuti a fronte delle richieste – afferma Licio Palazzini, presidente Asc –. E quando i finanziamenti scendono di due terzi in pochi anni il rischio è che si chiudano i battenti». Meno colpita Confcooperative, che impiega 718 volontari (810 nel 2009). «Gli enti – osserva Fabio Chiacchiararelli, uno dei responsabili per il servizio civile – si domandano se convenga investire nei progetti visto che ne vanno in porto meno della metà».
          Per quanto riguarda la ripartizione dei volontari per settori, in testa ci sono – si legge nella relazione – le attività di assistenza sociale, che assorbono circa il 54% delle chiamate, contro il 23% della promozione culturale, il 17% della tutela patrimonio artistico e il 6% tra ambiente, protezione civile e progetti all'estero. Quasi il 46% dei volontari proviene da Sud e Isole, il 31% dal Nord e il 23% dal Centro Italia. I giovani (fino ai 28 anni) che accedono al servizio civile guadagnano 433,8 euro al mese per un anno, con 30 ore di attività settimanali.
 
Francesco Nariello
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