Alcuni esperti dimenticano un aspetto “preventivo” molto più importante, anche se apparentemente antico. Si educa con “quello che si è”. L'educazione comincia dagli occhi e la domanda più efficace è: Che cosa vedono i nostri figli? Si tratta di essere sempre genitori ed educatori coerenti.
del 06 dicembre 2011(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk'));
Qual è il segreto delle famiglie che, nonostante tutta l’apocalittica imperversante sul disastro giovanile, riescono a “tirare su” giovani normalmente saggi e umanamente validi? 
          Sono molti gli esperti che suggeriscono ai genitori di essere assertivi e imporsi con frequenti “no”, riscoprire l’ubbidienza incondizionata e qualche decisa punizione. Sono consigli dettati da forme di esasperazione crescente di fronte alla maleducazione imperante di giovani e giovanissimi e al fallimento di troppi giovani adulti.
          Ma questi esperti dimenticano un aspetto “preventivo” molto più importante. Anche se apparentemente antico. Si educa con “quello che si è”. L’educazione comincia dagli occhi e la domanda più efficace è: Che cosa vedono i nostri figli?
          «Gli adulti vivono in piena contraddizione. Dicono: “Non mettere le dita nel naso”. Ma poi loro lo fanno. Dicono: “Non fumare”. Ma loro fumano. Dicono: “Non bere alcolici!”. Ma poi loro bevono come delle spugne. Dicono: “Vai sempre a letto presto!”. Ma poi loro sono come le civette. Ci vietano di guardare dei film gialli o polizieschi alla televisione. Ma poi loro rimangono alzati a vederli fino a notte fonda. Più invecchiano e più dicono cose che non fanno». (Anna, 12 anni)
          «Prima pensavo che i grandi potevano essere dei modelli per me.  Ma quando li si vede correre come pazzi in auto, quando li vedo attraversare con il semaforo rosso o passare ancora più in fretta sulle strisce pedonali, ci si accorge che ancora non sono maturi. Credo che se noi ragazzi facessimo tutto come gli adulti il mondo sarebbe ancora più brutto». (Andrea, 14 anni)
È la sfida più difficile ed esigente del problema educativo: si tratta di essere sempre genitori ed educatori coerenti. 
 
Tre mete e tre metodi per genitori coerenti
          La formazione coerente consiste nell’offrire ai figli atti di guida positivi, letteralmente, nel mostrare loro come fare. Un aspetto dell’insegnamento crea-tivo consiste nel fornire ai figli le competenze che saranno loro necessarie, come vestirsi, leggere, scrivere, andare in bicicletta e formare i numeri telefonici di emergenza. Un’altra funzione della formazione coerente consiste nel favorire la crescita e la costruzione del carattere facendo comprendere l’importanza di valori come l’onestà, l’impegno nel lavoro e il coraggio. Il terzo aspetto della formazione coerente prevede si offrano ai figli gli strumenti necessari per affrontare emozioni quali il timore, l’ira e la delusione.
Vi sono fondamentalmente tre metodi per offrire formazione coerente ai vostri figli: 
•    Educare offrendo modelli di comportamento
          Questo tipo di formazione si verifica che lo comprendiate o no, e che lo vogliate o meno. Nel bene o nel male, i vostri figli si riferiscono a voi, per avere indicazioni su come vivere. La prima cosa che cercano è la conferma che le vostre azioni siano in accordo con le vostre parole. Se e quando riscontrano mancanza di coerenza tra le une e le altre, potete essere certi che ve lo faranno notare.
          Ad un certo punto, i vostri figli smetteranno di ascoltare quello che dite e cominceranno a imitare quello che fate. Se questo pensiero vi fa venire i sudori freddi, non siete i soli. Ma dove c’è spazio per il rischio, c’è anche qualche possibilità di rallegrarsi. Infatti, non è necessario che siate esperti di relazioni familiari per rendere diversa la vita di vostro figlio. Tutto ciò che dovete fare è condurre una vita degna di essere imitata. 
•    Educare insegnando come fare
         Potreste insegnare ai vostri figli ad andare in bicicletta facendo loro vedere una videocassetta. Potreste insegnare loro a lavare i piatti spiegando quanto detersivo liquido devono mettere nel lavello e poi descrivere la tecnica più adeguata per togliere dalle stoviglie le macchie di sugo, le incrostazioni di pasta e i residui di grasso. E potreste insegnare a fare il bucato limitandovi a far leggere il retro di una scatola di detersivo.
          Ma sarebbe molto meglio far salire vostro figlio su una bicicletta e cominciare a percorrere la strada, reggendo la bicicletta con una mano, finché vostro figlio sarà in grado di procedere da solo; dare a vostro figlio una spugna, sistemarlo su una sedia accanto a voi e fargli lavare una stoviglia per volta seguendo il vostro esempio; portare vostro figlio nella stanza adibita a lavanderia e chiedergli di aiutarvi a separare le varie tipologie di biancheria, scegliere la qualità e la quantità di detersivo, adottare il programma di lavaggio più adatto e seguire il ciclo di funzionamento della macchina.
          Trovare il tempo necessario per offrire istruzioni “sul campo” potrebbe aiutare i vostri figli a diventare fiduciosi e desiderosi di apprendere, e a non rimanere nervosi e incerti, almeno quando sono in questione le capacità necessarie per la vita. 
•    Educare a “tempo pieno”
          Gli esperti ci dicono che i bambini imparano agendo o acquisendo personalmente conoscenze o esperienze. Questo significa che, se volete che vostro figlio acquisisca conoscenze riguardanti la guerra, potete semplicemente sciorinargli una lezione basandovi sulle reminiscenze dei corsi di storia della scuola superiore (o meglio, di quello che ne ricordate), oppure potete riproporre una lezione del genere mentre visitate l’altare della patria o un museo di storia. L’abbinamento di dati visivi e uditivi probabilmente offrirà a vostro figlio un’esperienza che non dimenticherà mai.
          Usate la vostra creatività per fare in modo che i momenti che trascorrete insieme alla vostra famiglia costitui-scano anche occasioni di insegnamento. Ciò richiederà un certo sforzo da parte vostra, ma questo sforzo sarà presto ripagato quando vedrete i vostri figli acquisire un concetto o apprendere un’abilità cui altrimenti non avrebbero avuto accesso.
Bruno Ferrero
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