Pubblichiamo in quattro puntate la presentazione ideale, scritta da Don Vittorio Chiari, di alcuni personaggi presenti alla Passione di Gesù e delle loro opinioni circa questo evento così importante e sconvolgente.
del 25 febbraio 2008
1. IL SADDUCEO
 
Buona sera! Mi chiamo Mèir, rabbì Mèir, sono un sadduceo e mia patria è Gerusalemme.
Abito nella zona del Tempio di Dio. Sono ricco e molto invidiato per le mie proprietà, i miei terreni. Non è colpa mia se sono nato così: c’è chi nasce povero e chi nasce ricco! Il ricco è benedetto da Dio, mentre il povero, no! Come chi non  ha figli, chi è cieco o sordo, chi è mutilato nel corpo, lebbroso! Sono tutti peccatori! Dio non li può prendere a cuore!
Io sto lontano da questa gente, non sono come quello straccione di Yeshua, sì, quel Gesù di Nazareth che si fa passare per profeta: lui ci gode a stare insieme.
Straparla, quando parla loro! Li raduna per strada, lungo il fiume, sul monte! Dice loro che Dio non è venuto per i sani ma per i malati. Come posso  credere ad uno che predica che i poveri sono beati! Io i poveri li disprezzo, non li posso vedere.
Mi hanno detto che crede nella risurrezione dei morti. Per me è pazzo: i morti sono morti, è il nostro destino. E’ inutile raccontare storie per illudere e consolare la gente.
Mi dicono che non sia amico neppure dei romani. Io lo sono! Sono i nostri dominatori, devo mettermi d’accordo con loro prima che portino via le mie ricchezze. I Romani come i greci credono in tanti dei: il dio della guerra, il dio dell’amore, il dio del commercio e tanti altri ancora. Il mio Dio è uno solo. No, non è il denaro, è il Dio creatore. A me non dà fastidio, ma questo Gesù che si dice suo Figlio, Figlio di Dio, sì. La gente gli va dietro, crede nelle sue parole, fa miracoli!
Prima o poi, se non lo fermiamo, farà scoppiare una rivoluzione. Ne parlerò ai miei colleghi del Sinedrio. Bisogna  intervenire, prima che ci mandi in rovina: “Meglio che muoia Lui, piuttosto che abbiamo a morire noi, a morire il nostro popolo”. 
 
SIMONE IL FARISEO
 
Shalom! Pace a voi! E’ il saluto personale che vi porto, un saluto che sa di rispetto e di augurio: la pace regni tra voi e nelle vostre famiglie.
Io sono uomo di pace, appartengo al gruppo dei Farisei. Siamo stimati come coloro che sono “leali di Dio”, perché osserviamo tutte le sue leggi.
Noi non siamo come quel sadduceo che vi ha parlato l’altra sera.
Noi siamo i veri maestri della Legge. Noi crediamo nella risurrezione dei morti, noi crediamo che Dio ci onori: siamo alla pari con Lui, perché noi siamo osservanti, maestri che il popolo stima. Qualcuno maligna che non è stima ma paura. Solo gli ignoranti della legge, i cafoni che lavorano la terra, i peccatori incalliti hanno paura di noi.
In questi giorni siamo preoccupati di un pazzo che si aggira tra la gente,
Dicono che abbia risuscitato dei morti, dicono che abbia dato la vista ai ciechi, dicono che i sordi hanno riacquistato l’udito, dicono anche che abbia guarito dei lebbrosi.
Dicono! Parole! Balle! Bugie! Favole! Ma la gente ci crede! Dobbiamo fare qualcosa, perché la fama delle sue gesta sta crescendo e la gente  crede!
Dicono anche ci abbia chiamato sepolcri imbiancati! Anche come lui come suo cugino Giovanni ha bisogno di provare la prigione! Giovanni ci ha detto che siamo razza di vipere, Ma ha pagato caro questo suo predicare contro i potenti: il carcere e la vita!
Dobbiamo fare qualcosa! Radunerò il Sinedrio, mi comprerò anche quei eretici di Sadducei: dobbiamo fare alleanza contro Gesù! Dobbiamo chiamare dei testimoni che stiano dalla nostra parte!
Se c’è da pagare qualcuno, i soldi non ci mancano. Con i soldi puoi far passare per delinquente anche un  Innocente e Gesù non è un Innocente ai nostri occhi.
 
IL CIECO NATO
 
Buon giorno! Vi vedo bene tutti! Ma una volta non era così: io ero nato cieco! Come mai oggi ci vedo? Ho incontrato Gesù, anzi è lui che ha incontrato me e mi ha ridato la vista. E’ stata un’azione semplice: ha sputato per terra, così mi hanno detto, perché io non potevo vedere cosa faceva, ha fatto del fango con la saliva e me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha comandato di andare a lavarmi alla piscina di Siloe.
Ho obbedito e ho cominciato a vedere. La gente che mi conosceva, si è meravigliata. “Non è il mendicante del tempio? Era cieco, come mai ora ci vede?”. Qualcuno invece assicurava che non ero io ma uno che mi somigliava!.
Ero io e ho subito detto a tutti che se ci vedevo, lo dovevo a Lui, a Ges√π,il profeta di Nazareth.
Mi hanno chiamato i Farisei e mi hanno sgridato ad alta voce: “Non può essere uomo di Dio chi guarisce un cieco in giorno di sabato!”.
Qualche Fariseo metteva in  dubbio che io fossi cieco dalla nascita: “Se non ci credete, chiamate i miei genitori!”.
Li chiamarono ed essi per paura dei Farisei, risposero senza compromettersi più di tanto:  “E’ nostro figlio, è nato cieco, se ora ci vede, chiedete  a lui, è grande abbastanza per darvi una risposta!”.
I Farisei continuavano ad insistere cercando di farmi parlare male di Gesù, dicendo che non ero cieco e che lui era un peccatore, che dovevo denunciarlo perché operava in giorno di sabato, disobbedendo alla Legge di Dio.
Io non ho dato retta a loro e quando ho visto Gesù l’ho ringraziato: è stato bello per me vedere la gente, bellissimo contemplare il volto del profeta, un volto di bontà, mentre quello dei Farisei era minaccioso, duro, falso.
Se mi chiameranno a testimoniare, io dirò il vero: solo gli uomini di Dio possono fare miracoli. Lui lo ha fatto con me: io credo!
 
don Vittorio Chiari
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