Personaggi della Passionequarta puntata

Pubblichiamo in quattro puntate la presentazione ideale, scritta da Don Vittorio Chiari, di alcuni personaggi presenti alla Passione di Gesù e delle loro opinioni circa questo evento così importante e sconvolgente.

Personaggi della Passionequarta puntata

da Teologo Borèl

del 28 febbraio 2008

 

 

 

 

UNO DEI DIECI LEBBROSI

 

Caifa, mi avete chiamato a testimoniare contro il Nazareno. Non posso! Io a lui devo solo gratitudine. Non posso mentire davanti al tuo tribunale.

Tu ci paghi, ci dai dei soldi ma lui ci ha guariti dal male pi√π brutto del tempo, di ogni tempo: la lebbra.

Ha guarito me, ha guarito i miei amici, un gruppo di lebbrosi, di maledetti da Dio, uomini immondi che la gente evitava spaventata a morte.  Al suono dei campanacci, che avevamo legato al piedi, tutti fuggivano, gridando: 'Tamè! Tamè!'', tirandoci sassi per tenerci lontani.

Non era solo orrore per la nostra pelle che cadeva a pezzi, il nostro volto sfigurato, i nostri moncherini al posto delle dita della mano o del piede. Eravamo considerati peccatori, maledetti da Dio.

Eravamo dei cadaveri viventi, che giravano fuori dal paese, lungo le strade,  aspettando che qualcuno più coraggioso o più buono di altri, ci portasse da mangiare.

Non potevamo neppure avvicinarci alle fonti per bere o al fiume perché la gente temeva che inquinassimo l'acqua.  Non eravamo morti ma era come se lo fossimo.

Vivevamo in gruppo. una decina di lebbrosi che si aiutavano come potevano. Avevamo sentito parlare del Profeta,  che ridava la vista ai ciechi e l’udito ai sordi.

Forse lui avrebbe avuto pietà di noi! Dicevano tutti che era buono, generoso,

attento ai malati, ai poveri: “Certamente, ci dicevano, non avrà paura di voi!”.

Abbiamo gettato via i campanacci segno della nostra vergogna e ci siamo messi ai bordi della strada, dove lui sarebbe passato. 

Eccolo! Arrivava accompagnato da una folla di persone: 'Tamè! 'Tamè!', si misero a gridare appena ci videro da lontano.

Si fermarono tutti, solo lui venne avanti. Ci guardò con sguardo di compassione, di misericordia,  ci toccò e fummo guariti.

Pieni di gioia tornammo in città da voi,  sacerdoti del Tempio, per chiedere il permesso di ritornare tra la gente, eravamo guariti.

Nessuno di noi tornò indietro a ringraziare il Profeta, solo io, mi sembrava giusto, mi aveva ridato la gioia di vivere.

Mi sorrise di un sorriso triste: 'Ne ho guariti dieci, solo tu ritorni,  tu che sei samaritano, uno scomunicato?... Gli altri dove sono?”.

 

 

 

ERODE ANTIPA

 

Sono Erode, della potente famiglia di Erode il grande. Io sono Erode Antipa, suo figlio e comando in Galilea da 26 anni. Sono amico di Pilato, il prefetto romano che rappresenta l’imperatore Cesare.

Ho molti amici tra i romani, pochi tra i galilei. Mi rimproverano di avere sposato mia nipote Erodiade, moglie di mio fratello Filippo.

Uno di essi,  Giovanni il Battista, ho dovuto farlo mettere in prigione, perché davanti a tutto il popolo predicava che ero un peccatore, un adultero, un assassino.

 

UNA VOCE

Lo hai anche ucciso, facendolo decapitare!

 

ERODE ANTIPA

Non dare la colpa a me. E’ stata Erodiade a volere la sua morte.

 

UNA VOCE

Racconta bene come è stata, se hai il coraggio!

 

ERODE ANTIPA

Ce l’ho il coraggio! E’ pura verità. E’ stata una sera, durante una festa: Salomè, figlia di Erodiade, aveva danzato così bene che nel mio entusiasmo le giurai: “dimmi quello che vuoi, io te lo do, fosse anche la metà del mio regno”. Lei parlò con sua madre, che volle in dono la testa di Giovanni il Battista. Mi pentii subito di quello che avevo detto: Giovanni Battista era un profeta riconosciuto dal popolo, era un uomo misterioso, amico di Dio, ma avevo giurato… non potevo tirarmi indietro!

 

UNA VOCE

Sei stato un vigliacco, Erode!. Farai lo stesso con Ges√π, quando te lo condurranno i sacerdoti del Tempio?

 

ERODE ANTIPA

Non so chi sia questo Gesù il Nazareno. Mi hanno detto che ha poteri magici, che è un guaritore. Qualcuno mi ha detto  che è Giovanni il Battista redivivo, risuscitato e questo mi mette paura. Dovrei ucciderlo di nuovo!

 

UNA VOCE

Saresti capace di farlo! Per mantenere il potere, tu sei un sanguinario come tuo padre Erode il grande! Ricordi? A Betlemme ha ucciso dei bambini al di sotto dei due anni, per eliminare il neonato Messia, di cui parlavano i Re Magi. Tu Erode sei potente e furbo, leone e volpe , ma devi stare attento a quello che fai.

Qualcuno dice che il Nazareno è il profeta Elia, altri dicono che è un grande profeta, ma se fosse  davvero quel Giovanni che tu hai fatto decapitare…

 

ERODE ANTIPA

Voglio vederlo! Se non è quel che penso, mi divertirò alle sue spalle! Lo vestirò come un re da farsa e lo affiderò ai miei soldati: penseranno loro a completare lo scherzo. Imparerà a sue spese che Erode Antipa non ha paura di lui Spero solo che non sia Giovanni il Battista! Non avrei dovuto ucciderlo.

 

 

 

UN FALSO TESTIMONE

 

Sono un testimone al processo del Nazareno! Il mio nome non vi interessa, non posso rivelarlo, perché sono stato chiamato dal Sommo Sacerdote per dire il falso. Per motivi di religione, mi ha detto! Per me, motivi di soldi! Avevo bisogno, mi hanno pagato e quindi ho accettato volentieri di partecipare al processo.

Ci vuole poco a far passare per delinquente, un innocente. Quattro storielle dette bene ed io in questo sono un esperto, so recitare la mia parte da perfetto attore dell’arena.

Signor Governatore, giuro di dire la verità… Devo dirlo, chinando il capo e mettendo la mano sul Libro, senza mai guardare negli occhi chi sta di fronte: potrebbe leggervi la bugia.

Signor governatore, io ero sul luogo del delitto quando Ges√π il Cristo detto il Nazareno ha bestemmiato!

Signor Governatore, chi bestemmia la nostra religione, va punito con la pena di morte!

Lui mi dirà che non tocca a me dare il giudizio!

Lo so, signor Governatore, chiedo venia, ma io mi sono inorridito nel sentire la bestemmia e con me tutta la gente!

No, signor Governatore, lui non ha bestemmiato l’Imperatore, ma ha detto: “Distruggete il Tempio e io lo ricostruirò in tre giorni!”,

Distruggere il Tempio di Dio, è orribile!

Ricostruirlo in tre giorni,  impossibile!

Giuro che il Nazareno è matto o se non è matto, è pericoloso. Lo giuro!| No, non sono stato pagato! Io amo la Legge, io sono un fedele ebreo.

Detto questo mi inchinerò! Tanto nessuno potrà contraddirmi. I suoi discepoli sono tutti scappati.

 

GIOVANNI

Non sono scappati tutti! Io, Giovanni, dico che quel testimone è uno  spergiuro! La frase che Gesù ha detto, ha ben altro significato. Distruggete il Tempio: uccidete me, ma io dopo tre giorni risorgerò! Aveva detto una cosa grande, non contro Dio, ma a favore dell’uomo: Gesù parlava di risurrezione. Era ancora un mistero per me, per tutti, ma era una grande Speranza: la morte non vince sulla vita, è la vita che vince sulla morte!

don Vittorio Chiari

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