Quattro amici... in una scuola grafica salesiana in India

Per tutti noi si è trattata di un'esperienza importante, significativa, toccante, commovente e... mi mancano le parole per esprimerlo... parole che spesso ci mancavano di fronte a situazioni e realtà di vita comune della gente indiana. Questo viaggio è nato in modo spontaneo, anzi da una battuta che ho fatto a Tonoli Marco nel mese di gennaio o febbraio: cosa fai questa estate? Andiamo in India?

Quattro amici... in una scuola grafica salesiana in India

da Iniziative in tour

del 01 gennaio 2002

Queste poche righe vogliono sintetizzare l’esperienza di volontariato che quattro amici hanno fatto in una scuola grafica salesiana in India.

 

 

 

 

 

Il viaggio ha visto coinvolti:

 

 

-         Zanotto Luca, docente di prestampa presso la Scuola Grafica Cartaria San Zeno;

 

 

-         Tonoli Marco, docente di prestampa presso la Scuola Grafica Cartaria San Zeno;

 

 

-         Cerpelloni Luca, capoturno stampa inserti e responsabile manutenzione presso lo stabilimento di stampa del giornale Arena;

 

 

-         Perusi Valentino, elettricista specializzato in impianti civili.

 

 

 

 

 

Mansioni svolte:

 

 

-         Zanotto Luca: responsabile gruppo volontari; corsi di aggiornamento al personale e agli studenti di prestampa; messa a punto del sistema di montaggio tradizionale con uso di punzoni ed astralon; interprete di Luca Cerpelloni per l’analisi delle problematiche legate al reparto di stampa offset, e la collaborazione con gli stampatori; crazione e messa a punto della procedura per ricavare lo standard di esposizione delle lastre; calcolo delle densità di stampa ottimali per le diverse macchine da stampa;

 

 

-         Tonoli Marco: corsi di aggiornamento al personale e agli studenti di prestampa; cablaggio della nuova rete per il collegamento dei computer in prestampa (reparto di produzione); realizzazione di alcuni lavori di produzione; assistenza hardware e software di alcuni PC;

 

 

-         Cerpelloni Luca: ceck-up completo di due macchine da stampa mono e bicolore (regolazione delle pressioni, controllo della soluzione di bagnatura e del sistema di inchiostrazione, etc…); montaggio e messa in opera del numeratore automantico sulla macchina da stampa GTO; creazione delle procedure per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle macchine da stampa;

 

 

-         Perusi Valentino: rifacimento dell’impianto elettrico nella sala computer di formazione della prestampa, con l’nstallazione di due nuove linee elettriche; cablaggio della nuova rete per il collegamento dei computer in prestampa (con Marco Tonoli), e sistemazione dell’impianto elettrico della sala; controllo di alcune attrezzature di legatoria; sistemazione della punzonatrice.

 

 

 

 

 

Durante le nostre settimane di permanenza al Don Bosco Technical School di Shillong, siamo riusciti a raggiungere diversi obiettivi, svolgendo diverse attività.

 

 

La mia prima riflessione vuole essere sul nostro inserimento nella comunità salesiana. Questa è stata a dir poco accogliente, generosa, calorosa e gioviale. Facevamo veramente parte di loro, tanto che gli studenti e gli operai ci riconoscevano come dei salesiani e ci salutavano così: «Good morning brother». (Per la cronaca i Brother sono i confratelli salesiani laici -i coadiutori-, mentre i “Don” vengono chiamati Father); ci siamo sentiti veramente in famiglia. Il direttore dell'Istituto ci ha accolto a braccia aperte, ed ha voluto che a tavola fossimo vicini a lui. Aver quindi potuto respirare un’aria di vera comunità salesiana, è stata per noi un’esperienza molto formativa ed importante.

 

 

La nostra presenza ha portato e lasciato negli operai e negli studenti, un'impronta significativa; questo perché il vedere che quattro giovani si sono mossi dall'Italia durante le loro vacanze, e sono andati in India non per turismo ma per lavoro... beh, non capita tutti i giorni!

 

 

L'azione tecnico/formativa è stata importante, in tutti i settori in cui ci siamo applicati. I nostri interventi si sono articolati in due ambienti diversi, quello prettamente scolastico (formazione), e quello produttivo. L'azione formativa ha coinvolto sia studenti che operai. I primi, assieme a qualche operaio, hanno potuto seguire dei corsi di aggiornamento su software di grafica, dove hanno appreso nuovi applicativi, nuove funzionalità, e soprattutto alcuni trucchi e scorciatoie per velocizzare alcune operazioni, aumentando la qualità e la precisione nella preparazione dei lavori grafici.

 

 

L'intervento nell'attività produttiva ha visto interessati gli operai addetti alla preparazione delle forme da stampa, e gli stampatori. Qui le cose non sono state molto semplici, in quanto ci siamo scontrati con la bassa scolarizzazione degli operai, e ritmi di lavoro diversi dai nostri. La fortuna o la provvidenza o il carattere fino ad allora nascosto degli operai, ha fatto nascere in loro curiosità, intraprendenza e generosità, che hanno permesso di abbattere le barriere legate soprattutto alla lingua e al modo di operare; noi e loro ci siamo impegnati dal primo all'ultimo giorno. Il processo è stato lento e macchinoso, ma alla fine ci ha visti pienamente soddisfatti.

 

 

Le grosse problematiche della produzione erano legate alla bassa qualità di stampa, alla scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria, e alle regolazioni macchina inesistenti. Analizzando quindi le varie macchine siamo riusciti ad individuare i problemi, e soprattutto ne abbiamo trovato le soluzioni, anche se non sempre è stato facile. Alcune problematiche venivano analizzate assieme, in modo da mettere in comune idee, pensieri e punti di vista, altre invece no. Questo ha avuto la conseguenza di far nascere e crescere negli operai, una sensibilità critica, costruttiva, sulla qualità di stampa. Per assurdo alla fine erano più critici di noi... Questo punto è stato per noi, e per il direttore della scuola, un assoluto successo.

 

 

Noi crediamo, ed io in prima persona in quanto formatore, che la tecnica e la tecnologia siano molto importanti; se però queste vengono guidate e condotte da persone con basse o nulle capacità critiche, di analisi, e conoscitive, la tecnologia e la tecnica inevitabilmente si rivoltano contro l'uomo.

 

 

Dal punto di vista elettrico e di cablaggio, sono stati rifatti gli impianti di due ambienti del settore grafico, uno nella sala di computer della sezione della formazione, e l'altro nel settore della produzione. Qui purtroppo ha visto impegnati solo noi, ma gli operai e gli studenti presenti sono stati impressionati dalla velocità e precisione di esecuzione di tali impianti, e dall'ordine finale ottenuto.

 

 

 

 

 

Per tutti noi si è trattata di un'esperienza importante, significativa, toccante, commovente e... mi mancano le parole per esprimerlo... parole che spesso ci mancavano di fronte a situazioni e realtà di vita comune della gente indiana.

 

 

Questo viaggio è nato in modo spontaneo, anzi da una battuta che ho fatto a Tonoli Marco nel mese di gennaio o febbraio: cosa fai questa estate? Andiamo in India? E poi si è allargato agli altri due (Luca e Valentino), mentre stavamo correndo durante un allenamento di calcio, e si parlava di cosa avremmo fatto in estate… Sono convinto che le cose migliori nascano dalla spontaneità a volte non controllata e poco ragionata. Spesso una battuta riesce a scatenare nell’uomo reazioni e pensieri che vanno oltre. Da quel momento mi è bastata una mail al responsabile del settore grafico della scuola di Shillong, Br. Valeri, per innescare il tutto. La risposta si è fatta attendere (solo qualche giorno per la verità), ma il soggetto della mail era il seguente: BENVENUTI A SHILLONG! Da lì in poi la macchina organizzatrice si è messa in moto.

 

 

I ringraziamenti per questo viaggio vanno fatte a varie persone, alcune delle quali sono state fondamentali. Lo direi a tutti di persona, e per alcune l’ho già fatto, ma risulta impossibile, quindi voglio qui nominarne due in particolare: Ing. Lucchini Ercole per il generoso contributo per l’acquisto dei biglietti, e don Ferdinando Colombo per l’appoggio strategico per ricevere il contributo.

 

 

Credo che altre parole siano superflue, quindi vi saluto in due modi indiani caratteristici:

 

 

NAMASTÉ (Indi) e KUBLEY (lingua Khasi, parlata nello stato del Meghalaya dove si trova Shillong), con l’augurio che un giorno anche voi ed i miei direttori possiate fare la stessa esperienza che per ben due volte io ho potuto fare.

 

 

 

 

 

Luca Zanotto

 

 

 

Luca Zanotto

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