La celebre rivista assegna la copertina a Bergoglio, ma l'articolo su di lui è un vaneggiante atto di accusa contro la Chiesa. Il Vaticano: «Rozzezza sorprendente».
Per la prima volta nella sua storia la rivista Rolling Stone mette in copertina un Papa. Francesco se l’è guadagnata per la sua vita. Tuttavia l’articolo della rivista musicale più che una celebrazione di Francesco sembra un espediente per attaccare la Chiesa cattolica paragonando Benedetto XVI a Freddy Kruger e liquidando Gesù come un hippy senzatetto.
«ROZZEZZA SORPRENDENTE»
Benché padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa del Vaticano, abbia dichiarato apprezzamento per la copertina di Rolling Stone dedicata al Pontefice, «segno dell’attenzione che le novità del Papa Francesco attira negli ambienti più diversi», di tutt’altro segno è il giudizio di merito sull’articolo firmato da Mark Binelli, che secondo padre Lombardi «si squalifica cadendo nell’abituale errore di un giornalismo superficiale, che per mettere in luce aspetti positivi di Papa Francesco pensa di dover descrivere in modo negativo il pontificato di Papa Benedetto, e lo fa con una rozzezza sorprendente».
GLI INSULTI A BENEDETTO XVI
Che cosa dice l’articolo di Binelli di così rozzo? Che «il papato di Benedetto è stato disastroso»? Di più: che Benedetto è un tradizionalista convinto, che sembrava volesse mostrarsi come Freddy Krueger, protagonista della serie horror Nightmare, pronto «a indossare una camicia a righe e guanti con coltelli al posto delle dita per minacciare gli adolescenti nei loro incubi». Di fronte a un papa così spaventoso, «l’abilità di sorridere in pubblico di Francesco è sembrata un piccolo miracolo ai media cattolici», scrive Binelli. Il giornalista di Rolling Stone non dimentica di annotare che Papa Francesco è «sorprendentemente elegante» e indossa abiti «tutti impeccabilmente su misura. «Tuttavia – spiega – la sua riconoscibile umanità emerge come positivamente rivoluzionaria contro l’assurdo scenario incredibilmente barocco del Vaticano».
LA RIVOLUZIONE
Binelli prosegue elencando gli effetti positivi del papato di Francesco. «Evitando i fasti del palazzo papale, optando per un modesto bilocale, rimproverando pubblicamente i leader della chiesa “ossessionati” dalle questioni sociali divisive come il matrimonio gay, il controllo delle nascite e l’aborto, dedicando gran parte del suo primo grande insegnamento scritto alla critica feroce del capitalismo e del libero mercato incontrollati, il Papa ha rivelato di essere dominato dall’ossessione di avvicinarsi alla linea tenuta dal figlio del boss (Dio, ndr)».
LA MORALE AL PAPA
Dopo una breve disquisizione sulle terribili nefandezze dei papati antichi e dopo aver liquidato Giovanni Paolo II come un «Papa estremamente reazionario», il giornalista di Rolling Stone si sofferma nuovamente sulla figura di Benedetto XVI, che, quand’era vescovo, ricorda Binelli, osò «affermare che l’omosessualità è un “male morale intrinseco” ed emarginò come eretici i teologi della liberazione». Anche Francesco, prosegue Binelli «ha escluso l’ordinazione delle donne, per esempio, e considera ancora l’aborto un male». Però «la scelta di uno stile di vita umile da parte di Francesco come Papa – guida in città in una Ford Focus, invece di una Mercedes limousine con autista, per esempio – è stata straordinaria». «Ovviamente – ricorda l’autore del pezzo – non si dovrebbe vivere in un palazzo lussuoso quando si è a capo di una religione basata su princìpi di carità e compassione e fondata da un senzatetto hippie (Gesù Cristo, ndr)».
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