Riflessione su alcune canzoni di Rose Villain
Tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano.
Un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi
se non in un movimento, se non in uno slancio.
Un po’ come una bicicletta che non sta su senza girare,
una bicicletta che resta abbandonata contro un muro
finché qualcuno non la inforca per farla correre veloce sulla strada.
(M. Delbrêl)
Cara Rose,
con l'uscita di questo tuo nuovo album abbiamo ascoltato la tua trilogia di dischi.
Un itinerario immersivo nella tua vita e nella tua anima.
In quest'ultimo disco hai voluto riferirti al mito di Orfeo. È un riassunto della tua vita, avvinghiata da ombre e umida di disperazione. E percepiamo emergere un volto da tutte le tue canzoni: la tua amata mamma. Euridice è lì, dietro di te. E tu canti. Canti per portarla fuori. Perché possa rivivere. Ma sfugge sempre...
Cara Rose, tutto questo ci tocca tantissimo. Il mondo si nutre ogni giorno di buio e di disperazione. Sarebbe sciocco, come canti tu, dire Che dopo la tempesta c'è il Sole. Spesso il sole proprio non c'è... anzi annaspiamo e anneghiamo. Affamati d'amore e sazi di lacrime. Perché l'amore non è facile. Anzi spesso ci sembra un serial killer. È possibile rialzarsi? È possibile continuare? Non sento niente, se scavo nel mio cuore non sento niente/Avrei bisogno di un dottore, un salvagente, un salvagente. Ascoltando Radio Vega, vedo il volto di tanti ragazzi e di tante persone: tagli sui polsi, come squarci su anime lacerate; corpi in sciopero della fame, per ottenere il diritto a ricevere amore; prigionieri dell'ansia che la fa (letteralmente) da padrona; solitudini di chi non si sente all'altezza della vita; dipendenze che cercano di scuotere cuori morti e vite annoiate e atterrite...
Cara Rose, devi sapere che una volta lessi una favola di una piccola tartarughina che perse sua madre. Decise di rinchiudersi nel suo guscio. Da lì non sarebbe più uscita. La crudeltà che le era arrivata addosso era ingiusta. Eccessiva. Ed era invece giusto che piangesse il suo dolore. Ma non era giusto che perdesse la voglia di vivere. Gli altri animali del bosco l'aiutarono a tirare fuori la sua testolina e a riaffacciarsi alla vita. Tutto ricominciava a prendere colore. Cara Rose, sento il bisogno di scrivere a te e a chiunque è stato fatto a pezzi dal dolore o dalla disperazione: non smettiamo di scommettere sulla bellezza della nostra vita! Una vita è stata seminata in noi e, anche se il terreno è oscuro, questa vita può e deve germogliare. Nessun dolore impedirà alla nostra vita di sbocciare. Solo se ci arrendiamo non nascerà nulla... Solo se strappiamo la maglia del nostro cuore e gridiamo al dolore: “pugnala pure: facciamola finita!” non spunterà niente. Invece, è possibile bagnare nuovi terreni, anche con le nostre lacrime... Perfino dalle nostre morti possono rinascere boccioli di vita. È possibile una vita che non impoverisce mai? Sì. Ci credo con tutto il cuore. E lo auguro a te. Lo auguro a tutti voi, che l'esistenza ha colpito duramente.
L'amore, alla fine, tutto sopporta. E tutto guarisce. Anche i drammi. L'amore ci insegna che non è finita. Ci restituisce occhi nuovi capaci di uscire dai nostri gusci. Occhi che scorgono la bellezza anche in mezzo agli orrori. Occhi di chi si sa, comunque e sempre, amato e capace di amare. Ci sarà sempre qualcuno: qualcuno da amare e qualcuno che ci ama. Qualcuno che ci farà abbracciare il dolore. Qualcuno che farà scorrere di nuovo la vita. Amare ed essere amati: è la circolazione della vita. È il nome di Dio.
A volte mi perdo e mi vieni a cercare.
Ha il sapore di una preghiera, nata dalla vita e dalla disperazione.
Anche quando ci perdiamo, siamo sempre cercati. E possiamo cercare.
Tu sai prenderti cura di me quando io non sto bene
Mi porteresti in spalla in capo al mondo solo per vedere le balene
Ritornare a sperare e a credere che Qualcuno mi porterà sulle spalle, vale una vita.
Ritornare a sperare e a credere che posso portare sulle spalle qualcuno, vale una vita.
È questo il senso da riscoprire e rigustare ogni giorno. Quello che ha fatto tua mamma, vero? Inculcare gioia negli altri. Questa è la speranza a cui aggrapparci.
Vega è la stella che brilla di più. E le stelle, anche quando muoiono, continuano a brillare. Continuare a brillare: è il segreto della vita.
Lo auguro a te, Rose. E a te che leggi. Imparare a ricominciare, perché l'amore non muore. Perché la luce brilla anche se c'è morte.
Non so se siamo in grado di scommettere su questo amore... Effettivamente non ne abbiamo la forza.
Non so dove siano le balene... Non so dove partoriscano le camosce, dice il libro di Giobbe.
Ma so che tutta questa meraviglia, profumata di amore, c'è. Comunque.
Allora non mi arrenderò. Dopo la tempesta può non venire il sole, è vero... e ci fa arrabbiare chi banalizza le nuvole disperate della mia vita… Ma il Sole dietro alle nuvole c'è sempre e scommetto su questo. Perché la gioia che tua mamma ha disseminato non dev’essere un cruccio, ma la sfida coraggiosa di ogni giorno. La gioia è una «forza che può trarre da sé più di quanto non contenga, restituire più di quanto non riceva, dare più di quanto non abbia» (H. Bergson).
Scommetto su questo amore. Anzi su questo Amore. E sulla gioia che ne viene… Ce lo dimostrano le mamme (la tua Rose!) e le persone che ci hanno dato vita. E ho voglia di restituirla. Anche in mezzo ai disastri. Non voglio che la mia vita vada perduta: non sarebbe giusto. Per te. Per tua mamma. Per chi la dovrà ricevere.
Rose: ci credi? Tu che leggi: ci credi?
Io ci voglio credere. Per meno di così la vita è da stracciare. Ma Qualcuno prenderà quella cartaccia di vita e la rispiegherà ogni volta dal cestino.
Lo so per certo... perché ho visto esistenze continuare a vivere perché credevano in tutto questo.
Lo sai? No, io non so...
Tu sai qual è la strada dove abita la luce
e dove dimorano le tenebre,
perché tu le possa ricondurre dentro i loro confini
e sappia insegnare loro la via di casa? (Gb 38,19-20)
No, non lo so... ma Tu sai. Tu Dio. E tu persona che incontro nella mia vita. E anche Fernanda lo sa, cara Rose. E tutti quelli che abbiamo perduto. E tutto il dolore sofferto. Sono lì con Dio. Sono lì a scoprire il segreto di una vita che continua. Lì, a veder nascere i piccoli camosci. Lì, a vedere le balene...
Allora Orfeo potrà uscire dagli inferi. Perché Euridice non è un fantasma ingabbiato... è fuori. Attende di essere stanata nella vita. Nel continuare a gioire. Nel continuare ad amare.
Rimbocchiamoci l'arpa. C'è una bellezza da cantare. Una bellezza da vivere.
Che dici Rose? Il Cielo sarà pieno di balene? Probabile!
Chiedi a tua mamma di insegnarti a scovarle anche qui.
Qui su questa terribile e meravigliosa terra.
Qui dove impariamo ad essere amati.
Qui dove impariamo a vivere per sempre.
Che Dio ti benedica
Ricomincio. Vivere sorridendo.
Versione app: 3.34.4 (aa1949c)