Ma l'essere umano è fatto così: è iniziata una giornata difficile per via dei rapporti familiari e sul lavoro non andrà tanto meglio, almeno vuole sapere con certezza se per andare in banca deve portarsi l'ombrello oppure no. Tutto è nelle mani della scienza, anzi della giusta app.
Desiderio dell’essere umano è quello di prevedere tutto, tenere sotto controllo, sapere in anticipo. Come si comporterà mia moglie al risveglio? Sarà di buon umore o sarà ancora irritata per ieri sera? Mio figlio mi saluterà amorevolmente o mi guarderà come si guarda un alieno? Il capoufficio mi darà un incarico prestigioso o passerò come sempre la giornata a fotocopiare? E in banca il conto corrente lo troverò sempre in rosso o qualche filantropo avrà provveduto a ripianare le mie perdite?
Sono domande a cui nessuna scienza, disciplina o pratica divinatoria è riuscita finora a rivelare risposte in anticipo; a meno che uno si avvalga del semplice buon senso e allora saprà, con largo anticipo, che la moglie al risveglio sarà incavolata nera, che il figlio continuerà a considerarci degli estranei noiosi, che non avremo nessun nuovo incarico lavorativo e che dovremo rassegnarci a essere poveri in bolletta.
Però questa voglia di conoscere gli avvenimenti in anticipo non si sopisce mai, e allora, l’essere umano riversa tutti i suoi sforzi sulle previsioni meteo.
La meteorologia è la scienza più amata e consultata degli ultimi vent’anni. Non si fa più nulla senza aver consultato il meteo: si decidono le vacanze, i luoghi e il periodo dove si effettueranno, così potrà capitare di dover andare al mare in novembre perché la app dell’iPhone ha previsto un agosto piovoso, o di andare a fare la settimana bianca in luglio perché le giornate saranno soleggiate e senza foschia.
Anche un semplice appuntamento per un aperitivo prevede il ricorso al meteo. Così, in base allo spostamento dell’eventuale perturbazione si sceglierà il luogo adatto: si comincerà a mangiare le tartine al salmone in un locale nella zona sud della città e si brinderà con un prosecchino in un bistrot al nord.
Adesso poi conosciamo le perturbazioni anche per nome: Caronte, Minosse, Scipione; nomi roboanti che ci inquietano e poi magari arriva il temutissimo ciclone Lucifero, fa due tuoni e quattro gocce, ed è tutto finito!
Ma l’essere umano è fatto così: è iniziata una giornata difficile per via dei rapporti familiari e sul lavoro non andrà tanto meglio, almeno vuole sapere con certezza se per andare in banca deve portarsi l’ombrello oppure no.
Tutto è nelle mani della scienza, anzi della giusta app.
Giacomo Poretti
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