Intervistiamo due nostri amici che a breve diranno il loro sì a Cristo seguendolo come religiosi secondo lo stile di don Bosco e Madre Mazzarello. Domande... per capire e per metterci noi stessi in discussione. Non è che, forse, anche a te il Signore dice “Segui Me”?
del 11 luglio 2005
 
 
 
 
 
 
 
 
 
StefanoClaudia
Stefano
Come ti chiami?Claudia, Clod per gli amici
20
Quanti anni hai?
30 tondi tondi
Il giallo perché è il colore della luce, della gioia, dell'entusiasmo.
Il tuo colore preferito e perché…
Il verde… perché mi da tranquillità e serenità, oltre che riempire il cuore di speranza
Forse proprio l'attimo in cui il Signore mi ha sussurrato attraverso le persone con cui vivevo il progetto che aveva in mente per me.
Il momento pi√π bello della tua vita
Difficile…  devo scegliere tra tanti!  Mi viene in mente un momento di svolta nella mia vita: aver preso la patente così potevo essere autonoma e andare dai salesiani quando volevo, a volte… anche di nascosto!
 
Significa consegnare nelle mani del Signore la propria vita, donando, o meglio, restituendo a Lui tutto ciò che siamo e che facciamo. Significa affermare che il Signore è più grande e più importante di qualsiasi altra cosa, anche la più bella che possiamo immaginare.
Ci han detto che farai la professione religiosa.
Cosa significa?
Amare perdutamente Cristo e seguirlo con tutto il cuore, la mente e la volontà.
La professione che farò io è temporanea, perché la Chiesa preferisce fare le cose bene e con calma: è comunque una professione che contiene implicitamente la volontà di dire un sì al Signore per sempre. La professione perpetua, invece, è la traduzione pratica di questo desiderio, promettendo a Dio la fedeltà fino alla morte.
Tu Stefano farai la professione religiosa temporanea e tu Claudia quella perpetua:
che differenza c’è?
Intanto perpetua non è la “serva” del prete… significa “per sempre”! So che tanti non capiscono questo italiano antico! La differenza? Non è nell’intenzione, nel senso che una persona quando si dona veramente lo fa per sempre, ma per me sta nella consapevolezza… All’inizio è un salto nel buio poi Cristo ti fa luce!
Il prossimo otto settembre a Torino Valdocco assieme ad altri amici del Triveneto.
Quando farai la
professione religiosa?
Domenica 18 settembre al Meeting triennio, tra i giovani! Con me ci sarà sr. Laura Carta, mentre sr. Cristiana il 10 settembre nella parrocchia di Guarda-Montebelluna
Ho scelto la famiglia salesiana perché in questa famiglia è nato il mio affetto alla Chiesa e alla fede cristiana. E le caratteristiche della famiglia salesiana (gioia, allegria, profondità, semplicità) hanno reso per me questa strada come l'unica possibile per essere felice.
Perché proprio
con Don Bosco?
Non poteva essere diverso… perché so cresciuta con lui, mi sono rispecchiata nella sua passione per i giovani e quindi mi sono fidata!
Il fatto non è difficile da spiegare... ho trovato un amore molto più grande di quello che poteva essere un rapporto di coppia; questo amore chiede di sacrificare questo aspetto, per dare la possibilità di amare tutti con tutto il cuore.
…e la “dolce metà”?
Risposta scottante? No, semplicemente, il mio cuore, come la mia stazza, è troppo grande per essere riempito dall’amore di una sola persona…
Vocazione significa 'chiamata', ma per me significa anche 'scommessa'. Sì, è proprio una scommessa che il Signore fa sulla nostra povertà, sapendo benissimo i rischi che corre... ma di questo Lui non ha paura. Ci affida un compito ben preciso, un progetto splendido, ed è capace di disegnarlo nonostante l'insufficienza dei mezzi, ovvero la povertà umana.
Che cosa significa “vocazione”?
Semplicemente… essere chiamati, cioè la cosa straordinaria è che è il Signore a scegliere, e sceglie tutti perché su tutti ha un progetto di felicità; noi dobbiamo solo rispondere di sì.
É stato un lungo cammino, cosparso di tanti piccoli segni. Un semplice ritiro spirituale è stato forse il punto di convergenza di questi piccoli segni... ed è stato lì che ho deciso.
In quale momento hai capito che questa è la tua strada?
Per me non c’è stato un momento preciso… è stato un cammino in cui passo dopo passo ho scoperto ciò che mi rende felice. Ma se devo proprio... mi ricordo come se fosse adesso quando un amico mi ha detto: “Ma non ti rendi conto che sei strafelice quando fai animazione… gli altri, i ragazzi, il gruppo, il grest vengono sempre prima di tutto… ti sei mai chiesta perché?”. E io non volevo farmi quella domanda… Perché? Ma il Signore non ha mollato.
Sì... confrontando le mie forze e quello che sto per scegliere, mi viene spesso in mente la domanda: 'Sarò capace di essere fedele?!'
Hai qualche dubbio?
Per fortuna ogni tanto vengono anche a me… altrimenti mi preoccuperei: la vita sarebbe troppo facile! L’importante è non far finta di niente e con verità guardarsi dentro o meglio lasciare che Dio scruti il mio cuore e mi faccia capire la direzione.
Così come si dicono le cose importanti... cominciando con le parole: 'C'è qualcosa di bello che vorrei dirvi'.
Come l’hai detto ai tuoi?
Un tasto delicato… comunque rispondo… la prima volta che ho accennato ai miei che avevo deciso di vedere, sperimentare se la vita da salesiana faceva per me, stavamo giocando a scala quaranta… per un po’ di anni è stata dura prendere il mazzo di carte in mano! Ora però giochiamo volentieri perché ci vogliamo un bene più vero!
Santo Stefano, non è difficile capire perché.
Quale il tuo santo preferito (santi salesiani esclusi!)?
Il Santo… ovvero S. Antonio di Padova, non solo per il patriottismo visto che sono padovana ma perché mi piace il suo coraggio di fronte ad ogni difficoltà… e poi è il Santo di chi ha perso qualcosa… ossia di chi non si rassegna e chiede con insistenza e fede genuina.
Direi a questo giovane di non faticare troppo ad attendere segni dal cielo o voci angeliche, ma di aprire bene gli occhi per cogliere quello che il Signore comunica nelle esperienze di tutti i giorni, soprattutto nelle persone con cui ci è dato di vivere.
Cosa diresti a un giovane che non capisce quale sia
la sua strada?
Gli direi di non stancarsi di cercarla e soprattutto di cercarsi un buon “bastone” si cui appoggiarsi e di cui fidarsi
É sempre azzurro, anche se a volte le nuvole lo nascondono.
Di che colore è il cielo?
Stellato, lo so, non è un colore ma io amo le stelle, ammirare quelle lontane e cercare di raccogliere quelle che fortunatamente ho vicino!
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