La domenica di Pentecoste il Papa ha presentato il messaggio per la prossima giornata missionaria mondiale...
Cari amici lettori, il Giubileo della misericordia ha una spiccata caratteristica missionaria. Per sua natura, infatti, la misericordia spinge a uscire da se stessi, guardando l’altro con benevolenza, desiderosi di donargli il meglio che abbiamo. È lo Spirito Santo, l’Amore che unisce il Padre e il Figlio, a spingere ogni cristiano verso la missione, verso gli altri. Non è un caso, allora, che papa Francesco abbia presentato il suo messaggio per la prossima Giornata missionaria mondiale il giorno di Pentecoste, festa dello Spirito Santo. E la settimana prima della domenica della Santissima Trinità.
Francesco mette in rilievo, prima di tutto, come la missione ad gentes, rivolta cioè alle genti, a tutti i popoli, sia «una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale». Noi cristiani «siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana». La Chiesa, infatti, «si prende cura di quanti non conoscono il Vangelo, perché desidera che tutti siano salvi e giungano a fare esperienza dell’amore del Signore». E questa sua missione consiste nell’«annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo».
Il Papa sottolinea poi come la missione, proprio perché incentrata sulla misericordia di Dio, sia prima di tutto testimonianza. Siamo tutti coinvolti, ma un ruolo nuovo e privilegiato lo hanno le donne e le famiglie. Ecco le commoventi parole di Francesco: «Segno eloquente dell’amore materno di Dio è una considerevole e crescente presenza femminile nel mondo missionario, accanto a quella maschile. Le donne, laiche o consacrate, e oggi anche non poche famiglie, realizzano la loro vocazione missionaria in svariate forme: dall’annuncio diretto del Vangelo al servizio caritativo». Perché è importante il ruolo delle donne e delle famiglie? Perché «comprendono spesso più adeguatamente i problemi della gente e sanno affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito: nel prendersi cura della vita, con una spiccata attenzione alle persone più che alle strutture e mettendo in gioco ogni risorsa umana e spirituale nel costruire armonia, relazioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione e fraternità».
In questo Anno giubilare ricorre il 90° anniversario della Giornata missionaria mondiale. Un’occasione in più per riscoprire la nostra vocazione missionaria nella vita quotidiana. Noi crediamo, infatti, che «il Vangelo del perdono e della misericordia» può portare a tutti, sempre, «gioia e riconciliazione, giustizia e pace».
Don Antonio Rizzolo
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