Una strada davanti a me. Una fede ben piantata nella quotidianità. Parte da un gioco di parole il tema della Festa organizzata dalla pastorale giovanile diocesana di Venezia il 7 maggio per un'intera giornata di festa al Palaturismo di Jesolo. Il MGS Triveneto sarà presente con uno stand.
del 03 maggio 2006
Altro che fuga dalla realtà e oppio dei popoli
'O la fede è fatta di realtà o non è fede'. Il messaggio è rivolto ai giovani: che in alcuni casi frequentano i gruppi parrocchiali in un periodo della loro vita; e poi, quando si tratta di fare scelte importanti - il lavoro, la fidanzata, il matrimonio ... - pensano che in fondo la vita sia un'altra cosa. Ma anche ai giovani che, all'opposto, si tengono alla larga dagli ambienti parrocchiali ritenendo, a torto o a ragione, che trasudi ben poca esperienza di vita dietro tanti incontri e tante liturgie.
 
I piedi fissi nel mondo
E allora lo slogan è SoStare nel mondo: la Festa diocesana dei giovani del 7 maggio al Palaturismo di Jesolo parte da un gioco di parole. 'Da una parte - spiega don Renato Mazzuia, responsabile della Pastorale giovanile - sostare richiama il fermarsi, lo stare dentro, l'abitare, l'essere presente, il dimorare nel mondo. Dall'altra so stare richiama la consapevolezza e la capacità dello stare, con i piedi fissi, nel mondo'. E il mondo di cui si parla non è tanto la terra, il creato, ma 'il mio mondo', la realtà fatta di famiglia, scuola, amici, tempo libero, sport, lavoro ...
 
Cristiani in pizzeria
'L'obiettivo di fondo è comunicare, specialmente ai giovanissimi (vorremmo raggiungerli nel modo più ampio possibile) che la dimensione del vivere cristiano è sociale: è vivere nel territorio, nelle realtà concrete, nel proprio quotidiano, nelle dimensioni ordinarie della vita', spiega don Mazzuia. È quello che intendeva il patriarca quando a Colonia, ai giovani della GMG, diceva più o meno: di Cristo dovete parlare quando andate a mangiare la pizza. Non mi interessa che ne parliate solo nei vostri gruppi: è quando riuscirete a parlarne in pizzeria che starete vivendo pienamente la vostra dimensione cristiana. Ecco perché don Renato sottolinea: 'La fede o è incarnata o non è fede. Abbiamo bisogno di una fede fatta di realtà, altrimenti diventa un'esperienza, un rifugio, una dimensione per estraniarsi dal resto delle cose. La dimensione puramente spirituale non è la totalità della fede. Non vado a messa perché così lascio fuori tutti i miei problemi; al gruppo parrocchiale non vado perché così passo un'ora tranquilla: vado perché mi porto dentro tutta la mia vita, perché lì sento che c'è un confronto vivo, un ritorno utile per il mio normale vivere quotidiano. Altrimenti si vive da schizofrenici'.
 
I contenuti alla festa
Bene. Come trasmettere allora questi contenuti ai giovanissimi e ai giovani invitati al Palaturismo di Jesolo? 'La festa sarà un momento di sintesi di un lavoro fatto e di lancio di quello futuro', anticipa don Mazzuia. 'Non può essere certo un convegno sul tema. Serve per assaporare l'appartenenza a una Chiesa, per riconoscersi in un vescovo, in un modo di stare assieme'. Nel concreto, i contenuti passeranno in primo luogo durante il momento clou della festa: la messa celebrata al termine della mattinata. Nell'omelia il patriarca darà sicuramente una direzione a ciascun giovane che si ponga l'obiettivo di SoStare nel mondo. 'L'esperienza stessa dell'Eucaristia aiuta a radicarci nel nostro mondo', commenta don Mazzuia.
 
La proposta degli stand
Nel pomeriggio sarà poi la volta degli stand. 'Mostreranno persone e realtà - anticipa don Renato - che nelle varie dimensioni della propria vita vivono questo SoStare nel mondo. Più che passeggiare in un ‘mercato’ si chiederà ai ragazzi di interagire, approfondire una o più tematiche tra quelle offerte, che avranno a che fare con il divertimento, lo sport, la scuola, i consumi, la solidarietà, l'attenzione alla cultura. Si può ‘assaggiare’, si possono approfondire vari cammini per decidere in quali impegnarsi in futuro. È una formula che pensiamo si adatti all'elasticità necessaria con i ragazzi, per assecondare le propensioni di ciascuno'.
 
Il mandato missionario
Un terzo passo sarà al termine della festa. 'Il gesto finale sarà un mandato missionario: è quell'educazione al gratuito che è uno degli obiettivi della Visita pastorale. A quello fa riferimento il sottotitolo della festa, Una strada davanti a me. Alcuni giovani provenienti dai diversi vicariati riceveranno dal patriarca un segno che rappresenti il loro impegno a vivere, durante l'anno, un'esperienza di carità e di gratuità verso i fratelli: anche questo un modo per stare ben piantati nel proprio mondo'.
 
La colonna sonora
Sul sito Internet GVOnline.it potete trovare le proposte per la colonna sonora della Festa dei Giovani del 7 maggio, a conclusione del voto popolare. Ci sono gli inni pervenuti alla Pastorale giovanile del Patriarcato di Venezia e alle redazioni di GV Network, che hanno promosso il concorso musicale per scegliere il brano che segnerà per sempre questa edizione 2006. Il voto della 'giuria popolare' verrà sommato a quello di una commissione composta da Pastorale Giovanile, GV Network e Decaband, il complesso che arrangerà il brano più votato e lo porterà sul palco di Jesolo. Mentre la fase finale dell'ardua scelta dell'inno è ora alla commissione giudicatrice della festa, potete continuare ad ascoltare i brani on line. Inoltre potete ascoltare le interviste agli autori. Ancora complimenti a tutti gli autori degli inni! Arrivederci al 7 maggio!
 
 
Fonte: Gente Veneta, N. 14/2006
Paolo Fusco
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