Don Bosco sogna che all'ingresso dell'oratorio si innalzano due poderose colonne. Ecco il primo annuncio...
La vita di don Bosco ci riserva tante sorprese, anche quando pensiamo di conoscerla approfonditamente. Oggi riscopriamo come sono nate le Figlie di Maria Ausiliatrice...
SottoBosco 4/10
DUE COLONNE
Se ripensiamo agli anni della scuola elementare e frughiamo tra i nostri ricordi, una parola senza dubbio si riaffaccerà immediatamente alla nostra memoria: Mesopotamia! La mezzaluna fertile, la terra fra i due fiumi, la regione in cui fiorirono le prime civiltà del vicino oriente, sumeri, assiri e babilonesi. Se ci sforziamo ancora un po', non ci sarà difficile ricordare anche i nomi dei due grandi fiumi... Il Tigri e l'Eufrate! Nati tra i monti della Turchia, questi giganti d'Oriente scorrono per centinaia di chilometri nella pianura irachena fino alla città di Bassora dove confluiscono a formare lo Shatt al-Arab che termina poi la sua corsa nelle acque del Golfo Persico.
Il maestoso confluire di questi due fiumi d'Oriente ci offre una perfetta immagine del disegno provvidenziale che, alla convergenza di due "torrenti di Grazia", vide la nascita dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il primo fiume di Grazia ha la sua sorgente tra le belle colline di Mornese, dove nasce e cresce Maria Domenica Mazzarello.
Sotto la sapiente guida di don Pestarino, nel dicembre 1855 Main con altre giovani dà vita alla pia unione delle Figlie dell'Immacolata. Nel 1860 a Mornese arriva il colera: Main contrae il morbo, è salva per miracolo. La robusta contadina, segnata dalla malattia, decide di imparare il mestiere di sarta. Ciò le permetterà di guadagnarsi da vivere, ma soprattutto di realizzare il sogno che da anni porta in cuore, raccogliere, accogliere in casa ed istruire le ragazze più povere del suo paese. "A te le affido", questa la chiamata che una misteriosa Voce le aveva rivolto. Don Pestarino, che vede e approva, nel 1862 è a Valdocco, in visita all'oratorio di don Bosco: ne resta entusiasta al punto che nel 1863 chiede ed ottiene di essere accolto tra i salesiani, invitando don Bosco e i suoi birichini a Mornese. L'altro fiume di Grazia trova la sua fonte proprio a Valdocco, molto prima di quanto possiamo immaginare: proviamo a risalirne il corso assieme.
Sappiamo che nel 1862 don Bosco, parlando ai suoi ragazzi, raccontò di aver sognato di trovarsi in una piazza in compagnia della marchesa di Barolo che lo pregava di lasciare esclusivamente a lei la cura delle giovani ragazze povere, invito di fronte al quale don Bosco rimase perplesso. Facendo un passo indietro, apprendiamo da don Francesia che per due volte don Bosco aveva sognato di trovarsi a Torino, in piazza Vittorio, in mezzo a una turba di ragazze abbandonate che imploravano il suo aiuto. Mentre don Bosco rimaneva incerto sul da farsi, nel sogno apparve una Maestosa Signora che gli rivolse queste parole: "Abbine cura, sono mie figlie!".
In realtà già nel novembre 1856, alla morte di mamma Margherita, al cuore di don Bosco si era affacciata l'ispirazione di "suore, o diremo meglio mamme, fatte apposta per i suoi birichini". Risalendo con pazienza il corso d'acqua siamo finalmente giunti alla desiderata sorgente.
E' la primavera 1846, don Bosco, minacciato da Cavour, creduto pazzo e sfrattato dal prato Filippi, fa un misterioso sogno che sembra spalancare le porte ad orizzonti lontani. Vede l'oratorio di Valdocco: all'ingresso dell'oratorio si innalzavano due poderose colonne, che portavano l'iscrizione hinc inde Gloria Mea: di qui e di là la mia gloria. Ecco il primo annuncio delle due Congregazioni sorelle, Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice! Manca solo da scovare la confluenza tra questi due fiumi di provvidenza. E' presto fatto: nell'ottobre 1864 don Bosco con i suoi ragazzi si spinge in passeggiata fino a Mornese, incontrando per la prima volta Maria Mazzarello. "Don Bosco è un santo e io lo sento": in queste parole di Maria Domenica è racchiuso tutto lo stupore per la confluenza di questi due torrenti che nel 1872 porterà alla fondazione delle FMA.
Matteo Rupil SDB
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