Quest’estate abbiamo vissuto un’esperienza particolare, all’apparenza un po’ faticosa dal punto di vista fisico, ma sicuramente ricca di tanta santità e perciò allegria, come ci insegna Don Bosco.
Ciao! Siamo Anna, Ginevra Silvia e Alice, e veniamo dall’oratorio di San Donà di Piave. Quest’estate abbiamo vissuto un’esperienza particolare, all’apparenza un po’ faticosa dal punto di vista fisico, ma sicuramente ricca di tanta santità e perciò allegria, come ci insegna Don Bosco.
Abbiamo partecipato al campo mobile ragazze, una proposta dei cammini dell’MGS, dal 23 al 27 luglio, sui passi e sulla vita di Sant’Antonio da Padova. Siamo partite da Vittorio Veneto, dove noi ed altre ragazze e un team di animatrici e di suore generoso e amabile, abbiamo partecipato alla messa domenicale per iniziare il nostro pellegrinaggio, ringraziando e ricordando che Dio ci accompagna sempre nel nostro cuore. Sono susseguite delle giornate ricche di divertimento, amore, felicità e sicuramente tanta fatica. Non possiamo negare che i primi chilometri siano stati i più faticosi, ma piano piano, creando relazioni e amicizie tra di noi, alla fatica si è sostituita un’immensa gioia che è nata anche dal condividere un qualcosa che va oltre a una semplice chiacchierata tra amiche, ma che è proprio la bellezza dello stare insieme, in amicizia con Dio.
Ogni giorno camminavamo all’incirca una ventina di chilometri, a volte in piano, altre volte in sentieri più pericolosi, alcune volte sotto la pioggia ed altre a cuocere sotto il sole; ma tiravamo sempre avanti perché sapevamo che alla fine di ogni tappa ci aspettavano i nostri cuochi con delle delizie nuove, e sempre più buone ogni giorno.
L’ultima tappa è stata forse la più impegnativa, magari non fisicamente, ma è stata di sicuro una fatica di cuore, stavamo per affidare la nostra grazia a Sant’Antonio, che ha segnato il nostro cammino e i nostri cuori. È stato proprio questo il bello di questa esperienza: eravamo tutte ragazze diverse, ognuna con il proprio cammino di fede, i propri timori e le proprie incertezze, ma ognuna pronta a mettere tutta sé stessa davanti a Sant’Antonio, e davanti a Dio; sapendo che non importa quanto siamo perfette, quanto ci fidiamo e crediamo in Lui, ma con la consapevolezza che ci accoglierà anche con quel poco che possiamo offrirgli.
Crediamo sia stata proprio un punto cruciale la diversità durante questa esperienza, conoscere altre realtà ci ha arricchito come animatrici e come persone, ma ci ha fatto mettere molto in discussione anche la nostra fede, facendoci riflettere su quanto fosse profonda e vera, anche quando è messa a confronto con quella di altre persone che hanno un cammino diverso dal tuo.
Pensiamo di aver trovato una risposta a questa domanda, vedendo come questo campo sia stato un dono per noi, non solo durante quei cinque giorni, ma tutt’ora a distanza di mesi il bene che ci hanno dato tutte le ragazze, animatrici, suore e collaboratrici non è ancora svanito, perché è sicuramente un bene autentico di quelli che ti riempiono l’anima e il cuore. Ricordiamo l’esperienza e le amicizie con tanta felicità, ma soprattutto ringraziamo Sant’Antonio che si è preso cura di noi e ha segnato il nostro percorso di crescita.
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