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Sulle orme di Gesù - La morte e il Calvario

Concentriamo l'attenzione sul Calvario: esso ci conserva una metà del Mistero pasquale, quella dolorosa e meritoria: la crocifissione e morte del Cristo, nuovo Adamo e nostro destino di salvezza e di gloria.


Sulle orme di Ges√π - La morte e il Calvario

da Teologo Borèl

del 20 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

La morte di Ges√π nei Vangeli

Vangelo di Matteo (Mt 27, 33-50)

           Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa 'Luogo del cranio', gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: 'Costui è Gesù, il re dei Giudei'. Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: 'Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!'. Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: 'Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: 'Sono Figlio di Dio!'. Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: 'Elì, Elì, lemà sabactàni?', che significa: 'Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?'. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: 'Costui chiama Elia'. E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: 'Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!'. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

Vangelo di Marco (Mc 15, 22-37)

           Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa 'Luogo del cranio', e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: 'Il re dei Giudei'. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: 'Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!'. Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: 'Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!'. E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: 'Eloì, Eloì, lemà sabactàni?', che significa: 'Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?'. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: 'Ecco, chiama Elia!'. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: 'Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere'. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.  

Vangelo di Luca (Lc 23, 33-46)

           Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: 'Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno'. Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: 'Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto'. Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: 'Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso'. Sopra di lui c'era anche una scritta: 'Costui è il re dei Giudei'.Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: 'Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!'. L'altro invece lo rimproverava dicendo: 'Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male'. E disse: 'Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno'. Gli rispose: 'In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso'.Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: 'Padre,nelle tue mani consegno il mio spirito'. Detto questo, spirò.

Vangelo di Giovanni (Gv 19, 16-30)

           Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: 'Gesù il Nazareno, il re dei Giudei'. Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: 'Non scrivere: 'Il re dei Giudei', ma: 'Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei''. Rispose Pilato: 'Quel che ho scritto, ho scritto'. I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: 'Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca'. Così si compiva la Scrittura, che dice: 'Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte'. E i soldati fecero così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: 'Donna, ecco tuo figlio!'. Poi disse al discepolo: 'Ecco tua madre!'. E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: 'Ho sete'. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: 'È compiuto!'. E, chinato il capo, consegnò lo spirito. 

Il Calvario

           Concentriamo l'attenzione sul Calvario: esso ci conserva una metà del Mistero pasquale, quella dolorosa e meritoria: la crocifissione e morte del Cristo, nuovo Adamo e nostro destino di salvezza e di gloria. 

Nome e ubicazione 

           Calvario è parola di formazione latina. Essa traduce il termine ebraico golgota, che signica cranio. Questa denominazione è dovuta all'aspetto del sito, un'antica cava abbandonata composta da rocce sbozzate.«Il luogo detto del Cranio, detto in ebraico Golgota», era vicino a Gerusalemme, ci dice Giovanni, testimone oculare della Passione. Oggi il Calvario si trova dentro le mura della Città Vecchia.  

La croce 

           Gesù morì sulla croce che aveva portato lui stesso, aiutato da un certo Simone di Cirene, simbolo del discepolo che porta la croce dietro a Gesù.La croce era un patibolo a due aste sovrapposte. Nel II secolo sant'Ireneo ne dava il significato simbolico: «Il Verbo incarnato, appeso al legno per riscattarci e vivificarci, ha riunito i due popoli, giudei e pagani, in uno per mezzo dell'estensione delle braccia. Due infatti sono le braccia perché due sono i popoli disseminati fino ai confini della terra, ma al centro c'è un solo capo».  

L'ora 

           Gesù fu crocisso verso mezzogiorno e spirò alle tre del pomeriggio. Era un venerdì vigilia di Pasqua, un 13 di nisan, probabilmente il 7 aprile del 30. Nell'ora, secondo il rituale giudaico, in cui tutto ciò che era fermentato doveva scomparire dalle case per fare posto agli azzimi della Pasqua. Per il nuovo testamento quei riti erano simboli del mistero cristiano: col sacrificio di Gesù, nostra Pasqua, iniziava la nuova ed eterna alleanza tra Dio e l'intera umanità. 

La scena 

           Il Calvario è l'altare del mondo. Gesù Cristo crocifisso è insieme sacerdote e vittima del sacrificio con cui si attua l'opera della redenzione. Tutto sul Calvario gravita intorno al Crocifisso, Signore della natura e della storia. Tutto e tutti prendono senso da lui: la Madre, le pie donne, Giovanni, i crocifissori, gli astanti, l'umanità e la creazione intera. Siamo ormai nella pienezza dei tempi.

Cause della morte di Ges√π

           Direttamente, la morte del Dio-Uomo è stata voluta dai giudei sotto l'autorità del prefetto romano Ponzio Pilato.Indirettamente, sono responsabili di questa morte i peccatori, cioè tutta l'umanità perché tutti hanno peccato.Nel nuovo testamento è ricordata anche la responsabilità del diavolo e dei suoi angeli, che Paolo chiama i dominatori di questo mondo e li considera primi responsabili della crocifissione di nostro Signore.

L'amore misericordioso di Dio Padre

           La morte del Gesù ha un'altra causa, ancora più profonda e decisiva delle precedenti: è l'amore misericordioso di Dio Padre, amore che non ha un perché ed è il perché di tutto. Dio ha salvato l'umanità peccatrice per puro amore, perché ricco di misericordia.L'amore salvifico di Dio Padre è stato condiviso e testimoniato perfettamente dal Figlio: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13).Questo amore supremo è il suo, e Gesù ce lo ha dimostrato qui, sul Calvario, versando per noi il suo sangue.

Significato della morte di Cristo

           «Cristo patì per voi lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti» (1Pt 2,21-35).           Accogliamo l'esortazione dello Spirito: «Deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo» (Eb 12,1-3).

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