"L'atteggiamento tollerante con i musulmani è sempre più pericoloso. Il loro unico obbiettivo è dominarci. Sono d'accordo sul fatto che gli europei in generale e la Chiesa in particolare non conoscono o sem¬≠plicemente ha¬≠nno paura o addirit¬≠tura sono collusi con l'islam, essen¬≠do ormai succubi dell'ideologia del relativismo..."
del 30 novembre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
           Ci salveranno i cristiani fuggiti dall’islam e rifugiati in Occidente. Le nostre Chiese si fanno in quat­tro per promuovere il dialogo con i mufti, gli ulema e gli imam al pun­­to da relativizzare il cristianesimo accreditando la tesi delle tre gran­di religioni monoteiste, rivelate e abramitiche, ma loro che cono­scono a memoria il Corano, la Sira (la biografia ufficiale di Maomet­to) e la Sunna (i detti e i fatti attribu­iti a Maometto), ci dicono esplici­tamente c­he si tratta di un’ideolo­gia demoniaca incompatibile con la nostra umanità. I nostri cardina­li, vescovi e sacerdoti tradiscono la fede nella verità assoluta in Cri­sto come sigillo della profezia e compimento della rivelazione al punto da concepire che la legitti­mazione dell’islam e la costruzio­ne d­elle moschee sia parte della lo­ro missione cristiana, ma loro che hanno subito sulla loro pelle le di­scriminazione, la persecuzione e il massacro perpetrati dai musul­mani ci condannano come aspi­ranti suicidi.
           Ho conosciuto la scorsa settima­na a Bruxelles monsignor Charles- Clément Boniface Ozdemir, detto padre Samuel, della Chiesa siro­cattolica, nato in Turchia e cittadi­no belga, personaggio focoso e cari­s­matico che si è scontrato con la Cu­ria cattolica, ha vinto un processo intentatogli per diffamazione dell’ islam e ha partecipato alle elezioni locali con una propria lista. Lo scor­so 7 novembre avevo conosciuto a Parigi il gruppo di cristiani arabi che gestisce la televisione Al Hayat (La vita) la cui sede principale è a Se­attle nello Stato di Washington, par­tecipando come ospite alla trasmis­sione di punta Al Dalil (La prova). Sono due realtà che affrontano in modo diverso il rapporto con l’islam, ma concordano sia sul fatto che si tratta di un’opera del demo­nio sia ­sul fatto che la nostra missio­ne come cristiani è essenzialmente quella di conoscere e di far conosce­re la verità del Corano e di Maomet­to. Ed è evidente che sono loro a po­tersi assumere l’onere di questa missione dal momento che cono­scono l’arabo, hanno studiato i te­sti fondamentali dell’islam e han­no il coraggio di affermare pubbli­camente la verità finendo per con­vertire al cristianesimo molti mu­sulmani.
          Ho incontrato padre Samuel nel mio ufficio nel Parlamento Euro­peo e sono rimasto subito impres­sionato dalla spontaneità e dalla chiarezza della sue posizioni di net­ta condanna dell’islam, definito una falsa religione opera del demo­nio, ispiratodauncriminaleasseta­to del sangue dei cristiani, degli ebrei, degli apostati e di tutti coloro che non si sottomettono all’islam complessivamentecondannatico­me infedeli. Afferma senza esitazio­ne che se lui aves­se scritto oggi il Co­rano sarebbe stato arrestato e con­dannato per apologia di odio, vio­lenza, morte, discriminazione, raz­zismo e terrorismo. Ha sostenuto in televisione che la proliferazione delle moschee è peggiore della pro­­liferazione delle centrali nucleari e che dietro a ogni islamico che si at­tiene rigorosamente al dettame del Corano e all’esempio di Maometto vi è un potenziale terrorista. È con­vinto che i musulmani in Europa non siano integrabili e che il loro ve­ro obiettivo è insediarsi, radicarsi per sottometterci all’islam.
          È con­trario ai matrimoni misti tra cristia­ni e musulmani. Ha avuto 45 fami­gliari uccisi dai musulmani e dice con convinzione: «Io li conosco be­ne. Sono falsi, ipocriti e perfidi. Di­cono di volere il dialogo e la convi­venza ma ciò che vogliono è costrin­gerci a sottometterci all’islam. Ta­req Ramadan (il più celebre ideolo­go dei Fratelli Musulmani in Euro­pa) afferma che i musulmani «offro­no» l’islam agli europei ma non lo impongono. Hanno una lingua bi­forcuta per opportunismo. La dissi­mulazione delle loro reali intenzio­ni (taqiya) è legittimata dal Corano e da Maometto».
          A differenza del gruppo di cristia­ni arabi che gestisce la televisione Al Hayat e che sono convinti che l’islam un giorno finirà quando i musulmani conosceranno ciò che è scritto nel Corano e chi è stato Ma­ometto, che pertanto la nostra mis­sione è di far conoscere i testi fon­danti dell’islam ai musulmani, pa­dre Samuel non crede affatto in questa possibilità: «Anche se pren­dono atto che nel Corano si ordina di uccidere i non musulmani, loro l’accettano acriticamente perché l’ordine viene da Allah e Allah non può sbagliarsi». La conclusione a cui approda padre Samuel è catastrofica: «Ci sarà una guerra civile in Europa. Di ciò non ho alcun dubbio». Questa guerra civile sarà cau­sata dalla volontà egemonica dei musulmani. «Noi siamo determi­nati a prepararci alla battaglia per difendere il cristianesimo. Gli euro­pei e la Chiesa cattolica non cono­scono l’islam. Purtroppo anche gli islamologi cattolici che ispirano le scelte della Chiesa sono filo-islami­ci. Per conoscere l’islam bisogna averci vissuto, essere dentro la real­tà dell’islam e il vissuto dei musul­mani. Noi cristiani fuggiti dall’ islam lo conosciamo bene. Saremo noi a difendere il cristianesimo in Europa e a salvare l’Europa dalla nuova dominazione islamica».
          Sono d’accordo sul fatto che gli europei in generale e la Chiesa in particolare non conoscono o sem­plicemente ha­nno paura o addirit­tura sono collusi con l’islam, essen­do ormai succubi dell’ideologia del relativismo che porta a legitti­mare l’islam a prescindere dai suoi contenuti come religione di pari va­lore e d­ignità dell’ebraismo e del cri­stianesimo. Ma sono convinto che noi italiani e noi europei possiamo, anzi dobbiamo, riscattare la nostra civiltà laica e liberale dalle radici giudaico-cristiane affermando e fa­cendo rispet­tare un modello di con­vivenza fondato sulla condivisione dei valori non negoziabili della sa­cralità della vita, della dignità della persona e della libertà di scelta, nonché sulla certezza delle regole che si traducono in diritti che salva­guar­dano tutti senza alcuna discri­minazione ma anche doveri che vincolano tutti senza alcuna ecce­zione.
La nostra vera missione è salvar­ci dalla dittatura del relativismo e del materialismo per fortificarci dentro e vincere la sfida epocale contro gli adoratori di Allah e del dio denaro.
Magdi Cristiano Allam
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