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Tvb, xké, c ved, cmq, risp, ecc. Parole incompiute?

Scorrono veloci le dita di adolescenti e giovani sopra la tastiera dei telefonini e spesso basta una mano sola e appena uno sguardo al display. Se inviare SMS diventasse una disciplina olimpica, sarebbe di quelle in cui la velocità e l'abilità otterrebbero dei veri record!


Tvb, xké, c ved, cmq, risp, ecc. Parole incompiute?

da Quaderni Cannibali

del 09 settembre 2006

Tvb, xké, c ved, cmq, risp, ecc. Parole incompiute? Codici segreti? No! Frasi e parole che volano a migliaia nell’etere tra offerte e promozioni dei gestori di telefonia. Come? Scorrono veloci le dita di adolescenti e giovani sopra la tastiera dei telefonini e spesso basta una mano sola e appena uno sguardo al display. Se inviare SMS diventasse una disciplina olimpica, sarebbe di quelle in cui la velocità e l’abilità otterrebbero dei veri record! E la forma del messaggio? Poco importa; ciò che conta è la sintesi audace, la velocità e l’efficacia. Così tutto salta: ortografia, lessico, sintassi e spesso anche la comprensione. Sì, perché il codice nella comunicazione deve essere condiviso, ma non sempre lo è, e il resto è lasciato alla fantasia, alla fretta, alla libertà grammaticale, ai codici di piccole “tribù”, ai filologi, mentre tutti gli altri sono out. Peccato che sia, a volte, una comunicazione talmente immediata, che sfugge e non si conserva, se non per qualche SMS che magari è un po’ speciale e può essere inoltrato ad altri. C’è chi grida alla sfacelo della lingua, chi alla riduzione del pensare, chi alla decadenza dei rapporti interpersonali. Paure legittime, ma di chi è la responsabilità? Qui entra in gioco l’educazione a tutti i livelli. Non si può trascurare l’utilità del sistema anche solo per l’enorme diffusione nel mondo giovanile. Non si tratta, infatti, di demonizzare gli SMS, piuttosto di aiutare i giovani, soprattutto a scuola, ad usare il registro linguistico adatto ai diversi contesti. Riguardo al pensare, chi ha detto che si esprima meglio in lunghi e articolati periodi? I poeti antichi e moderni, ad esempio, ci dicono grandi cose in pochi versi, e anche i concorsi poetici si aprono agli SMS. E i rapporti interpersonali? Questa forse è la vera grande preoccupazione e al contempo la scommessa dell’educazione dei giovani. Quante volte i nostri “atleti del telefonino” siedono silenziosi sui bus per le gite, in pizzeria per un compleanno, o passeggiano a testa bassa nei corridoi delle scuole durante la ricreazione? Beh! Sono non-silenzi visto che in qualche modo, anche fianco a fianco, ci si “messaggia” anziché rivolgersi la parola, spesso per dirsi cose molto importanti. Dunque diventa in tutti i sensi una questione di carattere, nella speranza che il linguaggio dei “messaggini” non limiti ma esalti la straordinarietà dei giovani, che ancora una volta bussano alla porta degli adulti in modo fresco e diretto con i loro messaggi speciali.

 

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Una raccolta di SMS per avere sempre a portata di mano le parole giuste per dirlo. Marco Pappalardo, giornalista pubblicista, collabora con la pagina giovani di «Avvenire».

Marco Pappalardo

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