Nella solennità di tutti i Santi, aspiriamo tutti alla santità
Sento qualcosa che non riesco a descrivere a parole: una specie di richiamo, come se qualcuno mi stesse dicendo: “Vivi a fondo”. Ho sempre pensato che la vita fosse qualcosa da costruire giorno per giorno, come una scala che sale piano piano. Ma oggi mi è sembrato di intravedere una strada diversa, come se invece di salire, dovessi semplicemente aprire il cuore e lasciarmi trasformare. Forse è questo che significa vivere il Vangelo, essere qui, ma con lo sguardo rivolto verso qualcosa di più grande.
Mi accorgo che c’è una lotta dentro di me. A volte mi vengono in mente pensieri che non mi appartengono, come l’idea di restare solo per paura di essere ferito, oppure di chiudermi, perché è più semplice che condividere. Ma poi penso a chi ha vissuto prima di me, a quei giovani che hanno avuto il coraggio di aprirsi, di amare senza calcoli, senza misure. Li chiamano santi, e forse è proprio questo che hanno scelto: vivere liberi dalle catene dell’egoismo, del risentimento, dell’invidia, della paura.
Oggi ho letto un passo del Vangelo che parla di amore, di un amore che va oltre la semplice gentilezza.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
È un amore che “si dona” fino in fondo, che non calcola. Mi sono chiesto: sono capace di amare così? Magari no, non ancora, ma sento che è la direzione giusta. E forse, proprio per questo, è il momento di iniziare dalle piccole cose, da gesti che nessuno nota, ma che mi aprono agli altri. Mi sembra che ogni volta che amo così, senza cercare nulla in cambio, mi sento più vicino a quella “pienezza” che sto cercando.
In questi giorni sto combattendo contro pensieri che mi chiudono il cuore. Ho notato che a volte tornano, quasi come fossero sussurri. Gelosia, invidia, il desiderio di avere sempre l’ultima parola… tutte queste cose mi tolgono qualcosa dentro, come se mi sporcassero. Voglio essere libero da questi pesi. Ho capito che il vero nemico è dentro di me: è lì che si combatte la battaglia più grande, tra il desiderio di essere migliore e le tentazioni di restare fermo. Vorrei tanto vincerle, non da solo, ma con il coraggio di chi è stato fedele fino alla fine.
Signore, mi fermo davanti a Te e Ti chiedo i doni del Tuo Spirito: donami la sapienza, il coraggio, la pace e la gioia. So che per vivere davvero il Vangelo e per seguire Gesù, ho bisogno di un cuore grande, un cuore aperto che sappia accogliere la Tua presenza. Questi doni non si vedono, ma sento che li fai crescere poco a poco dentro di me. Grazie perché mi aiutano a riconoscere il bene negli altri, a essere paziente, a donarmi anche quando nessuno mi vede. So che questo cammino non è facile, ma credo che con Te questa sia l'unica via che dia un senso pieno alla mia vita.
Pensando alla santità, mi vengono in mente quei giovani santi, che hanno vissuto con passione, hanno lasciato il mondo migliore di come l’ha trovato. Non avevano una vita “comoda”, anzi: hanno sofferto, hanno avuto momenti di difficoltà, ma hanno scelto di non arrendersi. Carlo Acutis, Pier Giorgio Frassati, Chiara Badano… hanno vissuto una vita piena proprio perché hanno donato tutto. Penso che essere santi significhi proprio questo: non tenere nulla per sé, lasciare che Dio prenda tutto ciò che siamo e lo trasformi in amore per gli altri.
Vorrei che la mia vita fosse così: un dono senza riserve, un cuore che ama fino in fondo. Non so se riuscirò mai a essere santo, ma so che il cammino vale più della meta. Aiutami a scegliere di amare senza paura, di aprirmi, di dare il meglio di me. Forse questo è il primo passo per vivere davvero, per sentire quella pienezza che ho iniziato a cercare.
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