Ogni lunedì donboscoland pubblica un articolo di attualità. Questa settimana parliamo dell'esempio che danno alcuni giovani nel nascondimento
In questi ultimi giorni sempre più - ma non è una novità - i giornali quotidiani riportano e si soffermano su casi di cronaca nera, che vedono coinvolti giovani ragazzi. Michelle, uccisa a coltellate da un suo “amico”; giovani francesi che mettono a fuoco le loro città dopo l’uccisione di un loro coetaneo da parte della polizia… e chissà quanti altri casi non vengono alla ribalta dei giornali.
Eppure, in mezzo a tutte queste situazioni, ci sono giovani che costruiscono qualcosa di buono. Lo si nota nelle piccole cose. L’altro giorno, ad un momento formativo durante un campo-scuola, venivano distribuiti fogli e penne per svolgere una attività. Ad una ragazza era capitata una penna bic in parte rotta, difficile da tenere in mano. Un bambino, lì vicino, ha notato che faceva difficoltà a scrivere con quella penna. Si è avvicinato e, senza dire parola, le ha dato la sua, tenendosi quella rotta.
Un gesto semplice, ma carico di significato. Dice la capacità di un ragazzo di accorgersi delle difficoltà di chi gli sta accanto (contro l'egoismo imperante della nostra società), dice la capacità di offrire le proprie cose senza tenerle avidamente per sé (contro il possessivismo di molti), dice la capacità di muoversi nel silenzio, senza cerca di mettersi in mostra (contro la ricerca smodata di apparire sulle vetrine dei Social).
In una società sempre più sbilanciata verso il risalto del male, questi esempi, questi giovani ragazzi che nel nascondimento fanno il bene, sono un segno di speranza che indicano come ci siano molti giovani capaci di fare del bene.
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