In un recente comunicato la CNESC esprime preoccupazione per la difficile situazione che in questo periodo il servizio civile sta vivendo, basti pensare che gli enti non sanno ancora quali progetti potranno esser proposti ai giovani e quindi non possono attivarsi per la loro promozione.
del 22 giugno 2009
Si è svolto nel pomeriggio di giovedì 18 giugno, sotto il sole cocente de L’Aquila l’incontro tra i principali enti nazionali di Servizio Civile impegnati con proprie sedi nel capoluogo abruzzese, per l’elaborazione di un progetto speciale di servizio civile per le zone colpite dal terremoto del 6 aprile.
Gli enti coinvolti (in gran parte componenti CNESC) presenteranno, in collaborazione con la Protezione Civile, un unico progetto per cinquanta volontari e lo realizzeranno tutti insieme, ognuno curando una parte di propria competenza. I salesiani penseranno all’oratorio, il WWF al recupero ambientale di alcune aree, la Caritas al soccorso dei più disagiati, ognuno secondo i propri ambiti di intervento ma con la finalità di creare un unico piano comune che possa dare un aiuto concreto alla ricostruzione della normalità nelle zone terremotate.
Per agire concretamente sul territorio un proficuo lavoro di rete dunque. Come a dire “uno per tutti, tutti per uno”, la filosofia dei tre moschettieri ritorna per qualcosa che ha ben poco a che fare con armi e spade. A spada tratta invece si cerca di difendere proprio l’Istituto del Servizio Civile.
In un recente comunicato la CNESC esprime preoccupazione per la difficile situazione che in questo periodo il servizio civile sta vivendo, basti pensare che gli enti non sanno ancora quali progetti potranno esser proposti ai giovani e quindi non possono attivarsi per la loro promozione.
Ciò unito al fatto che l’uscita del bando nel periodo estivo rende ancora più difficile il passaggio delle informazioni ai ragazzi ostacolandone fortemente la possibilità di partecipazione.
 
Per questo la Federazione SCS, che gestisce il servizio Civile per i Salesiani d’Italia, insieme alla CNESC chiede:
-             che parta subito il processo di riforma normativa allargando il dibattito anche al contributo degli Enti per superare insieme le criticità e per valorizzare le grandi opportunità offerte dal SCN;
-             che si prevedano risorse aggiuntive per l’avvio quest’anno di almeno altri 10.000 giovani;
-             che si rendano subito noti i progetti che saranno inseriti nel bando;
-             qualora si vogliano modificare le regole per la stesura e la presentazione dei progetti, si renda subito noto agli Enti come si intende procedere.
 
«Da parte degli enti – dice don Enrico Peretti, delegato per il servizio civile - c’è l’impegno costante di rendere ancora più costruttiva e formativa l’esperienza, di migliorare anche nella sostanza la proposta ai giovani affinché possa essere incentivata la promozione della cultura della solidarietà, della pace e della cittadinanza attiva. Di contro - come si evidenzia nel comunicato della CNESC - non si vede da parte istituzionale lo stesso impegno nel “favorire la diffusione del SCN e lo si ostacola sia per i giovani sia per gli Enti”».
 
 
 
Per informazioni:
Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale
Tel.: 06.4940522
Email: segreteria@federazionescs.org
          serviziocivile@federazionescs.org
 
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