Domenica 18 febbraio oltre 200 ragazzi di Terza media si sono ritrovati a Castello di Godego per il Cammino MGS. Una esperienza fantastica!
“Te lo dico dopo a voce…”
“Alza la voce che non ti sento!”
“Ragazzi! Il tono della voce!”
“Meglio che prima scaldo un po’ la voce”
Per comunicare, parliamo. Per parlare, usiamo la voce, cioè quel modo così nostro e personale di modulare il flusso dell’aria al fine di trasmettere informazioni. Ognuno di noi è immerso in un mondo composto da mille voci, tutte diverse e tutte così cariche di inviti, affermazioni, domande, aspettative.
Domenica 18 febbraio, a Castello di Godego, insieme a 250 ragazzi di terza media provenienti da tutto il Triveneto salesiano, abbiamo provato a dare voce a queste voci, soprattutto a quelle che non hanno voce. In una splendida giornata baciata da un sole quasi primaverile, ci siamo ritrovati per il secondo incontro del gruppo MGS Terze Medie e ci siamo messi in ascolto.
Quali sussurri giungono alle orecchie del mio cuore? Quali urla premono dentro di me? Quali dialoghi intrattengo giorno dopo giorno con le persone che abitano la mia vita?
Dopo 8 ore di sorrisi e abbracci, 480 minuti di gioia libera, 28800 secondi di presenza di Dio… siamo arrivati a sentirci dire, durante la messa conclusiva, che se non si è innamorati si è persi. Sembra di sentir riecheggiare le parole del Cantico dei Cantici: “Una voce! L’amato mio!”. Ecco ciò che sente il buon Dio quando gli parliamo, quando rivolgiamo a Lui una parola in un attimo di preghiera che può cambiare la giornata.
Essere allegri è sapere di essere amati da Dio, diceva Don Bosco. Anche domenica abbiamo respirato vera allegria.
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