Benvenuti, insomma, nell'epoca del politicamente corretto, delle menti obbedienti a leggi non scritte ma osservate, ahinoi, da quasi tutti. Leggi accomunate dal paradigma onnicomprensivo dell'opportunità...
Perché essere uguali non significa essere identici. Essere uguali non significa non esistere. Essere uguali non significa negare qualsiasi religione. Essere uguali non significa negare la diversità delle culture, delle tendenze, dei comportamenti.
Al ritmo di «Love is love», la società cambia: nuove coppie, nuovi figli. «Padre» e «madre» nei documenti risultano due personaggi ingombranti, poco inclusivi e così... zacchete. Via loro, entrino i «genitori».
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