I principali killer per i neonati, e non solo, sono complicazioni alla nascita, polmonite, eventi correlati al parto, diarrea, sepsi e malaria...
del 30 ottobre 2017
I principali killer per i neonati, e non solo, sono complicazioni alla nascita, polmonite, eventi correlati al parto, diarrea, sepsi e malaria...
Il numero di bambini che muore prima dei cinque anni è sceso drasticamente rispetto ai 9,9 milioni del 2000. Le cifre raccolte in una indagine dell’OMS mostrano infatti come questo numero sia sceso di oltre 4 milioni negli ultimi anni, quasi dimezzandosi. In questo numero le percentuali di decessi, nel caso dei neonati, rimangono comunque pericolosamente alte e sono passate da un 41% ad un 46% nell’arco di quasi un ventennio.
Il rapporto della World Health Organization stima che ogni giorno 15000 bambini muoiano prima del loro quinto compleanno e il 46% di loro, quindi circa 7000 bambini, muore nei primi 28 giorni di vita.
I principali killer per i neonati, e non solo, sono complicazioni alla nascita, polmonite, eventi correlati al parto, diarrea, sepsi e malaria (che ricordiamo essere la prima causa di morte al mondo).
Le zone in cui è possibile trovare più casi del genere sono i paesi in via di sviluppo dove c’è scarso accesso a cure sanitarie di base. L’esempio dell’Africa sub-sahariana è emblematico: nell’arco dei primi 5 anni della vita, le possibilità di morire sono 15 volte maggiori rispetto a quelle paesi ad alto reddito.
I progressi dal 1990 sono comunque enormi: il tasso è sceso del 56%. .
L’ALTRA PARTE DEL MONDO COME REAGISCE ALLA MORTALITÀ INFANTILE?
Se per una parte del mondo c’è un problema visibile di malnutrizione, in altre aree c’è ormai il problema del sovrappeso, quasi 42 milioni di bambini sono infatti colpiti da obesità o da un generale sovrappeso.
Risolvere problemi di alimentazione e di cure di base è fondamentale per alcuni ricercatori, la Michigan State University ha sollecitato, in un nuovo documento, un’idea che potrebbe portare ad una scansione delle impronte digitali nei bambini, in modo da portare i medici e le organizzazioni sanitarie a identificare correttamente i bambini e avere dei profili sempre aggiornati in modo da mettere a disposizione dei piccoli delle cure affidabili come vaccinazioni salvavita o integratori alimentari.
Applicare questo nei paesi in via di sviluppo, e non solo, è fondamentale. Ogni giorno 353.000 bambini nascono in tutto il mondo e con la creazione di un database internazionale si potrebbe non solo avere una storia medica dettagliata di ogni bambino ma si potrebbe anche creare sistemi di identificazione nazionali o internazionali, monitorare situazioni dove c’è molta malnutrizione o estremo sovrappeso, nei paesi meno sviluppati il 14% dei bambini soffre di malnutrizione, senza dimenticare che una volta creato un profilo medico questo potrà accompagnare per tutta la vita i bambini aiutando particolarmente quelli che si trovano in situazioni di crisi, come rifugiati e immigrati.
Anche nelle società occidentali I bambini sono vittime molto spesso di sistemi non equi: uno studio pubblicato su Cancer ha evidenziato come i bambini senza alcuna assicurazione, negli USA, hanno un rischio del 26% più elevato di morire di cancro rispetto a quelli assicurati privatamente al momento della diagnosi.
Gianluigi Marsibilio
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