La Confessione e la Conversione

Non attendere effetti miracolistici del sacramento. Normalmente una guarigione spirituale è molto differente da una guarigione fisica. Non credere che ricevuto il sacramento con fede la lotta sia finita. La conversione non è un atto automatico.

La Confessione e la Conversione

 

1. Confessione e conversione

1.1. Conversione

          La cosa più importante nel sacramento della riconciliazione è che Cristo abbia il ruolo di primo piano nel sacramento. Perché Il sacramento non è solo un atto umano, ma è atto divino. Perché Il sacramento è essenzialmente azione di Cristo.

          La cosa più importante nel sacramento della riconciliazione: non sono i nostri peccati; non è neppure il nostro pentimento anche se è necessario perché Dio non ci obbliga ad amarlo l’amore non è una costrizione anche se Lui ci ama da sempre; Non è l’accusa; non è il confessore che accoglie l’accusa. Ma è l’incontrarsi con Cristo!

          Ricevere bene il sacramento significa: incontrarsi veramente con Cristo, essere toccati dalla sua presenza che guaritrice, tornare al Padre accompagnati da Cristo, essere ricreati dalla vitalità dello Spirito Santo.

          La nostra responsabilità nel Sacramento è racchiusa tutta in una parola: conversione. Perché: è solo questo che opera la rottura con il male; è solo questo che esprime la buona volontà dell’uomo; è solo questo che Gesù chiede all’uomo; è solo questo infatti lo scopo supremo dell’incarnazione, passione e morte di Cristo; è questo il dono più straordinario di Dio all’uomo.

          Conversione! Quando Cristo si presenta al mondo riassume così il suo messaggio: “il tempo è compiuto il regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete al vangelo” (Mc 1,15). E’ questo che Gesù ribadisce nella sua vita pubblica: “non sono venuto per chiamare i giusti ma i peccatori” (Mt 9,13). E’ questo che Gesù sottolinea quando trasmette la sua missione ai dodici: “Pace a voi! Come il padre ha mandato me, anch’io mando voi: ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete non saranno rimessi” (Gv 20,21)

1.2. Conversione: da dove cominciare?

Disordini: dove c’è disordine, nei legami, negli affetti nella volontà e nel pensiero mettere ordine con la forza di Cristo

Piaghe: dove il disordine si è fatto piaga (peccato, radicato o di malizia) curare la piaga, con la forza di Cristo

Responsabilità: dove c’è una responsabilità tradita, ripararla con la forza di Cristo.

Tieni presente: non “mi pento e Lui mi perdona”, ma Lui mi ama e mi perdona sempre, perciò mi pento”. E’ sempre Cristo che deve essere al centro del sacramento. E’ l’amore di Cristo che rivela e attua il perdono di Dio:questo è il sacramento.

Prova a “leggere” il sacramento in una di queste pagine: Lc 7,36-50, Lc 15,11-32, Mt 18,21-35, Lc 19,1-10, Gv 8,1-11.

1.3. I sei segni della conversione

Queste sono normalmente le prove di una decisione seria a convertirsi:

Concretezza: una conversione aerea non è una conversione, deve partire da cose molto reali e concrete

Costanza: senza il segno della costanza la conversione non è seria

Radicalità: una conversione che gioca con i compromessi non può chiamarsi conversione.

Amore: la conversione deve essere una risposta di amore a Dio deve scaturire dall’amore non dal timore.

Con la forza di Cristo: la conversione deve poggiare sulla forza che viene da Cristo, non sulla nostra forza soltanto.

Volontà di riparazione: se la conversione è seria il bisogno di riparare al male fatto è impellente.

1.4. In concreto che cosa fare?

Togli le maschere! Scendi nell’intimo della tua coscienza, entra in contatto con la tua realtà di peccato, senza scoraggiarti, pregando, implorando luce.

Solo pregando molto potrai essere schietto e non perderai la pace. Precisa a te stesso il tuo male.

Non perderti nei dettagli ma va dritto a ciò che in te disordine e piaga. Va dritto alle tue responsabilità mancate. Và alle cose più gravi e lascia da parte le mancanze secondarie.

Senza riparazione non c’è volontà seria di lotta e di distacco dal male.

Prevenire è importante: è importante come riparare: interroga nella preghiera Cristo sui mezzi più idonei per te per staccarti dal male e per essere costante nella lotta.

Gettati ai piedi di Cristo: facendo al sacerdote una confessione schietta e umile come la faresti a Cristo.

Poi apri il cuore alla gratitudine e alla gioia: dopo il perdono di Dio custodisci con cura la gioia della tua purificazione.

Donati alla preghiera e alla carità con molto impegno.

Dai  molto spazio prima durante e dopo il sacramento alla lettura della parola di Dio. Leggi e rileggi la passione del signore. Scegli una parola di vita che sigilli il ricordo della riconciliazione avvenuta.

1.5. Ingenuità da evitare

          Non attendere effetti miracolistici del sacramento. Normalmente una guarigione spirituale è molto differente da una guarigione fisica; la guarigione spirituale è una forza che Cristo infonde nella tua vita, forza che non ti esime mai dalla collaborazione.

          Non credere che ricevuto il sacramento con fede la lotta sia finita. La conversione non è un atto automatico. Normalmente solo se preghi con metodo e costanza e in modo proporzionale ai tuoi problemi la tua conversione avrà la garanzia di serietà. Normalmente solo se saprai organizzare una valida difesa alla tua debolezza attraverso un programma di vita pratico, intelligente e concreto, la tua conversione starà in piedi e progredirà.

          Non credere che la conversione sia un fatto chiuso, limitato nel tempo. Normalmente la conversione è solo l’inizio di un cammino nella fedeltà a Dio. Chi non è deciso crescere nella sua conversione è destinato a regredire. Non dire che fatto il sacramento con diligenza è tutto fatto. No questo è magia. Non è tutto fatto ma comincia tutto.

          Comincia tutto ma con possibilità nuove, con mezzi nuovi più potenti di lotta. Devi capire che il sacramento è una realtà di fede che ti tocca realmente e ti cambia realmente L’opera del sacramento non la vedrai subito ma scatterà al momento giusto, forse in modo stranissimo:dopo un incontro, un libro, una testimonianza, un’ispirazione, una gioia, una sofferenza… tutti i mezzi con cui lo Spirito al momento giusto lavorerà in te per svegliarti,per ricordarti gli impegni, per stimolarti.

          Non attenderti un incontro sensibile con Cristo nel sacramento. E’ un incontro reale ma nella fede, è normale che tu non senta niente. Qualche volta però è anche sensibile questo incontro: allora ringrazia Cristo di Cuore, ma non attendere che sia toccata la tua sensibilità. L’incontro di fede con Cristo toccherà la tua volontà: lo sperimenterai al momento gustose hai fatto tutta la tua parte nel ricevere il sacramento.

          Prima di confessare i tuoi peccati, confessa un'altra cosa più importante. Confessa l’amore di Dio per te! Mettiti con tenerezza di fronte al Padre e da sfogo alla riconoscenza: confessa la bontà di Dio per te, mettiti di fronte al suo amore con molta profondità: se non riaccorgi del suo amore di dove farai partire il tuo pentimento. Confessa la tua fede nella potenza guaritrice di Cristo. Esprimi a Cristo la tua fede. Grida la tua fede a Cristo come il cieco di Gerico,come il lebbroso. Confessa la tua  speranza nello Spirito Santo. Dichiara allo Spirito che speri in lui, che ti fidi di lui, che ti abbandoni a lui, che non avrai paura del dopo- confessione.

          Se credi, accompagna la confessione dell’amore del Padre col salmo 102 (Benedici il Signore anima mia), la confessione della potenza del Figlio col salmo 129 (Dal profondo a te grido), la confessione della speranza nello Spirito col salmo 50 (Pietà di me o Dio).

2. Il sacramento della riconciliazione

2.1. Le parti del sacramento

          Primato assoluto e precedente dell’amore Amore di Dio: Dio Padre ha dato suo figlio unigenito Gesù Cristo per la nostra salvezza”Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm5,8). E ancora Paolo dice:”Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del figlio di Dio,che mi ha amato e ha dato se stesso per me” Gl 2,20.

Accusa:  riconoscere, dire, chiamare  i propri peccati con il loro nome

 

Pentimento: dolore per i peccati commessi contrizione “cuore spaccato”

 

Assoluzione: il sacerdote assolve in persona Cristi: “ nel Sacerdote è Cristo stesso che perdona è Cristo che riconcilia”

 

Proposito: il proposito concreto mostra concretamente se noi ci vogliamo distaccarci dal peccato,e se vogliamo rafforzare la volontà  e  orientarla verso il bene”opere di carità.”  

          NB. Il peccato è menzogna, è oscurità, è far male a se stessi e agli altri, è rompere il legame con Dio. Il peccato non è errore, difetto, problema, è ferita all’amore di Dio e del prossimo.Si riconosce il peccato solo alla luce della Parola di Dio. Da lì nasce il pentimento. Il pentimento non è semplicemente rimorso, orgoglio ferito, ma è dispiacere sincero di aver offeso l’amore di Dio.

2.2. Per un buon esame di coscienza  

 

2.2.1. Mali della volontà debole 

          Pigrizia: qual è il dovere che trascuri di più? Qual è il rimprovero che ti fanno con più frequenza sul lavoro,a scuola o in casa? Hai un orario nell’alzarti alla mattina? Sai troncare una conversazione piacevole o uno spettacolo alla tv quando il dovere esige altro? Qual è il dovere che trascuri e che fa maggiore danno a te e agli altri?

          Gola: parli sovente del cibo? Ti lamenti con frequenza? Hai una regola nel mangiare e nel bere? Sai dire di no davanti a un cibo che non ti fa bene o che ti attira? Sei padrone della gola quanto ai dolci o all’alcool? Di che cibo sei schiavo? Hai l’abitudine di fare una rinuncia volontaria ad ogni pasto?

          Sensualità: Sai controllare i pensieri sensuali? Sei padrone dei tuoi occhi? Sai dire di no ad uno spettacolo sensuale? Sai trattenerti da ogni lettura sensuale? Comandi ai tuoi istinti? Sei libero dalla masturbazione? Lo sai che questo male, con la schiettezza e la preghiera lo puoi estirpare completamente? Hai il coraggio di confessarti con il sacerdote nel campo della castità? Partecipi a discorsi osceni? Qualcuno ha ricevuto danno dalla tua debolezza? Non sei colpevole di nessun scandalo?

 

2.2.2. Mali nella capacità riflessiva

          Orgoglio: ti offendi con facilità? Se ti hanno offeso, conservi a lungo il rancore? Parli sovente di te stesso? Ti rinfacciano sovente che non ascolti nessuno? Che nessuno ti può correggere? O comandare?Chiedi consiglio nelle decisioni importanti? Hai paura che si parli male di te?

          Menzogna: parli sovente senza controllo? Ti succede  di mentire per salvarti o per fare bella figura? Dici cose false alle persone? Hai l’abitudine di parlare alle spalle del prossimo? Hai fatto danni gravi al prossimo con la tua lingua?

          Leggerezza: giudichi gli altri con facilità? Ti succede di insultare? Di offendere il prossimo? Sai tacere quando devi tacere? Prendi decisioni impulsive?

 

2.2.3. Mali nella capacità affettiva 

          Durezze: Hai il cuore duro verso i tuoi genitori? Sei duro nelle parole? Sei sgarbato? Ringrazi per i sacrifici che fanno? Sai rispettare chi è debole? In casa trascuri qualcuno? Hai rispetto per i vecchi? Non deridi mai chi ha difetti fisici? Hai rispetto per i poveri? Nutri dei rancori? Ti vendichi con facilità?

          Antipatie: classifichi facilmente le persone? Fai qualcosa per reagire alle antipatie? Fai delle ingiustizie verso certi compagni di scuola e di lavoro?

          Contese: Litighi con facilità? Cerchi di aver sempre ragione? Sai tacere in una contesa che si profila ingiusta? Dopo una contesa sai accettare qualcosa di vero che ti ha ferito?

          Pretese: Ti succede di attenderti di essere riverito? Consultato?lodato? Ti offendi con facilità? Sei sospettoso? Sei invidioso? Sai ridere dietro le tue pretese?

 

          Doveri sociali: ti interessi dei poveri? Hai l’abitudine di dare una parte del tuo guadagno ai poveri? Quanto dai? Hai il coraggio di decidere di dare ai poveri almeno il denaro che sprechi? Hai l’abitudine allo spreco? Disprezzi il povero? Ti interessi dei malati? Fai qualcosa per gli emarginati? Conosci qualche vecchio abbandonato, fai qualcosa? Prendi parte in qualche modo alla campagna della fame nel mondo? Che cosa fai per la miseria del terzo mondo? Quando puoi aiutare qualcuno hai l’abitudine di mettere in evidenza quello che hai fatto? Ti presti per aiutare le persone senza istruzione che hanno bisogno di aiuto? Fai qualcosa per i tossicodipendenti? Dai il tuo appoggio alla lotta contro la violenza,contro, l’aborto, contro la immoralità? Prendi parte in modo giusto alle giuste rivendicazioni sociali? Fai qualcosa contro le ingiustizie? 

 

 

Padre Gasparino

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