Dal 31 ottobre al 1 novembre, quasi una ventina di ragazzi si sono trovati a Mogliano Veneto, in Comunità Proposta, a chiedersi cosa si sentono chiamati ad essere e a fare nella loro vita.
Che cosa vuoi che io sia? Una domanda che molti si pongono nella loro vita. Ligabue ci ha scritto una canzone, Edoardo Leo ci ha fatto un film… Alcuni ragazzi invece ci stanno facendo un cammino. A partire da questa domanda stanno chiedendosi “chi sono”, non tanto per sé, ma per gli altri! Che cosa vuoi che io sia? Un cammino di discernimento vocazionale.
Dal 31 ottobre al 1 novembre, quasi una ventina di ragazzi si sono trovati a Mogliano Veneto, in Comunità Proposta, a chiedersi cosa si sentono chiamati ad essere e a fare nella loro vita.
Oltre a momenti di riflessione ci sono stati anche momenti di fraternità, perché non c’è niente di più bello che fare il cammino assieme ad altri amici.
“Abbiamo iniziato l’incontro con un momento di convivialità a tavola, mangiando un buonissimo pranzo, per poi trasferirci all’Astori per una entusiasmante partita di calcio. Dopodiché siamo entrati nel vivo dell’incontro. Dopo un momento di condivisione e qualche parola buona di don Luca, abbiamo vissuto un lungo momento di deserto, molto utile per riflettere sulla propria vita e prezioso al giorno d’oggi, in un mondo così frenetico e frettoloso” dice Mattia, raccontando la prima parte della giornata vissuta. E prosegue: “Dopo aver pregato i vespri abbiamo cenato e vissuto una serata di giochi da tavolo, per poi concludere la giornata con un bellissimo momento di adorazione”.
La mattina dopo, che era il primo di novembre, solennità di tutti i santi, la giornata è iniziata con il Rosario, recitato mentre si andava verso il cimitero a commemorare i fratelli defunti. Dopo le lodi l'incontro formativo, separato tra Gruppo Ricerca e Faccia a Faccia. Al Gruppo Ricerca si è parlato dell’importanza di avere una guida spirituale e di come ci si dovrebbe preparare per un incontro fruttuoso con lei. Mentre i ragazzi del Faccia a Faccia hanno iniziato a lavorare su se stessi, sulla propria storia personale, importantissima da rileggere con gli occhi della fede per comprendere come Dio parli attraverso ogni evento. L’incontro si è concluso con la Messa e poi il pranzo.
“Sono stati due giorni molto intensi, di gioia vera, si respirava lo stile salesiano. Sono veramente molto contento di averci partecipato” dice sempre Mattia.
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