La commozione mostra la cosa più semplice del mondo, la bellezza della nostra anima. Commuoversi, ovvero “muoversi insieme” indica una relazionalità tra il soggetto che prova il vortice di emozioni e l'oggetto che lo provoca.
Il fluire dell'amore tra madre e figlia.
Il video della bambina di 10 mesi che si commuove ascoltando il canto della mamma sta facendo il giro del mondo, sorprendendo molti ma, soprattutto, lasciando una sensazione di dolcezza in quanti sono disposti ad andare oltre le immagini e a percepirne il senso profondo.
La commozione non è un evento che fa audience al giorno d’oggi, per lo più viene imputata ai caratteri deboli, a coloro che non riescono a controllare a pieno il fluire delle proprie emozioni.
Eppure la commozione mostra la cosa più semplice del mondo, la bellezza della nostra anima. Commuoversi, ovvero “muoversi insieme” indica una relazionalità tra il soggetto che prova il vortice di emozioni e l’oggetto che lo provoca.
Ma non un oggetto fisico o un semplice atto (nel caso di specie il mero atto del cantare della madre). No, c’è molto altro.
C’è una relazione tra soggetti, c’è il fluire dell’amore, quell’empatia che fa sì che la bambina possa riconoscere in quella voce la stessa voce che interiormente ha detto sì, quell’anima che ha accettato il formarsi nel suo grembo di quella creatura, quel corpo che le ha donato la vita e ,con essa, la capacità di potersi stupire dei suoi simili, sino alle lacrime.
Vedendo questo video il pensiero corre a quella fase della vita in cui il bambino è una presenza assente: la vita prenatale. Mi piace immaginare che la mamma cantasse quella canzone alla sua bimba mentre era nel suo grembo. Mi piace pensare che questa relazione di stupore e amore sia iniziata da subito: perché la vita è accogliere l’inaspettato, è stupirsi dell’avvento del nuovo, è relazionarsi con un bene grande che ci è stato donato.
E allora niente vergogna quando una lacrima riga il nostro viso tra un sorriso e un senso di gratitudine inaspettato: è il Mistero della Vita che penetra nel nostro essere. C’è solo da contemplare la grandezza, la bellezza e l’amore di Chi ha voluto che tutto questo accadesse. Il grazie si trasforma in preghiera.
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