Correre per ricominciare

Ci sono Film che con le loro trame ci raccontano storie avvincenti, che parlano a noi e ci aprono a diverse riflessioni, oltre a farci tenere incollati con il fiato sospeso nei nostri divani. Questo mese vi segnaliamo il film "Correre per ricominciare"

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Non guardare indietro per vedere chi c'è, non preoccuparti di loro, guarda solo chi hai davanti. Funziona come nella vita, non lasciare che il passato ti rallenti, spingi su ciò che ti aspetta. Quando doniamo la nostra vita a Dio, lui ci aiuta, lui ci perdona, trasforma tutto il male in bene e ci fa proseguire.

  • Durata: 115 minuti
  • Genere: Drammatico/Sportivo
  • Anno: 2019
  • Regia: Alex Kendrick

TRAMA

Hannah Scott, una ragazza delle superiori che ama allenarsi nella corsa ma che soffre d'asma e cleptomania, viene allenata da John Harrison, insegnante di educazione fisica e storia, per praticare corsa campestre.

L'uomo era l'allenatore di pallacanestro maschile della Brookshire School, ma questa attività, come tante altre, sono state soppresse per effetto della chiusura di una grande fabbrica, che ha determinato l'abbandono di una grande parte di popolazione della cittadina di Franklin, con conseguente diminuzione di studenti e impoverimento generale di risorse.
Harrison, dirottato dal suo sport preferito alla corsa, è frustrato per questi cambiamenti, come in parte anche sua moglie, insegnante nella stessa scuola che, come lui, ha dovuto subire pure una riduzione dello stipendio.

John, fervente cristiano, durante un'attività di volontariato in ospedale, conosce per caso un degente cieco e gravemente malato, Thomas Hill, campione di corsa in gioventù, che lo consiglia su come allenare la sua unica allieva Hannah. Dopo averne approfondito un po' la conoscenza, John scopre che Thomas è il padre di Hannah, che lei per altro crede morto, essendo questo quello che le ha detto sua nonna che l'ha cresciuta, dopo che il padre tossicodipendente aveva traviato la madre di Hannah, poi morta, e abbandonato la famiglia.

Grazie a John e alla moglie Amy, Hannah scopre l'esistenza del padre e lo va ad incontrare in ospedale, scoprendo che è diventato una persona nuova dopo aver abbracciato la fede cristiana. La stessa Hannah, consigliata dalla direttrice della scuola, attraverso la lettura dei testi sacri, riesce a guardare alla vita con occhi nuovi e ritrova serenità e fiducia in se stessa, tanto da restituire tutti gli oggetti rubati, e, grazie a John e Thomas, migliorare enormemente nei suoi risultati sportivi.

La vittoria a sorpresa nella finale dello stato è il suggello all'impegno e alla forza interiore di Hannah e delle persone che le sono state vicine, in particolar modo il padre, che muore poco tempo dopo essendo riuscito a lasciare qualcosa di sé alla figlia che non ha visto e non vedrà crescere.

RIFLESSIONE

La trama del film racconta una storia di speranza che si sviluppa attraverso l'incontro di persone segnate dalle difficoltà e dalla sofferenza, ma capaci di rinascere grazie all'amore, alla fede e alla determinazione. In un'ottica educativa, la speranza si configura come un valore fondamentale che può dare direzione e forza a chi affronta momenti di crisi, soprattutto in un contesto sociale ed economico come quello descritto nel film.

In primo luogo, il personaggio di Hannah, una giovane ragazza che lotta con l'asma e la cleptomania, incarna un esempio di resilienza. Nonostante le sue difficoltà personali, riesce a trovare un'opportunità di riscatto nella corsa, uno sport che diventa per lei una via di espressione e un mezzo per superare i propri limiti. L'intervento di John Harrison, che diventa per lei un allenatore e una figura di riferimento, non è solo fisico, ma soprattutto educativo. John riesce a vedere oltre le apparenze e a cogliere il potenziale nascosto in Hannah, spingendola a non arrendersi e a credere in se stessa.

La figura di Thomas, padre di Hannah, rappresenta un altro aspetto della speranza. Nonostante il passato difficile, segnato dalla tossicodipendenza e dall'abbandono, Thomas riesce a trasformarsi grazie alla fede, diventando un esempio di cambiamento e di perdono. Il suo incontro con Hannah, che non sapeva della sua esistenza, è carico di emozioni e di significato. Attraverso il dialogo con lui, Hannah scopre non solo le sue radici, ma anche un nuovo modo di guardare la vita, lontano dai pregiudizi e dalle difficoltà che l'avevano segnata.

L'insegnamento che emerge è che la speranza non è un'illusione, ma una forza concreta che può spingere le persone a cambiare, a migliorarsi e a superare anche le situazioni più complesse. In questo senso, l'educazione diventa uno strumento potente per infondere fiducia, non solo nelle proprie capacità, ma anche nel fatto che è possibile rimettersi in gioco. L'incontro tra Hannah e suo padre, la sua trasformazione grazie all'aiuto di John e Amy, e la sua crescita come atleta e come persona sono il frutto di un'educazione basata sull'ascolto, sul supporto reciproco e sulla valorizzazione del potenziale individuale.

In un'ottica educativa, la speranza è quindi un catalizzatore di cambiamento, che può trovare espressione attraverso l'educazione fisica, ma anche attraverso la spiritualità, la famiglia e le relazioni interpersonali. Il cammino di Hannah ci insegna che, anche nei momenti di grande difficoltà, c'è sempre la possibilità di rialzarsi, di rivedere il proprio passato e di costruire un futuro migliore. La speranza, infatti, non riguarda solo il raggiungimento di un obiettivo concreto (come la vittoria nella corsa), ma anche la capacità di superare le proprie paure, di crescere interiormente e di costruire legami che danno senso alla vita.

In definitiva, il film trasmette un messaggio educativo potente: non dobbiamo mai perdere la speranza, anche quando le circostanze sembrano avverse. Con il giusto supporto, la fede in se stessi e l'aiuto delle persone che ci stanno vicino, è possibile affrontare ogni difficoltà e raggiungere traguardi impensabili.

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