Una giornata davvero indimenticabile.
Domenica 22 settembre 2024 ho avuto la fortuna di partecipare al Meeting Giovani MGS, dove insieme a tantissimi altri ragazzi delle scuole superiori del Triveneto, abbiamo vissuto una giornata che difficilmente dimenticherò. Quello che mi ha colpito fin da subito è stato il clima di festa e di incontro: appena arrivati, siamo stati accolti con giochi, danze e animazione che ci hanno fatto sentire parte di una grande famiglia. È stato davvero bello ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi, tutti uniti dallo spirito salesiano.
Uno dei momenti che mi ha colpito di più è stato il momento formativo sulla Speranza. Lorenzo Tiengo, con il suo modo coinvolgente e simpatico, ci ha spiegato cosa significhi vivere la speranza da cristiani. Ma la cosa che mi ha davvero lasciato senza parole sono state le testimonianze di quattro giovani, ragazzi come noi, che stanno facendo cose incredibili per portare speranza nelle vite degli altri. Sofia lavora con i ragazzi in carcere, Sara aiuta i giovani poveri in missione, Francesco si impegna con i NEET e Leandro è al fianco dei Minori Stranieri non Accompagnati dove lui stesso è emigrato dall'Albania quando aveva 16 anni.
Le loro storie mi hanno fatto riflettere profondamente. Mi sono reso conto che anche io, nel mio piccolo, posso fare la differenza. Posso essere un portatore di speranza tra i miei amici, in famiglia, a scuola o in oratorio, proprio come fanno loro. È stata una vera rivelazione capire che non serve essere "speciali" per aiutare gli altri: basta la volontà e il cuore.
Dopo il pranzo al sacco, ci siamo scatenati con i giochi e i tornei. Mi sono divertito un sacco! C’erano attività per tutti i gusti: giochi di squadra, prove logiche e sfide di fortuna. Il Grande Gioco, una competizione a squadre su tre cortili, è stato il momento più divertente della giornata. Si respirava un clima di gioia, spensieratezza e, soprattutto, di vera collaborazione. È stato bello vedere come, nonostante la competizione, ci aiutavamo a vicenda per vincere le prove.
Il momento più forte, però, è stato sicuramente la Messa. Don Luca Bernardello, che ha presieduto la celebrazione, ha detto delle cose che mi hanno davvero colpito. Durante l’omelia, ha parlato del rischio che corriamo noi giovani di vivere in “stand-by”, come se aspettassimo sempre che qualcuno ci dica cosa fare o come comportarci. E invece, ci ha invitato a metterci all’opera, a non aspettare che siano gli altri a decidere per noi, ma a prendere in mano la nostra vita e a fare del bene, proprio come i testimoni che avevamo ascoltato quella mattina. Le sue parole mi hanno aperto gli occhi e mi hanno fatto capire che è ora di smettere di stare fermo a guardare e iniziare a fare qualcosa di concreto.
Questa giornata a Mestre è stata un’opportunità unica per sentirmi parte di una grande famiglia e per riflettere su quello che posso fare per gli altri. Mi ha lasciato un segno profondo, e sono tornato a casa con il desiderio di continuare questo percorso di fede e speranza. Sicuramente parteciperò ai cammini del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) durante l’anno, perché credo che sarà un altro passo importante in questo viaggio che ho appena iniziato.
Sono grato per questa esperienza e non vedo l’ora di vivere nuove occasioni di incontro, festa e crescita insieme a tutti i salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice.
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