Io sono unico e irripetibile

Partendo da qualche suggerimento ricevuto nei giorni scorsi, soffermo la mia attenzione su un semplice "particolare" che contraddistingue (o dovrebbe farlo) ciascuna persona... Come mi vedo? E come mi vedono gli altri? «Unico ed irripetibile». Per riflettere..

Io sono unico e irripetibile

 

Mentre la stagione invernale sta trascorrendo con le prime avvisaglie di freddo, con pioggia e neve (prevista per i prossimi giorni), si è favoriti nel fermarsi dentro in casa e pensare un po' a come pensano (anche) gli altri.

Desidero fermarmi con voi, carissimi, che accogliete queste parole che cerco di pronunciare con lo solo scopo di poter aiutare a riflettere ciascuno di voi, in mezzo alle tante proposte che al giorno d'oggi il mondo ci pone in un piatto di argilla (o di ceramica, come preferite).

Come sempre, partendo da qualche suggerimento ricevuto nei giorni scorsi, soffermo la mia attenzione su un semplice "particolare" che contraddistingue (o dovrebbe farlo) ciascuna persona: la sua originalità...

Se ci pensiamo ci viene da sorridere: quello sforzo grande del Creatore per realizzare capolavori, uno diverso dall'altro, rischia sempre più di essere annullato per la capacità umana di "fotocopiare" non solo fogli di carta (il che ci sta, anche!), ma addirittura le persone.

Quanto spesso decidiamo noi di essere chi siamo? E quanto spesso lasciamo che il mondo, le mode, le tendenze decidano per noi, "costretti" ad obbedire, per non trovarsi fuori dal gruppo?

 

Eppure... eppure...

 

Fermiamoci un attimo, e... prendiamo uno specchio: chi vediamo? Noi stessi, riflessi, non altri, no? E come mai trascorriamo la maggior parte del tempo volendo indossare qualche altra maschera, per non essere noi stessi? Forse... fa paura come siamo, o ci fa paura la nostra dimensione umana?

Dio fa originali, noi andiamo a fotocopie! Eh si, proprio ridicoli diventiamo...

 

Eppure... eppure...

 

Ognuno di noi è speciale, unico: significa che esiste ora, non c'era nel passato, e non ci sarà nel futuro un'altra persona come noi. Pensate un po'... pure i gemelli che sono uguali, sono differenti (per fortuna!, diranno i genitori, e i professori di scuola, specialmente).

E se ognuno è unico, modello utilizzato solo una volta, e poi lo stampo viene gettato, perché non valorizzare tale originalità? Quante volte "per piacere" ci si "svende", si adottano o indossano maschere: quanto spesso i media sembrano comandare la dignità, il pudore e l'intelligenza delle persone! Quanto spesso "modificarsi" appare come l'opera più perfetta di quella realizzata dall'Operatore primo! Originalità nel corpo, nello spirito, nella mente... Ma risulta più facile e comodo, far si che diventino un tutt'uno in tutti: che svilimento di capolavori, però...!

Troppo spesso scegliamo di diventare quello che gli altri non accettano che siamo: e quante delusioni, quanti dispiaceri nascono... proprio qui! Chi desidera voler bene, vuol bene alla persona, non alla sua immagine di quella persona, no? Gesù ha amato la persona com'era in realtà, non il sogno che aveva della persona stessa!

Allora... è proprio necessario guardare agli altri per diventare loro fotocopie, o... non è più meraviglioso guardare gli altri, scoprendone l'originalità, la diversità?

É' più bello voler bene all'altro come lo voglio io, o... voler bene all'altro nel suo essere, con pregi e difetti?

Promuovo uno nuovo spot: meno copie sbiadite, e più originali con varie sfumature! Magari il mondo ci sembrerà un po' meno ovvio, e un po' più da... ammirare!

 

 

 

 

Don Federico Fabris

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