Antonella, una donna vera, che racconta il dolore con dignità e speranza. Lei, una mamma che vive una "grande fiducia" nel futuro e un "grande amore" per il figlio Ciro Esposito, senza disperazione.
Antonella, una donna vera, che racconta il dolore con dignità e speranza. Lei, una mamma che vive una "grande fiducia" nel futuro e un "grande amore" per il figlio Ciro Esposito, senza disperazione. Anche se Ciro, tifoso napoletano ferito il 3 maggio prima della finale di Coppa Italia, non ce l'ha fatta e ieri, 25 giugno, è morto al policlinico Gemelli di Roma.
Antonella, come scrive RaiNews24 il 25 giugno, ha sempre ribadito un messaggio chiaro ai tifosi del Napoli e a tutti i tifosi in generale: "Divertitevi e non fatevi del male, perché mio figlio sta morendo e non voglio che questo capiti a nessuno". Quando Antonella racconta, quasi sorridendo, che "già da piccolino a 13-14 anni Ciro faceva le prime fughe allo stadio per vedere il suo Napoli, squadra che amava", si vede tutta la speranza che porta avanti questa mamma.
Una donna di fede?
Non sappiamo se sia credente Antonella, ma certamente tutti i segni portano a dire che sia una donna con una coscienza di sé e della realtà estremamente profonda. Una donna forte. Che evidentemente ripone la speranza in qualcosa che “salva” anche la morte di suo figlio Ciro. Una donna forte non solo perché non piange in diretta, ma anche perché racconta il dolore più grande per una mamma con invidiabile dignità.
La sua voce sfata anche tutti i pregiudizi sulla sua terra e mostra l'altra faccia di Scampia: quella delle tante persone per bene che ci vivono e ci lavorano, come faceva Ciro Esposito, nell'autolavaggio di famiglia. In più di un'occasione poi aveva ribadito: "Napoli è fatta di persone come me, ce ne sono tante: basta parlare male di Napoli e Scampia, basta discriminazioni su questa città".
“No a violenza in nome di Ciro”
È l'appello lanciato da Enzo, lo zio, ripreso da Avvenire il 25 giugno. "Invitiamo a mantenere la calma - sottolinea, poco dopo la morte del ragazzo - non vogliamo altra violenza, ma solo rispetto per Ciro». Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha proclamato il lutto cittadino per la morte del giovane.
Corrado Paolucci
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