Ampio spazio è dedicato alla componente visiva ed emozionale, con immagini di grandi dimensioni ad alta definizione che accompagnano il visitatore virtuale...
del 24 gennaio 2017
Ampio spazio è dedicato alla componente visiva ed emozionale, con immagini di grandi dimensioni ad alta definizione che accompagnano il visitatore virtuale...
Elegante e sofisticato, accattivante e facilmente accessibile e navigabile da qualsiasi dispositivo e piattaforma. Si presenta così il nuovo sito web dei Musei Vaticani www.museivaticani.va che, rivoluzionato dal punto di vista editoriale e di design, mira ad arricchire e agevolare “l’esperienza” dei visitatori, producendo e implementando contenuti di valore, oltre a promuovere le Collezioni d’Arte e le molteplici attività culturali dei Musei.
Il nuovo portale, che consolida e innova la presenza dei Musei del Papa, nel mondo digitale, è stato presentato in Sala Stampa vaticana dalla neo direttrice Barbara Jatta, da mons. Fernando Vérgez Alzaga, L.C., segretario generale del Governatorato, e da mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione.
Proprio il prelato – che si è presentato come un “estimatore di questo scrigno di bellezza che sono i Musei Vaticani” – ha rivelato che il nuovo portale documenterà nei prossimi giorni anche il viaggio di alcune opere d’arte verso la Cina. Il sito sarà dunque testimone dell’esistenza e dell’importanza di una “diplomazia del bello”.
La sua ristrutturazione, ha proseguito Viganò, si inserisce nel processo di riforma dei media vaticani voluta da Papa Francesco: “Non si tratta semplicemente di un restyling estetico ma corrisponde a un progetto di relazione-interazione con il proprio utente, utile alle interfacce grafiche intese come spazi progettati per permettere agli utenti di interagire maggiormente con le opere”. Dunque, “non un’operazione di make up”, bensì “un forte impatto negoziale con il fruitore dato innanzitutto dalla homepage che conduce il visitatore incontro a quell’esperienza”.
Una homepage – ha spiegato infatti il prefetto della Segreteria per la comunicazione – “è una soglia, per usare la terminologia della semiotica, con un forte impatto negoziale, un luogo dove la curiosità del fruitore incontra un oggetto di valore. In quanto tale deve essere fascinosa, pertinente e accessibile; i testi devono essere completi ma brevi, tenendo conto che la lettura su schermo è più lenta circa del 25%”.
Nel sito saranno pochi i contenuti, tuttavia “credibili, pertinenti, semplici e ordinati”, ha precisato Viganò. Sono cioè quelli che “troviamo assieme ai capolavori in evidenza visti da punti di vista inediti”. Particolare rilevanza è stata inoltre data alla sezione dedicata al Restauro, “che dice quanto un Museo sia vivo e raccolga la storia e che corrisponde all’opera di traduzione dei testi antichi”.
Sviluppato in modalità responsive, www.museivaticani.va sarà consultabile sia da computer, tablet e smartphone e fruibile in cinque versioni linguistiche (italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese), tutte allineate per stile e soprattutto per contenuti. Ad ispirare il lavoro di informatizzazione, oltre che le più recenti teorie e pratiche di comunicazione, la volontà di Papa Francesco di rendere i “suoi” Musei sempre più aperti e accessibili al mondo potenziando – in modo assolutamente innovativo – la conoscenza, la condivisione e la promozione delle Collezioni Pontificie, l’offerta dei servizi al visitatore, la produzione di contenuti, mettendo al centro il visitatore, l’Istituzione e le sue eccellenze.
Il nuovo sito è stato pensato quindi in modo da renderne accessibili i contenuti al maggior numero di utenti attraverso una navigazione semplice e intuitiva e offrendo le informazioni in modo chiaro e veloce, con particolare attenzione alle diverse disabilità. Ampio spazio è dedicato alla componente visiva ed emozionale, con immagini di grandi dimensioni ad alta definizione che accompagnano il visitatore virtuale in un suggestivo tour immersivo che offre una trasparente visione globale dei Musei Vaticani, comprensiva sia delle collezioni che della complessa organizzazione interna nelle sue componenti scientifiche, tecniche e amministrative.
“Un aspetto a cui tengo in modo particolare è il catalogo online delle opere”, ha spiegato Barbara Jatta, “una vetrina importante, ma anche un prezioso strumento didattico, prima, ma anche dopo la visita, utile per approfondire la conoscenza di quello che si è visto, una volta tornati a casa”. Augurio della direttrice “è che ciascun visitatore entrando nei Musei Vaticani virtualmente, attraverso queste pagine elettroniche, ma ancor più fisicamente, sia pervaso da quel senso di privilegio di trovarsi dentro quella bellezza che conduce alla fede e che questo strumento informatico sia ugualmente un veicolo alla conoscenza, all’armonia e alla spiritualità”.
Redazione Zenit
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