Papa: il Sinodo non è un parlamento

Il Pontefice ha esortato a fare spazio allo Spirito Santo con coraggio apostolico, umiltà evangelica e orazione fiduciosa...

Papa: il Sinodo non è un parlamento

 

Il Sinodo non è un Parlamento, ma un’espressione ecclesiale che legge la realtà con il cuore di Dio. È uno dei passaggi del discorso di Papa Francesco che ha introdotto i lavori del Sinodo ordinario sulla famiglia che hanno preso il via stamani in Vaticano dopo la Messa in San Pietro di ieri. Il Pontefice ha esortato i padri sinodali a fare spazio all’azione dello Spirito Santo con coraggio apostolico, umiltà evangelica e orazione fiduciosa.

Camminare insieme con “spirito di collegialità e di sinodalità” mettendo sempre davanti ai nostri occhi “il bene della Chiesa, delle famiglie” e la “salus animarum”. Con queste parole, Papa Francesco si è rivolto ai padri sinodali sottolineando, ancora una volta, che in questo cammino bisogna adottare “coraggiosamente la parresia, lo zelo pastorale e dottrinale, la saggezza, la franchezza”.

 

IL DEPOSITO DELLA FEDE NON È UN MUSEO MA FONTE VIVA

 

Il Papa ha quindi ricordato che il Sinodo “non è un convegno, un parlatorio, non è un parlamento o un senato, dove ci si mette d’accordo”:

“Il Sinodo, invece, è una espressione ecclesiale, cioè la Chiesa che cammina insieme per leggere la realtà con gli occhi della fede e con il cuore di Dio; è la Chiesa che si interroga sulla fedeltà al deposito della fede, che per essa non rappresenta un museo da guardare e nemmeno solo da salvaguardare, ma è una fonte viva dalla quale la Chiesa si disseta, per dissetare e illuminare il deposito della vita.

 

IL SINODO SI MUOVE DENTRO IL SANTO POPOLO DI DIO

 

Il Sinodo, ha proseguito, “si muove necessariamente nel seno della Chiesa e dentro il santo popolo di Dio, di cui noi facciamo parte in qualità di pastori, ossia servitori”. Il Sinodo, ha ripreso ancora, “è uno spazio protetto ove la Chiesa sperimenta l’azione dello Spirito Santo”:

“Nel Sinodo lo Spirito parla attraverso la lingua di tutte le persone che si lasciano guidare dal Dio che sorprende sempre, dal Dio che si rivela ai piccoli, ciò che nasconde ai sapienti e agli intelligenti”.

 

SERVE CORAGGIO APOSTOLICO, UMILTÀ EVANGELICA E ORAZIONE FIDUCIOSA

 

Dal Dio, ha detto ancora, “che ha creato la legge e il sabato per l’uomo e non viceversa; dal Dio che lascia le 99 pecorelle per cercare l’unica pecorella smarrita; dal Dio che è sempre più grande delle nostre logiche e dei nostri calcoli”:

Ricordiamo però che il Sinodo potrà essere uno spazio dell’azione dello Spirito Santo solo se noi partecipanti ci rivestiamo di coraggio apostolico, di umiltà evangelica e di orazione fiduciosa: il coraggio apostolico, che non si lascia impaurire né di fronte alle seduzioni del mondo, che tendono a spegnere nel cuore degli uomini la luce della verità, sostituendola con piccole e temporanee luci, e nemmeno di fronte all’impietrimento di alcuni cuori, che nonostante le buone intenzioni allontanano le persone da Dio”.

 

NON FARE DELLA VITA CRISTIANA UN MUSEO DI RICORDI

 

“Il coraggio apostolico – ha soggiunto – di portare vita e non fare della nostra vita cristiana un museo di ricordi”:

“L’umiltà evangelica che sa svuotarsi dalle proprie convenzioni e pregiudizi per ascoltare i fratelli vescovi e riempirsi di Dio, umiltà che porta a puntare il dito non contro gli altri, per giudicarli, ma per tendergli la mano, per rialzarli senza mai sentirsi superiori a loro”.

 

SENZA LASCIARSI GUIDARE DALLO SPIRITO LE NOSTRE DECISIONI SARANNO DECORAZIONI

 

“L’orazione fiduciosa – ha poi affermato Francesco – è l’azione del cuore quando si apre a Dio, quando si fanno tacere tutti i nostri umori per ascoltare la soave voce di Dio che parla nel silenzio”:

Senza ascoltare Dio, tutte le nostre parole saranno soltanto parole che non saziano e non servono. Senza lasciarsi  guidare dallo Spirito, tutte le nostre decisioni saranno soltanto delle decorazioni che invece di esaltare il Vangelo lo ricoprono e lo nascondono”.

 

Il Papa non ha mancato di ringraziare quanti si sono impegnati nella preparazione del Sinodo ed ha rivolto un saluto particolare ai giornalisti ringraziandoli per la loro “appassionata partecipazione” e “ammirevole attenzione”. Quindi ha concluso il suo intervento ribadendo che il Sinodo “non è un parlamento dove per raggiungere un consenso o un accordo comune si ricorra al negoziato, al patteggiamento o ai compromessi”. L’unico “metodo del Sinodo – ha avvertito – è quello di aprirsi allo Spirito Santo con coraggio apostolico, con umiltà evangelica e con orazione fiduciosa, affinché sia lui a guidarci, a illuminarci e a farci mettere davanti agli occhi, non i nostri pareri personali, ma la fede in Dio, la fedeltà al magistero, il bene della Chiesa e la Salus animarum”.

 

 

Alessandro Gisotti

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